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VA AL LAVORO IN BICI, LO SCRIVE SULLO ZAINO PER NON FARSI INSULTARE


Secondo quanto riporta il sito LaRoue, Andrea Scotti, ciclista bergamasco che va tutti i giorni al lavoro in bicicletta, anche prima dell’esplosione dell’epidemia di Coronavirus, in questo periodo è costretto a recarsi ogni tanto presso il suo ufficio, e viene insultato dagli automobilisti e dalle persone affacciate alle finestre che gli urlano di stare a casa.

Stanco di ricevere tante parole, ha deciso di pedalare con addosso uno zaino, sul quale ha riportato: “Vado al lavoro”. Fermato poi due volte dai carabinieri, i militari gli hanno infine fatto i complimenti, dopo aver appurato che stava veramente andando a lavoro. 

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9 Commenti

  1. Bhe comunque io ci vado tutte le mattine e tutti i giorni… mercoledi e sabato esco alle 5 del mattino ghe devo portare fuori i rifiuti (se dio vuole faccio il portinaio) vivo la città da sempre.. oggi è silenziosa! si respira aria fresca! priva di traffico! pulita in tutti i sensi! un merlo piccolo aveva fame e lo dato la carne trita da mangiare.. i piccioni manca poco? a rischio di estinzione? IO PEDALO KE A LOVORO DEVO ANDARE!

  2. ……corona virus, o no, la storia del ciclista, è sempre la stessa, non potete vederci, e adesso vi sentite ancora più in diritto di farlo, (ma tanti di voi, beccano bene, ma razzolano, malissimo)

  3. Peccato che nessuno noti, guardando la foto che la bici, contrariamente a quando prevede la legge, non è dotata dei catarifrangenti posteriori. Invece dei complimenti i carabinieri avrebbero dovuto elevargli una bella contravvenzione, non tanto per aver violato il decreto per il coronavirus, ma in quanto un mezzo privo di questi piccoli dispositivi di protezione è pericoloso, specie nelle prime ore del giorno quando spesso ancora non c’è luce adeguata per individuare un aspirante suicida sul lato della strada.

    peccato anche che l’incolpevole automobilista vedrà in caso di incidente applicata la legge sull’omicidio stradale e non quella di Darwin, molto più corretta in questi casi.

  4. Guarda mi sono arreso,torno al punto di partenza, che cavolo vuol fare la vita faccia, tanto Prima o Dopo dobbiamo morire tutti…Passato questo periodo tutto tornerà come prima la dove l’abbiamo lasciato,senza aver imparato NIENTE.. Siamo umani di conseguenza a ogni problema o situazione ci seguiamo come fanno tutti seguendo il gregge..Perché nel nostro paese nessuno fa nulla per ribellarsi a NIENTE la sanità non funziona,la politica è un carnevale di Rio..ci hanno reclusi in casa,se esci te la mettono in quel posto,siamo solo pedine al servizio del sistema…

  5. Da ciclista vorrei rispondere a Gaetano se uno esce da solo non succede nulla e non troverà nessuno.ma se esci tu perché non posso uscire io….. E lui è l’altro è facciamo come nei primi giorni che cerano ciclabili piene di ciclisti/podisti da soli.quindi la direttiva io resto a casa è l’unica arma che abbiamo per vincere.per me ciclismo è uno stile di vita salutare e per la saute di tutti dobbbiamo inventarci allenamenti alternativi

  6. Insultare qualcuno è un reato perseguibile a querela di parte non d’ufficio, questo è quanto prevede la Legge.
    Solitamente le forze dell’ordine non prendono le parti ma applicano la norma a chi la infrange.
    Purtroppo è vero che circolare per strada in bici è pericoloso in virtù che mancano ciclabili come è vero che ci sono conducenti di auto e bici maleducati.

  7. È vero che ad una legge bisogna obbedire, come sto facendo ,ma vorrei sapere in questo mio ipotetico giro in bici , anche se portatore sano, quante persone contagerei? 1 esco da casa solo ,2attraverso il paese deserto non incontrando nessuno e anche se lo incontro siamo distanti ben più di 2 metri , 3 faccio un giro in una strada di campagna in perfetta solitudine, 4 ritorno a casa sempre senza aver incontrato nessuno. Che danno avrei fatto?

  8. Banda di isterici… La pandemia è destinata naturalmente ad esaurirsi, ma l’odio per i ciclisti rimarrà, ecco quale sarà uno dei pochi lasciti di sto nefasto periodo…
    Guido

  9. Ma le forze dell’ordine cosa fanno. Insultare qualcuno è un reato. Se siamo arrivati a questo punto la colpa è in gran parte di loro. Atteggiamenti offensivi o che mettono a rischio l’incolumità dei ciclisti e dei pedoni se ne vedono a bizzeffe sulle nostre strade, da troppo tempo e loro che fanno, rincarano la dose, dandogli contro non tutelandoli.

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