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ANDRONI. GIANNI SAVIO: “PRONTI PER IL FINALE DI STAGIONE, LE AVVERSITÀ NON HANNO SCALFITO LA NOSTRA DETERMINAZIONE”


Gianni Savio, con la sua consueta energia e determinazione, dopo aver seguito la squadra impegnata nel week end al Giro dell’Emilia e al Gran Premio Beghelli, racconta della sfortuna che a tratti ha condizionato la seconda parte della Androni Sidermec: “Alla Coppa Agostoni e alla Bernocchi avremmo potuto certamente raccogliere risultati importanti ma in entrambe il nostro capitano è caduto. In particolare brucia la sfortunata scivolata di Manuel Belletti che avrebbe potuto salire sul podio. Negli ultimi mesi inoltre abbiamo avuto corridori momentaneamente fermi per vari motivi. Adesso stiamo tornando in quella che potrebbe essere definita la formazione tipo”.

Il pensiero ora va alla lotta per la Ciclismo Cup?

“Durante la prima parte dell’anno avevamo ottenuto un buon vantaggio, correndo sempre determinati e centrando ottime prestazioni. Ci prepariamo ora ad affrontare le prossime tre gare (Tre Valli Varesine, MiTo e Piemonte) che saranno fondamentali per la classifica della Ciclismo Cup. Il nostro avversario principale ora è la Neri Sottoli. Dopo questo week end al Giro dell’Emilia e al Gran Premio Beghelli il gap si è ridotto a solo 41 punti (760 contro 719). Ritengo però che questo sia un buon margine e noi siamo pronti a dare il massimo”.

Il 2019 della Androni è stato condizionato dall’avvento della nuova riforma UCI?

“La riforma non ha inciso sulla nostra preparazione alla stagione e soprattutto non ha modificato la nostra determinazione. Ormai noi siamo abituati ad affrontare e superare tutte le avversità anche se certo è una svolta dannosa che può portare all’estinzione le squadre come la nostra. Proprio sabato scorso hanno ufficializzato l’elenco delle squadre che hanno chiesto la licenza Professional, si scende dalle 25 di quest’anno a 17 per il 2020. La riduzione di otto squadre è significativa, molte realtà solide chiuderanno i battenti a fine stagione”.

Le difficoltà che stanno incontrando le Professional possono portare a dire basta anche al progetto Androni?

“Non molliamo! Voglio ricordare che noi abbiamo fatto passare ben tre corridori nel World Tour nelle ultime due stagioni, Egan Bernal, Ivan Sosa, Davide Ballerini e il prossimo anno raddoppieranno con Andrea Vendrame, Fausto Masnada e Mattia Cattaneo. Devo ufficialmente ringraziare soprattutto Egan perché a più riprese ha dimostrato riconoscenza alla nostra squadra, valorizzando così il nostro modo di lavorare e la nostra filosofia di far crescere pian piano i talenti come lui”.

Gianni Savio alla partenza del G.P. Beghelli con Egan Bernal e il nostro inviato Davide Pegurri

Quale è il tuo segreto per valorizzare e lanciare i giovani ciclisti tra i migliori al mondo?

“Personalmente cerco sempre di responsabilizzare il corridore, provare a capirlo e poi metterlo in condizione di dare il suo massimo. Io vengo dall’ambiente del calcio e penso che l’allenatore debba essere soprattutto un buono psicologo. Stimo per esempio Massimiliano Allegri, ex allenatore della Juventus, perché ha saputo gestire grandi campioni e armonizzarli nel suo gioco. È questo che deve fare un vero C.T. Noi seguiamo con attenzione ogni atleta e i fatti penso ci diano ragione”.

Continuando il paragone calcistico tempo fa avevi paragonato il tuo team all’Atalanta…

“L’ Androni è l’ Atalanta del ciclismo. La squadra di Bergamo ha avuto un vivaio di campioni lanciati nel calcio che conta, un po’ come facciamo noi con i nostri corridori che sono andati nel World Tour”.

Forse però quest’anno una differenza c’è, legata al fatto che la squadra di Percassi è andata in Champions League e l’Androni difficilmente andrà nel World Tour. Cosa ne pensi a proposito di questo?

“Il ciclismo non te lo consente purtroppo. Nel nostro sport le Professional, nelle attuali dimensioni, non possono accedere al W.T. perché non esiste un sistema di punteggio. Io lo proposi in passato ma senza essere accolta l’idea”.

Nonostante i cambiamenti il General Manager non pensa minimamente ad alzare bandiera bianca, la sua “maledetta” passione per il ciclismo non è stata scalfita dalle avversità e promette di andare avanti per ottenere rivalsa nei confronti di situazioni spesso ingiuste verso le squadre che come l’ Androni non godono dei privilegi del World Tour.

A cura di Davide Pegurri per InBici Magazine

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