E’ stata presentata ieri ad Anversa la squadra Corendon-Circus 2019/2020, già pronta per affrontare la stagione invernale di ciclocross. Tra i grandi protagonisti di questa formazione, fino ad ottobre non sarà della partita Mathieu Van Der Poel, campione d’Europa e del mondo della specialità del fango, in quanto nel suo calendario ci sono da affrontare il mondiale su strada del 29 settembre e il test event di mountain bike per Tokyo 2020.
L’ultima corsa su strada dell’olandese risale al 18 agosto, ultima tappa dell’Arctic Race of Norway, nella quale è riuscito a vincere la prima frazione. La stagione internazionale di ciclocross, per i compagni di Van der Poel, inizierà invece già il prossimo fine settimana.
“Sinceramente, sono rimasto scioccato nel sentire che la stagione di ciclocross inizierà nei prossimi giorni – spiega il campione del mondo della disciplina – non ho toccato una bici da cross dalla mia ultima gara lo scorso inverno. E anche ora la mia testa è lontana da quel tipo di impegni. Devo affrontare il Tour of Britain e due semi-classiche belghe, lavoro per il campionato del mondo nello Yorkshire. Dopo il 29 settembre penserò al test event MTB a Tokyo. Solo dopo riprenderò l’allenamento per il ciclocross”.
Il debutto in gara dell’olandese è previsto per il 22 ottobre, ma sarà una stagione diversa: “nel ciclocross ho vinto tutto, ma è una disciplina che mi piace ancora tantissimo, quindi affronterò la stagione in maniera diversa: sarà soprattutto un divertimento. Gli unici obiettivi che mi pongo per l’inverno sono la coppa del mondo e il mondiale”.
Parlando del mondiale su strada, Van der Poel afferma di non sentire più di tanto la pressione: “Ho saltato il ritiro estivo a Sierra Nevada in quanto ho preferito rimanere a casa. Mi mancano i chilometri in salita, ma non penso siano necessari per lo Yorkshire. Vengo considerato tra i favoriti, ma non ci sono solo io: ci sono anche Alaphilippe, Lutsenko e tanti altri. Ma il mondiale su strada non sarà stressante come quello di ciclocross, dove tutto deve filare liscio in un’ora di gara. Su strada c’è sempre tempo e spazio per poter recuperare”.
A cura di Carlo Gugliotta per InBici Magazine