Dino Salvoldi, commissario tecnico della nazionale juniores italiana, ha tracciato un bilancio della stagione 2024 e analizzato lo stato di salute del movimento ciclistico giovanile in Italia.
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Il 53enne, alla guida della nazionale dei più giovani (sia su strada che su pista) da inizio 2022, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti quest’anno:
“È stata una stagione entusiasmante, che si è conclusa con il campionato del mondo su strada ma durante il suo svolgimento ha visto anche altri successi importanti, soprattutto in pista, con un altro titolo mondiale e un record del mondo. Una conclusione di un triennio per me davvero soddisfacente.”
Tra i successi più significativi, spicca il titolo iridato conquistato da Lorenzo Mark Finn ai Mondiali di Zurigo.
Tendenze e sfide nel ciclismo juniores
Salvoldi ha evidenziato alcune tendenze e sfide che il movimento sta affrontando:
- Trasferimenti all’estero: Finn è stato il primo juniores italiano a trasferirsi in una squadra straniera, una tendenza destinata ad aumentare.
- Categoria a due velocità: La categoria juniores si divide tra talenti ricercati dalle squadre WorldTour e atleti non ancora pronti per il grande salto.
- Professionalizzazione dei vivai: Le squadre WorldTour stanno investendo sempre più nei loro vivai, creando difficoltà per le squadre juniores italiane.
Salvoldi ha commentato sulla situazione attuale:
“In questo momento si parla tanto delle difficoltà del ciclismo italiano, di avere una squadra di vertice, ma la geografia del ciclismo si è un po’ spostata dalla nostra nazione e ci sono altri paesi che offrono più opportunità e programmi a medio-lungo termine che in questo momento noi facciamo più fatica a offrire.”
Proposte per il futuro
Per affrontare queste sfide, Salvoldi suggerisce:
- Cambiamenti nelle regole e nel calendario per favorire sia gli atleti forti che quelli in via di sviluppo.
- Maggiore attenzione alla tutela degli atleti non ancora pronti per il salto di categoria.
Giovani promesse
Salvoldi ha anche menzionato Mattia Agostinacchio, neo campione europeo juniores di ciclocross, come un talento promettente per le gare su strada:
“È un ragazzo di ottime qualità e il ciclocross è una specialità molto esplosiva, con una durata limitata nel tempo, che evidenzia le caratteristiche degli atleti. Per trasporle su strada, su tempi di gara più lunghi, necessita di un po’ più di adattamento, ma è un ragazzo molto interessante.”
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