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TOUR DE FRANCE 2020, PERCORSO QUARTA TAPPA: PRIMA SFIDA IN SALITA PER LA CLASSIFICA


Se nelle prime tre tappe le salite non sono mancate, la quarta frazione del Tour de France presenterà il primo arrivo in salita e la prima occasione per gli uomini di classifica di testare gli avversari e magari provare a fare la differenza guadagnando sui concorrenti diretti per le prime posizioni della generale. Da Sisteron ad Orcières-Merlette, 160 chilometri che dipaneranno i primi dubbi sulla condizione dei contendenti per la Maglia Gialla.

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Il percorso

Poco da segnalare nei primi 51 chilometri fino allo Sprint intermedio di Veynes, sostanzialmente pianeggianti. Al chilometro 67 la vetta del Col du Festre, prima salita di giornata con i suoi 7 chilometri al 5%, che lo classificano come GPM di terza categoria. Di fatto, stesso copione anche nella fase successiva di gara: agevole, con la Côte de Corps e la Côte de l’Aullagnier come uniche vere asperità al chilometro 97 e 125. Entrambe le salite sono tra i 2 e i 3 chilometri con pendenze medie attorno al 6%. La Côte de Saint-Léger-les-Mélèzes precede la salita finale: 3 chilometri con una pendenza media prossima al 7% attorno ai 20 dalla conclusione della tappa.

L’ultima ascesa, di prima categoria, misura 7 chilometri con una pendenza media del 7%: molto regolare, condurrà gli atleti fino al traguardo. Non è certo la salita più impegnativa del percorso, ma alla quarta tappa potrebbe comunque fare male, specialmente a coloro che non si sono presentati nelle migliori condizioni alla partenza della Grande Boucle.

L’altimetria

I favoriti

L’ascesa finale non è difficilissima: pedalabile, con pendenze abbordabili. Sulla carta, terreno di caccia ideale per Julian Alaphilippe, già vincitore della seconda tappa. Il francese della Deceuninck-QuickStep può puntare sull’esplosività e su un ottimo spunto veloce anche in caso di arrivo a ranghi ridotti all’interno dell’ultimo chilometro. Desta curiosità anche Adam Yates (Mitchelton-Scott) che ha già fatto vedere buone cose ed è molto adatto a questo tipo di arrivi.

Tengono banco i dubbi su Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e la sua condizione di forma. In altri periodi, sarebbe stato probabilmente il favorito numero uno considerando la progressione più volte messa in mostra su arrivi di questo genere. Oltre a lui, fari puntati sulla coppia targata Ineos-Grenadiers formata da Egan Bernal e Richard Carapaz, oltre l’arrembante Tadej Pogacar (UAE Emirates). Tutti e tre, in teoria, hanno le carte in regola per farsi valere e potrebbero lanciare un segnale importante in ottica classifica generale e Maglia Gialla. Outsider Sergio Higuita (EF Pro Cycling) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), senza dimenticare corridori come Davide Formolo (UAE-Emirates) e Romain Bardet (AG2R La Mondiale). Di fatto, però, tutti i contendenti per la generale potrebbero provare a dire la loro e iniziare a costruire un risultato di prestigio, magari sfruttando marcamenti e giochi di strategia tra i corridori più in vista.

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