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GIRO D’ITALIA, PROVA SENZA APPELLO ALLA RICCIONE-SAN MARINO


Il primo spartiacque del Giro d’Italia 2019. Se la cronometro del San Luca ha avuto come risultato quello di smuovere la classifica, la prova contro il tempo di San Marino, nona tappa della corsa rosa, può sconvolgere (o rafforzare) le gerarchie, con distacchi che si annunciano potenzialmente molto ampi anche tra i big. 

La cronometro misura 34 chilometri, con partenza da Riccione e arrivo, per l’appunto, a San Marino. Lo sforzo si può dividere in due fasi distinte: i primi 22 chilometri sono pianeggianti, mentre gli ultimi 12 per gran parte sono in salita. Dopo un primo tratto sul mare, il percorso punta direttamente verso l’entroterra. Al chilometro 11 il primo rilevamento cronometrico ad Ospedaletto, mentre al 22esimo, dopo lo sconfinamento, il secondo intertempo a Faetano. Subito dopo, cinque chilometri consecutivi in salita. La pendenza media si assesta al 7%, con punte superiori al 10 nella prima fase. A seguire 4 chilometri mossi, che porteranno agli ultimi 2700 metri, anch’essi con una pendenza simile a quella della prima parte di salita, che si assesta dunque sul 7%. 

Una cronometro atipica, che nella prima parte potrebbe favorire gli specialisti, mentre la seconda potrebbe offrire qualche arma in più agli scalatori quantomeno per provare a difendersi. Il favorito numero uno per la frazione odierna non può che essere lo sloveno Primoz Roglic, che attualmente va annoverato tra i cronoman più forti e completi al mondo. L’atleta della Jumbo-Visma ha dominato la prova di Bologna e, complice l’assenza di Dumoulin e la natura del percorso, sarà l’uomo da battere, con la possibilità di guadagnare tanto terreno sui diretti avversari. Tra i magnifici quattro della classifica generale sia Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) che Miguel Angel Lopez (Astana) che Simon Yates (Mitchelton-Scott) dovranno difendersi e limitare l’emorragia di secondi, anche considerando che tutti e tre devono recuperare terreno sull’avversario diretto nella lotta per la maglia rosa. In particolare, Nibali e Yates potrebbero fare bene e provare anche a rimanere nelle prime posizioni di tappa. Tra gli specialisti, curiosità riguardante un Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step) che fino ad ora non ha impressionato, mentre Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e Jos Van Emden (Jumbo-Visma) potrebbero pagare dazio a causa di una seconda metà di gara troppo esigente dal punto di vista altimetrico. 

 

A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine

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