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Tour de France 2018 - 105th Edition - 4th stage La Baule - Sarzeau 192 km - 10/07/2018 - Gianni Moscon (ITA - Team Sky) - photo Kei Tsuji/BettiniPhoto©2018

MOSCON TORNA A CORRERE: “I PUGNI LI HO PRESI IO, NON NE HO MAI DATI”


Gianni Moscon tornerà in gara sabato alla Coppa Agostoni dopo la sospensione ricevuta dal Team Sky in seguito all’episodio avvenuto durante il Tour de France, reo di aver dato – secondo i giudici della Var – un pugno a un corridore della Fortuneo. In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, Moscon è tornato a parlare, e ha raccontato anche alcuni episodi clamorosi avvenuti durante la corsa francese.

Il trentino si è trasferito a due passi dal centro di Innsbruck: la sua nuova abitazione non è lontana dal circuito sul quale si svolgerà il mondiale. “Voglio vincere, in modo tale da zittire tutti con i fatti. Non sto più pensando all’episodio del Tour: con la testa sono tornato a quando ero dilettante, vedo una salita e scatto“.

In questo periodo, Moscon si è allenato come un matto. Nell’intervista rilasciata a Ciro Scognamiglio, afferma: “Mi sono allenato sullo Stelvio, prima 8 e poi 10 giorni. Mi sono sempre allenato per almeno sei ore, tranne che nei giorni di scarico. Questa è stata la mia reazione“. E il trentino del Team Sky ne approffitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Non ho mai dato un pugno a nessuno, ma ne ho presi. E sono stato tolto dall’ordine di arrivo dell’ultimo mondiale per l’episodio della borraccia e del traino. Al Gp Harelbeke ero a ruota di Kung (svizzero della Bmc, n.d.r.), è arrivata l’auto e lo fa rientrare. Non ho fatto reclami, cosa ci avrei guadagnato? Fatalità, proprio Kung mi ha dato un pugno sulla schiena alla Tirreno-Adriatico prima di salire sul Terminillo. L’ho preso e sono stato zitto. Gerbert al Tour non l’ho proprio sfiorato“.

Moscon racconta anche l’atmosfera che il Team Sky ha vissuto durante il Tour de France: “Orribile. Una vergogna. Mi urlavano dopato, a me che vado in bici sei ore e dopo mangio il riso in bianco. Ci hanno tirato di tutto, bicchieri di roba… spero non fosse anche urina, ma in ogni caso ormai l’ho lavata. Io e Rowe, quando facevamo gruppetto, avevamo cura di metterci a centro strada e non ai lati per evitare il peggio“.

 

A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine

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