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GIRO. FAUSTO MANSADA VINCE A SAN GIOVANNI ROTONDO, MAGLIA ROSA A VALERIO CONTI


Prima vittoria italiana al Giro d’Italia 2019: Fausto Masnada, portacolori della Androni Giocattoli Sidermec, ottiene il successo al termine della Cassino-San Giovanni Rotondo, punto più a sud toccato quest’anno dal Giro d’Italia. La squadra di Gianni Savio ottiene così un bellissimo trionfo, centrando uno degli obiettivi che si è posta per la corsa rosa.

Cambia la maglia rosa, che viene vestita dal romano Valerio Conti (UAE Team Emirates), superato allo sprint da Masnada dopo una fuga a due.

La cronaca – Fuga doveva essere e fuga è stata: dopo 238 chilometri tra Cassino e San Giovanni Rotondo, la sesta tappa del Giro d’Italia non ha deluso le attese. Tappa e maglia per i colori azzurri, con una nuova classifica generale guidata da Valerio Conti, giunto secondo sul traguardo alle spalle di un fantastico Fausto Masnada, che ha concretizzato l’ottimo momento di forma già palesato al Tour of the Alps centrando la fuga buona e poi favorendo l’attacco che ha deciso le sorti della corsa nel finale di gara. 

Come da pronostico, le prime fasi di corsa sono state molto concitate, con diversi attacchi per provare a portare via l’attacco buono, in una giornata adatta alle fughe a lunga gittata. Dopo circa 60 chilometri di corsa, si sono finalmente avvantaggiati in 13: José Rojas, Andrey Amador (Movistar), Nans Peters (Ag2r La Mondiale), Pieter Serry (Deceuninck-QuickStep), Ruben Plaza (Israel Cycling Academy), Nicola Bagioli (Nippo-Fantini-Faizanè), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Fausto Masnada (Androni-Sidermec), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Sam Oomen (Team Sunweb), Amaro Antunes (CCC Team) e Nicola Conci (Trek-Segafredo). Tanti i nomi interessanti e sin dalle prime fasi una nuova maglia rosa virtuale, in quanto Valerio Conti alla partenza pagava 1’59 da Primoz Roglic e il vantaggio della fuga è salito ben presto oltre i 4’, per poi stabilizzarsi tra i 5 e i 6 nella fase centrale di gara.

Da segnalare, nella prima fase di corsa, una caduta che ha coinvolto anche Primoz Roglic, che ha toccato terra squarciando il pantaloncino nella zona della natica destra. Lo sloveno non ha sofferto alcun problema serio ed è subito ripartito, sottoponendosi alle cure dell’auto medica per poi riprendere il posto in testa al gruppo con i compagni della LottoNL-Jumbo. Tra gli uomini di classifica, coinvolti in cadute anche Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin), Mikel Landa (Movistar) e Rafal Majka (Bora-hansgrohe), senza alcun tipo di conseguenza. 

Fino alla salita conclusiva il gruppo è rimasto compatto e si è limitato a gestire il vantaggio dei fuggitivi, evitando che decollasse in maniera eccessiva. Sin dalle prime rampe della salita di Coppa Casarinelle i fuggitivi hanno rotto gli indugi, con Fausto Masnada che ha attaccato a 28 chilometri dall’arrivo seguito dal solo Valerio Conti. Plaza, Lopez e Carboni si sono portati all’inseguimento della coppia al comando, con un ritardo di circa 30’’, seguiti a breve distanza dagli altri attaccanti della prima ora. Nella coppia al comando, Masnada ha subito dimostrato un’ottima gamba e si è incaricato di scandire il ritmo in salita, mentre Conti è tornato a dare cambi più convinti una volta superato lo scollinamento, sempre con mezzo minuto di margine sui più immediati inseguitori. 

I due azzurri, con obiettivi diversi, si sono dati cambi regolari fino al traguardo e si sono giocati la vittoria allo sprint: Conti, consapevole di poter indossare la nuova maglia rosa, ha tenuto alto il ritmo, di fatto portando Masnada agli ultimi 200 metri. Il corridore dell’Androni-Sidermec ha sfruttato al meglio l’occasione e ha vinto lo sprint senza grandi patemi, conquistando la prima vittoria italiana del Giro d’Italia e ottenendo il successo più importante della giovane carriera. Soddisfatto anche Conti, nuovo leader della generale, mentre Rojas ha chiuso il podio in terza posizione seguito da Plaza e Carboni, che ha conquistato la maglia bianca di miglior giovane del Giro. A circa un minuto gli altri componenti della fuga, il cui distacco si è dilatato in vista del traguardo di San Giovanni Rotondo. Lontanissimo il gruppo principale, arrivato sul traguardo con oltre 7’ di distacco. Possono ritenersi soddisfatti anche Sam Oomen e Andrey Amador, che hanno sfruttato la fuga per rientrare in classifica e candidarsi per rimanere nella top10 a fine Giro. 

 

A cura di Gianluca Santo per InBici Magazine

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