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GIRO D’ITALIA, OGGI SI SALE A SAN GIOVANNI ROTONDO: PRESENTAZIONE TAPPA 6


Il Giro d’Italia 2019 si avvicina a grandi passi al primo, vero fine settimana di gara, che culminerà domenica nella cronometro di San Marino. Quest’oggi il gruppo si sposterà per ben 238 chilometri tra Cassino e San Giovanni Rotondo, per quella che sarà la seconda frazione più lunga della Corsa Rosa, adatta a fughe da lontano o colpi di mano nei chilometri conclusivi. 

Le prime fasi di corsa sono agevoli, con una lieve asperità attorno al chilometro 15 che potrebbe aiutare la formazione della fuga di giornata, che si annuncia piuttosto numerosa date le cospicue possibilità di arrivare in porto. Tra il chilometro 40 e il chilometro 90 si trovano due salite pedalabili, intervallate dallo sprint intermedio di Bojano. Le difficoltà, però, non terminano certo qui. Dopo una cinquantina di chilometri, nuova salita nei pressi di Volturino, con pendenze fino all’8-9%: anche questa non sarà caratterizzata da un gran premio della montagna. Fino al chilometro 205 i corridori troveranno un lungo tratto in pianura, che però rappresenta solamente l’antipasto in vista delle concitate fasi finali di corsa. Proprio qui inizia il primo Gpm di seconda categoria del Giro: la salita di Coppa Casarinelle, 15 chilometri con una pendenza media del 4,2%, che dovrebbe essere sufficiente ad escludere i velocisti dalla lotta per la vittoria. Dalla scollamento mancano 17 chilometri alla conclusione, ma dopo una manciata di chilometri la strada torna a salire (dopo il TV di San Marco in Lamis) per uno strappo di oltre 2 chilometri al 5,4% che introduce il gruppo negli ultimi 10 chilometri di gara, senza particolari asperità ma mossi fin sul traguardo: l’ultimo chilometro è in leggera salita, fattore da non sottovalutare anche in caso di uno sprint ristretto. 

Come anticipato, non può essere esclusa l’ipotesi fuga. Primoz Roglic è in maglia rosa dalla prima tappa e in vista delle prossime tappe la LottoNL-Jumbo potrebbe decidere di lasciar andare la maglia per evitare un carico di lavoro eccessivo che potrebbe affaticare i membri della squadra più del dovuto. I nomi più interessanti sono quelli di Diego Ulissi (Team UAE Emirates), Enrico Battaglin (Katusha-Alpecin) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) pensando ai possibili attaccanti della prima ora, mentre tra gli uomini di classifica lo stesso Primoz Roglic e Simon Yates (Mitchelton.Scott) potrebbero trovare terreno adatto alle loro caratteristiche. Tra i fugaioli, prima vera opportunità per uno specialista come Thomas De Gendt (Lotto Soudal). Un nome a sorpresa? Il giovane francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) ha ben figurato nelle classiche delle Ardenne e questo percorso potrebbe adattarsi alle sue caratteristiche. 

 

A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine

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