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RITROVATE LE BICI: FAUSTO PINARELLO RINGRAZIA LA COMUNITÀ DEL CICLISMO


Ringrazio la grande comunità del ciclismo per averci aiutati nel recupero delle biciclette. Il nostro post su Instagram è stato fondamentale. Ci ha contattato stamattina la polizia rumena tramite mail mandandoci il video e chiedendoci se riconoscevamo le biciclette”. Gioia anche per Roberto Amadio e Marco Villa oggi a Treviso in riunione con Fausto Pinarello.


Sono stati cinque giorni di caccia internazionale per recuperare le biciclette rubate alla nazionale di ciclismo italiana. Sono state ritrovate all’alba di venerdì in Romania. A recuperare con grande sorpresa le 22 biciclette, tra le quali 12 Bolide Pinarello, è stata la Polizia di Vrancea, distretto rumeno, tra Brasov e Bucarest, nel corso di un blitz tra la Polizia rumena e la brigata anti-crimine organizzato.

Il tutto per sventare i progetti di una organizzazione criminale sospettata di traffico di droga. Durante il blitz, che ha portato, da parte dell’autorità rumena, all’emissione di venti mandati di cattura, sono state ritrovate in un appartamento anche le ventidue biciclette rubate agli atleti della nazionale italiana che stavano disputando i campionanti del mondo su pista a Roubaix, in Francia, ai confini con il Belgio. Il furto era avvenuto la notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso, ovvero tre venerdì e sabato di nemmeno una settimana fa.

I ladri, anche se ancora non si conoscono le identità di chi ha commesso materialmente il furto, erano entrati in azione in un albergo di Lille fra le 2 e le 5 del mattino e avevano agito indisturbati, dopo aver aperto il cancello del parcheggio che era chiuso a chiave e sorvegliato. L’hotel era stato scelto dalla spedizione azzurra proprio per i motivi di sicurezza e affidabilità che forniva la struttura. Il furgone dal quale sono state trafugate le ventidue biciclette sarebbe dovuto ripartire alla volta dell’italia all’alba di venerdì 23 ottobre.
Sul mezzo della nazionale italiana erano state caricate le dodici biciclette Bolide marca Pinarello da pista con le quali il quartetto azzurro, formato dal plurimedagliato Filippo Ganna, il veneziano Francesco Lamon, Simone Consonni e il friulano Jonathan Milan aveva vinto le Olimpiadi a Tokyo nell’inseguimento a squadre e 24 ore prima del furto lo stesso quartetto, con l’inserimento però del padovano Liam Bertazzo al posto di Lamon aveva trionfato nella stessa specialità ai mondiali su pista vincendo il titolo iridato. La Polizia rumena ha avuto evidentemente la soffiata giusta in quanto da mesi era sulle tracce di una organizzazione criminale creatasi proprio nel distretto di Vrancea e nella provincia di Bacău, dedita al traffico di droga e al furto di beni di grande valore provenienti dai paesi europei. E proprio il 23 ottobre scorso 2021 alcuni tra gli indagati e arrestati nel blitz sarebbero gli autori materiali della razzia delle ventidue biciclette della nazionale italiana comprendente anche pezzi unici, rari e invendibili come quelle del quartetto.

UCI 2021 Track World Championship Day 1 – Roubaix France – MenÕs Time Pursuit – 20/10/2021 – Francesco Lamon – Simone Consonni – Jonathan Milan – Filippo Ganna (ITA) – photo SwPix/CV/BettiniPhoto©2021

Le biciclette Pinarello erano state cromate di un giallo oro con un cuore assolutamente innovativo e non ripetibile, in quanto era stato creato appositamente un codice colore che sarebbe stato impossibile da ricoprire. In più, oltre alla unicità dei telai, studiati appositamente per i quattro ragazzi d’oro del quartetto in galleria del vento, anche i manubri, in particolare quello di Ganna, erano stati realizzati con uno stampo unico in titanio, realizzato in base alla spinta che il corridore della Ineos riesce a imprimere sulla bicicletta nel momento di massima pressione in gara. Biciclette pertanto non vendibili e anche difficili da piazzare e del costo di circa 28 mila euro l’una.
Non appena giunta la comunicazione della Polizia Rumena a quella francese e in contemporanea a quella italiana, dalla Federazione Ciclistica sono stati immediatamente attivati i canali diplomatici per recuperare la merce trafugata. In Romania si sta procedendo alla identificazione delle biciclette tricolori anche se dal video pubblicato sul canale you tube della Polizia Rumena non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che quelle siano le biciclette rubate in Francia. Il veneziano Roberto Amadio, generare manager della federazione ciclistica italiana ha dato immediatamente notizia del ritrovamento della merce trafugata dopo aver appreso del recupero da parte dell’autorità dell’Est Europa, anche se la restituzione non avverrà in tempi brevissimi in quanto la merce in teoria dovrà essere restituita prima alla polizia francese dove è avvenuto il fatto criminale e successivamente alle autorità italiane. Nel frattempo sarà controllata l’integrità della merce rubata.

“E’ stata la polizia rumena a contattarci tramite mail. Avevamo fatto un post su Instagram all’indomani del furto e un milione di persone lo avevano visualizzato. Evidentemente qualcosa si è mosso. Quando la polizia rumena ci ha contattato tramite mail non credevamo ai nostri occhi. Ci hanno inviato sul video e abbiamo riconosciuto le nostre biciclette. Soltanto una settimana fa eravamo rimasti tutti sconfortati da questa notizia – ammette Fausto Pinarello, il costruttore trevigiano che da anni fornice alla nazionale di ciclismo le biciclette da pista -. A parte il costo di realizzazione di ogni bicicletta, ci metto anche il tempo. Per crearne una sola ci vogliono almeno sei mesi.
Sarebbe stato un danno gravissimo per i nostri atleti. Oltre al valore reale c’è anche quello affettivo e simbolico. Sono biciclette che passeranno alla storia per aver vinto un titolo olimpico e uno mondiale. Ora attendiamo con ansia il loro rientro”. Oggi pomeriggio Roberto Amadio con Marco Villa erano a Treviso, in azienda Pinarello per discutere del furto e invece….“In soli sei giorni sono passato dalla disperazione alla gioia del ritrovamento – conferma Roberto Amadio, manager della Fedeciclismo -. Con Fausto Pinarello ci eravamo dato appuntamento proprio questo venerdì per aggiornarci sulla vicenda e le modalità di azione. Anche perché, in caso di non ritrovamento l’azienda Pinarello si sarebbe dovuta attivare per rimetterle in produzione. Il caso ha voluto che l’incontro abbia sortito una buona notizia. Siamo stati davvero fortunati. Spero a questo punto che l’autorità rumena ce le restituisca direttamente senza passare per la Francia. ”. 

a cura di Tina Ruggeri Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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