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GIRO. ANALISI DELLA NONA TAPPA: PESCO SANNITA – GRAN SASSO D’ITALIA


Terzo arrivo in salita del Giro.

Tappa molto lunga, di 225 km, con partenza da Pesco Sannita e arrivo sul Gran Sasso d’Italia, in località Campo Imperatore. Si attraverseranno tre regioni, la Campania, il Molise e l’Abruzzo. I big dovranno farsi trovare pronti. 

Percorso – I primi cento chilometri di gara saranno lungo la strada a scorrimento veloce da Benevento a Rionero Sannitico. Seconda parte con il GPM, di seconda categoria, posto dopo la salita di Roccaraso e prima di una lunga discesa fino a Popoli. Dopo i due traguardi volanti inizierà l’ascesa conclusiva di circa 45 km, intervallata da brevissime contropendenza. A Calascio sarà posto il secondo GPM di giornata che spezzerà in due questo finale. Si supereranno i 2.000 metri di altitudine e si percorrerà una strada con alcuni tornanti e pendenza attorno al 9% con picco massimo del 13%.

Storia e curiosità – Il Gran Sasso sarà la “Montagna Pantani”, in ricordo dell’impresa che il Pirata compì durante l’ottava tappa del Giro d’Italia del 1999, sgretolando uno a uno il gruppo dei migliori per giungere in solitaria all’arrivo. La storia ciclistica di Campo Imperatore è molto ricca. La prima volta che vi è terminata una tappa del Giro d’Italia fu nel 1971 con il successo dello spagnolo Vicente Lopez Carril. Nel 1985, in località Fonte Cerreto, a una decina di chilometri da Campo Imperatore, s’impose un giovane Franco Chioccioli. E come prima accennato, nel 1999, Marco Pantani firmando un’impresa che lo vide arrivare da solo, dopo una tappa di oltre 250 km. Nel 2017 è stato anche il traguardo conclusivo del rinato Giro d’Italia Under 23, la vittoria della frazione andò all’australiano Jai Hindley davanti al connazionale Lucas Hamilton e al russo Pavel Sivakov.

Possibili favoriti – Altra tappa che darà spettacolo. Chi avrà il coraggio, e avrà le gambe per osare, potrà davvero guadagnare nei confronti dei diretti rivali. Anche in questo caso faranno da padrone gli scalatori e i capitani per la classifica generale. La presenza di due GPM, prima di quello finale, invoglierà qualcuno, fuori classifica, a cercare la fuga e punti per la maglia azzurra. L’ascesa conclusiva sarà più faticosa di quella della giornata precedente e questa volta potrebbero crearsi anche dei distacchi significativi. Non bisognerà sottovalutare il Gran Sasso poiché, come spesso accade, tutte le volte che la corsa arriva sopra i 2000 metri di dislivello, è possibile che alcuni corridori vadano in crisi. Per quello che hanno dimostrato, fino ad ora, sembrano in buono stato di forma Thibaut Pinot, Domenico Pozzovivo e ovviamente la maglia rosa Simon Yates. Dopo la bella vittoria nella ottava tappa, anche questa volta, Richard Carapaz è chiamato a stupire tutti e confermarsi ad alti livelli. Sarà inoltre una chance per scoprire l’effettivo stato di forma di Chris Froome e anche per capire se Tom Dumoulin vorrà continuare a nascondersi, magari per dar il colpo decisivo alla cronometro, nella terza settimana. Alcuni nomi caldi: Chris Froome – Fabio Aru – Simon Yates – Thibaut Pinot – Tom Dumoulin – Miguel Angel Lopez – Domenico Pozzovivo – Richard Carapaz.

A cura di Davide Pegurri per InBici Magazine

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