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Questo podio agli Europei di Glasgow è il trionfo della multidisciplina. Matteo Trentin, Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert sono tre praticanti del ciclocross: Matteo lo praticava di più fino a qualche anno fa, ma adesso, durante l’inverno, non disdegna la partecipazione a qualche gara; van Der Poel lo scorso anno ha vinto l’europeo e ha portato a casa un bottino di 30 vittorie complessive nel cross, mentre Van Aert è il campione del mondo della disciplina.
Van Der Poel si è laureato campione del mondo su strada nel 2013, a Firenze. Quest’anno ha vinto il titolo nazionale nella specialità, oltre a quello di mountain bike. Van Aert sta svolgendo la sua prima stagione da stradista ad alti livelli, e ha già ottenuto due importanti top 10 al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix.
Questo podio degli Europei di Glasgow racchiude un po’ tutte le discipline del ciclismo. E a questo punto bisogna anche cercare di dare una spiegazione alla domanda: alternare l’attività su strada a quella fuoristrada, insieme alla pista, può fare bene?
La risposta è solo una: sì. Se i risultati sono questi, cerchiamo di focalizzare gli obiettivi per i nostri ragazzi e permettiamo loro di gareggiare sia in estate che in inverno.
In Italia, il problema è purtroppo sempre lo stesso: non si riesce ad avere una squadra che riesca a seguire i corridori per tutto l’anno, sia nel ciclocross che su strada (o nella mountain bike). L’inverno i ragazi vanno in “prestito temporaneo”, cosa impensabile per Van Aert e Van Der Poel. Speriamo che questi risultati possano portare a un’apertura mentale maggiore da parte dei team.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine
