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CIPOLLINI SUL CASO FROOME: “E’ UNA PRESA IN GIRO, SI CAPISCE IL POTERE ECONOMICO DEL TEAM SKY. E’ UNO SMACCO AI FRANCESI”


Mario Cipollini è uno dei tanti importanti ospiti che non è voluto mancare alla cena organizzata da Francesco Moser presso le sue cantine. Re Leone è uno dei corridori che ha preso parte alla Moserissima, la cicloturistica in costume e con bici d’epoca che, per il quarto anno consecutivo, vede la propria partenza e arrivo nel cuore di Trento. 

Per noi di InBici Magazine, presenti all’evento, è stata un’occasione per parlare con SuperMario di tanti argomenti del passato, del presente e del futuro.

Mario, anche lei oggi non è voluto mancare a questo appuntamento. Qual è il suo legame con la famiglia Moser?

“Come si fa a non accettare l’invito? Io sono spesso di passaggio qui quando vado in montagna in inverno, a volte andiamo a sciare insieme e la scorsa settimana lui era giù a pedalare in Toscana con me. Mi ha invitato alla Moserissima, quindi sono andato a riesumare una bicicletta di quando ero dilettante. Francesco è stato ispirazione per la mia e per tante altre generazioni, quindi vederlo trionfare in tantissime corse ha alimentato le nostre fantasie, su tutte quella di vincere la Parigi-Roubaix in maglia iridata”.

Del resto lei è un successore – per così dire – di Francesco, visto che la maglia iridata l’ha conquistata anche lei, nel 2002.

“Qualcosa delle sue vittorie l’ho conquistata anche io, ma avevamo caratteristiche diverse. Lui era un campione trasversale, lo si vede guardando l’albo d’oro. Io ho cercato di fare del mio meglio, madre natura ci ha dato delle doti differenti, ma il ciclismo in questo unisce, perchè ognuno deve sfruttare le proprie possibilità”.

Siamo alla vigilia della partenza del Tour de France: che ricordi ha di questa gara?

“Al Tour ho indossato la maglia gialla più di una volta, ma purtroppo sono stato limitato nelle vittorie in quanto all’epoca la banda italiana, che comprendeva anche Marco Pantani, faceva parte di un gruppo che vinceva troppo, quindi spesso i francesi non ci permettevano di partecipare. Avremmo potuto vincere molto di più”.

L’atmosfera al Tour è molto tesa dopo l’assoluzione di Chris Froome. Sotto quali auspici inizia la cora francese?

“Per il Team Sky sicuramente inizia sotto ottimi auspici, è una squadra talmente forte da poter sostenere qualsiasi problematica gli si possa presentare in corso d’opera. E’ la formazione con la struttura più forte e il fatto di essersi tolti questo macigno del caso Froome li renderà sicuramente ancora più compatti. Credo che questo sia un bello smacco ai francesi: già prima di partire, Froome ha vinto il Tour”.

Possiamo davvero parlare di smacco ai francesi da parte del Team Sky?

“Beh sì. Aso aveva tentato di giocare una trappola a Froome e il carico con cui loro hanno rilanciato è stata una mazzata all’organizzazione del Tour, quindi sono già i vincitori. Dato che Froome ha vinto quattro Tour, la vedo dura provare a intaccare quel dominio che fino ad oggi ha avuto la sua squadra. Speriamo di vedere qualcosa di bello dal punto di vista agonistico, ma credo sia molto difficile contrastare Chris”.

La sua posizione sul caso salbutamolo, quindi, qual è?

“Qui si respira e si sente il dominio del potere economico e di altri tipi, perchè Froome è stato riabilitato lunedì scorso quando il giorno prima il Tour lo ha considerato un ospite non gradito in quanto aveva ancora qualcosa da chiarire. E il giorno seguente, all’improvviso, arriva l’assoluzione. E’ una presa in giro. E adesso la Sky ha la forza, ancora più di prima, per dominare il Tour.”

 

 

A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine

Credit photo: Stefano Spalletta

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