SAGAN PROVA A ROMPERE IL TABÙ ROUBAIX

Non c’è mai stato un grandissimo feeling tra Peter Sagan e la Parigi-Roubaix. A dirlo sono le statistiche: il campione del mondo è sempre partito per la corsa francese da principale favorito, ma è riuscito ad ottenere, come miglior piazzamento personale, solo una top 10 nel 2014.

La sua prima apparizione sulle pietre della Roubaix risale al 2010, quando, al suo primo anno con la Liquigas, non riuscì a terminare la corsa. La sua partecipazione del 2014, quella nella quale è riuscito ad ottenere il miglior piazzamento in carriera, è arrivata dopo diversi anni di assenza: in quel periodo la Liquigas (successivamente diventata Cannondale) gli chiese di preparare bene il Fiandre e di presentarsi alla Parigi-Roubaix solo quando sarebbe raggiunto un certo grado di maturazione. Detto fatto, Sagan ottiene quella top 10 e tutto sembra girare per il verso giusto.

Le cose diventano più difficili nel 2015, anno del passaggio alla Tinkoff-Saxo, in quanto lo slovacco ottiene la 23/a posizione. L’anno seguente, dopo aver vinto il Giro delle Fiandre, chiude 11/o la Roubaix, mentre nel 2017 il suo risultato è stato un 38/o posto.

Sono numeri grezzi, ma ci fanno capire che fino ad oggi non c’è stato un feeling perfetto tra la Parigi-Roubaix e Peter Sagan, ma è sempre giusto inserire il campione del mondo tra i principali favoriti vista la sua vittoria alla Gent-Wevelgem e agli altri piazzamenti ottenuti nelle corse in Belgio. Questo è un anno fondamentale per cercare di sfatare quello che sembra un tabù, il podio alla Roubaix. Non ci resta che aspettare domenica e gustarci le gesta del campione del mondo.

Per InBici Magazine, Carlo Gugliotta