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ROCCHETTA SOSPESO, LA GENERAL STORE LO DIFENDE: “HA ASSUNTO SOLO DEL FLUIMUCIL”


Pochi giorni fa avevamo riportato la notizia, comunicata da Nado Italia, della positività di Cristian Rocchetta, corridore Under 23, riscontrato positivo alla sostanza Tuaminoeptano. Oggi la sua squadra, la General Store, ha deciso di difenderlo con un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del team.

Riportiamo di seguito il post.

E fatal fu, a quanto pare, uno spray nasale. Cristian Rocchetta, 21 anni compiuti il 2 marzo, un diploma al Liceo Sportivo nel cassetto e il sogno, quello comune a tanti giovani veronesi, di diventare un ciclista professionista il 17 maggio ha ricevuto da NADO Italia la notizia che nessun atleta vorrebbe ricevere, la notifica di riscontrata positività alla sostanza Tuaminoeptano a seguito di un controllo effettuato al termine del 74° Trofeo G. Visentini svoltosi a Bagnolo di Nogarole Rocca lo scorso 22 aprile e la conseguente sospensione in via cautelare.

Rocchetta, una carriera specchiata e mai sfiorato dall’ombra del sospetto di usare scorciatoie, con la voce tremante e molto provato ha spiegato le sue ragioni a quelli che, per ovvi motivi, gli hanno dovuto chiedere conto di quanto accaduto. Stava male, ha detto quasi tra le lacrime.

Qualche giorno prima della fatidica gara in questione ha avuto un attacco allergico, non respirava bene e, per provare a stare meglio, ha preso il Rinofluimucil, un medicinale da banco, presente in tantissime case, che serve da decongestionante nasale. Il problema è che, nonostante la confezione NON riporti il contrassegno del doping alert, in questo apparentemente innocuo spray nasale è in realtà presente proprio il Tuaminoeptano, sostanza vietata.

Un momento di superficialità e una disattenzione. Un comportamento banale, immediato e non ragionato che, potrebbe, però costare caro a Rocchetta, anche se la vicenda è ancora tutta da scrivere e da definire.

La squadra, pur stigmatizzando la leggerezza nell’aver assunto un farmaco senza approfondirne le componenti, senza le dovute cautele e senza averne dato tempestivamente comunicazione, è propensa ad accettare la tesi della buona fede, riconoscendo che giovane età e inesperienza a volte possono far commettere errori.

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