Chris Froome esprime grande preoccupazione sul suo futuro. Nonostante stia lavorando al meglio dopo il brutto infortunio al Giro del Delfinato, quando è rimasto vittima di una spaventosa caduta a 60 km/h mentre provava il percorso della cronometro, il corridore del Team Ineos è ottimista verso il futuro, ma anche realista.
“C’è stato un periodo, quando camminavo con le stampelle, in cui stavo molto meglio in sella che a piedi. In effettiva ancora oggi vado meglio in bici che a piedi: riesco a pedalare bene, ma non riesco ancora ad andare a un ritmo superiore a quello turistico. Zoppico per via della placca che ho nell’anca: la placca intrappola alcuni tendini e sto trovando difficoltà a fare pressione quando cammino”.
Una volta recuperato dall’operazione, Froome dice che sarà pronto per iniziare l’allenamento sul serio, e a quel punto la prospettiva di tornare alle corse dovrebbe iniziare a focalizzarsi.
Chris Froome spera di potersi riprendere ad allenare seriamente verso dicembre, periodo in cui la situazione dovrebbe essere migliorata, almeno a detta dei medici: “Avrò bisogno di alcune settimane dopo l’intervento, ma spero di potermi allenare di nuovo normalmente a dicembre. Entro febbraio vorrei tornare a correre“. Domenica, il keniano bianco del Team Ineos ha rinunciato a prendere parte al Saitama Criterium, ma è andato comunque a visionare il percorso dei Giochi Olimpici.
Per quanto riguarda il Tour de France del prossimo anno, Chris Froome è alla ricerca del quinto titolo, che lo porterebbe al livello di Eddy Merckx, Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain. Nella lunga intervista concessa a Cyclingnews, il corridore ha affermato: “Non ci sono garanzie nello sport, ma se dovessi tornare a correre entro febbraio … Non so a quale livello sarei, ma spero di poter arrivare al Tour de France in forma. Questo è il mio obiettivo, e ci proverò fino a che non avrò un motivo per credere che non sia possibile”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine