Rivista per ciclisti, InBici Magazine, Passione sui Pedali
De Rosa, per antonomasia, è un’eccellenza italiana nella fabbricazione di biciclette. L’azienda di Cusano Milanino, fondata nel 1953, è guidata da Cristiano De Rosa, ospite di “Passione sui Pedali”, trasmissione di InBici Magazine condotta nell’occasione da Gian Luca Giardini.
Dall’economia, in un momento molto difficile per tutti, alla bicicletta. Tanti i temi toccati da un imprenditore che guarda ad un futuro incerto come ad una nuova sfida che ha cambiato il punto di vista di molti imprenditori. Da un export che non si è mai fermato fino alle nuove precauzioni da mettere in atto in favore della forza lavoro di De Rosa. Inoltre, quasi un invito: “Siamo consapevoli che in Italia ci siano ottimi costruttori e se oggi volessimo aiutare la nostra economia, un piccolo gesto potrebbe essere quello di acquistare biciclette italiane per supportare l’economia italiana del domani”.
Senza dimenticare che in ottica futura il trasporto individuale potrebbe favorire l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, per poi spostarsi anche al ciclismo come all’attività sportiva in senso stretto: “La bicicletta è uno strumento intelligente, in città come Milano può anche essere il mezzo più veloce. Tante persone si innamoreranno della bicicletta, fino ad arrivare al ciclismo vero e proprio, inteso come attività sportiva”.
De Rosa, stuzzicato da Gian Luca Giardini, ha proposto anche un discorso sulla sicurezza: “Manca il rispetto a monte nei confronti del ciclismo, manca la cultura”. Per il futuro, De Rosa si attende un panorama florido nell’utilizzo della bici. In ottica sportiva, il danno c’è se “il pubblico non vede Elia Viviani correre su una bicicletta De Rosa”. Ora, però, si vede uno spiraglio: con la speranza che un nuovo calendario, auspicabile a partire da agosto, possa anche aprire nuovi scenari nel mondo del ciclismo professionistico.
Per scoprire tutte le sfaccettature del pensiero di Cristiano De Rosa, l’invito è quello di godersi la puntata di “Passione sui Pedali” fino alla fine, dove potrete gustarvi anche un piccolo ritratto, più umano possibile, del cannibale Eddy Merckx.
