Shimano crede così tanto nel gravel che già da quattro anni ha strutturato un gruppo di rider che promuovono, diffondono e fanno cultura tecnica e pratica su tutto ciò che questa affascinante disciplina delle due ruote sia, su cosa offre e cosa praticamente richiede al ciclista che la approccia.
È nata così la Shimano Gravel Alliance, fatta di un gruppo di persone assolutamente comuni, non certo atleti professionisti, ma semplici pedalatori che oltre all’esperienza e alla passione per il gravel, sono accomunati dall’utilizzo della nota piattaforma di componenti Grx, ovvero quella che la casa giapponese dedica espressamente al gravel biking.
La kermesse di fine Giro d’Italia andata in scena a Pieve di Soligo è stata una grande festa di sport, enogastronomia e soprattutto di pubblico.
Il Cycling Stars Criterium è nata come una festa di sport pensata per il pubblico, per portare i grandi campioni del ciclismo in mezzo ai propri tifosi. Così è sempre stato, ma in particolare è stato così quest’anno, nell’edizione corsa lunedì 29 maggio a Pieve di Soligo.
Questa infatti è stata l’edizione dei record, con non meno di 15’000 appassionati che nel corso della serata hanno affollato il centro della città trevigiana.
Una festa di sport, appunto. Alle 18:30 è andata in scena la gara degli ex professionisti che ha visto il CT della Nazionale Daniele Bennati battere in volata Franco Pellizotti e Cadel Evans.
Alle 20.00 protagoniste sono state le donne, che dopo il successo dello scorso anno sono ormai un punto fisso del Criterium. A spuntarla è stata la beniamina di casa Soraya Paladin che, acclamata dalle folla appostata sul traguardo di Piazza Caduti nei Lager, ha regolato la campionessa spagnola Mavi Garcia e Laura Tomasi.
Alle 21.00 il gran finale con la gara più attesa, quella riservata ai professionisti.
I tifosi hanno visto sfrecciare sul circuito di 1 km da ripetere 35 volte nel centro di Pieve di Soligo i campioni reduci dal Giro d’Italia, nomi come Buitrago, Vendrame, Pasqualon, Caruso, Fabbro. A vincere però è stato il favorito, la Maglia Ciclamino Jonathan Milan, davanti al campione italiano Filippo Zana e ad Alberto Dainese.
Una festa dell’enogastronomia. Ma il Criterium non è solo sport, è una festa della condivisione, un’occasione per scoprire le eccellenze enogastronomiche del territorio.
Per l’evento è arrivato a Pieve di Soligo il truck della Regione Veneto che gira l’Italia promuovendo le Eccellenze Venete nel campo del buon cibo e del buon vino; la Proloco ha allestito uno spiedo gigante, vera tipicità locale, che ha allietato sia il pubblico che gli atleti; infine tutti i locali del centro cittadino erano presenti alla manifestazione con dei punti ristoro che hanno rifocillato i presenti tra un passaggio e l’altro dei corridori.
Un successo costruito grazie alla sinergia. Un evento del genere si costruisce solo grazie ad una grande organizzazione supportata da grandi partner che credono nel progetto.
Come hanno detto Enrico Bonsembiante e Alessandro Ballan, le anime del progetto:
“È stata una serata spettacolare, eravamo fiduciosi della buona riuscita ma non avremmo mai pensato a un successo del genere.
Portare più di 15’000 persone ad un evento non è facile e ci siamo riusciti e siamo felicissimi, anche i corridori sono stati felici di gareggiare con questo pubblico e per questo vogliamo ringraziare tutti i nostri partner che hanno reso possibile tutto questo.
Non resta che darci appuntamento al prossimo anno, che speriamo sia ancora migliore.”
Tra i partner del Criterium c’è la Regione Veneto, rappresentata per l’occasione dal capogruppo Alberto Villanova, che ha premiato il vincitore Jonathan Milan. Queste le sue parole: “Grande risultato per Pieve di Soligo, grande risultato per il Criterium, grande risultato per le Colline del Prosecco. Quando con la Regione abbiamo deciso di sponsorizzare l’evento pensavamo proprio a serate come questa, una festa di paese e di sport, piena di persone e giovani che vengono a vedere da vicino i campioni di uno sport bellissimo ed educativo come il ciclismo.”
Fondamentale anche il sodalizio con il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, il cui Presidente Diego Tomasi è rimasto molto colpito dal pubblico presente sul circuito.
Tomasi: “Sono rimasto favorevolmente stupito dalla quantità di persone presenti e dall’attenzione con la quale seguivano l’evento, come anche dalla serietà e dall’agonismo dei corridori, ragazzi ammirevoli dediti al sacrificio di uno sport molto faticoso ma che può dare frutti fantastici, un po’ come i nostri agricoltori eroici che col loro impegno danno vita ad un vino d’eccellenza come il Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG.
Inoltre vorrei ringraziare i moltissimi volontari che hanno lavorato dietro le quinte per rendere possibile tutto questo, persone che si mettono a disposizione della propria comunità – una comunità della quale noi del Consorzio siamo orgogliosi di fare parte e continueremo a sostenere in ogni modo.”
Gli fa eco Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, al fianco della kermesse dalla scorsa edizione.
“L’organizzazione della Cycling Stars Criterium sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – ha commentato Montedoro– ha rappresentato ancora una volta un momento di grande festa e un’importante opportunità di visibilità per il nostro territorio. Nel nostro Veneto il ciclismo è uno sport che unisce e richiama migliaia di appassionati. Non a caso le nostre Colline patrimonio dell’Umanità, anche grazie alla lungimiranza di Regione Veneto, sono diventate negli anni una tappa fissa delle più importanti manifestazioni ciclistiche nazionali.
Come Associazione che ha il compito di tutelare il territorio delle Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio UNESCO, siamo sempre molto felici di poter sostenere manifestazioni che promuovono la mobilità lenta e sostenibile portando al contempo visibilità al territorio e nuove opportunità per il turismo locale”.
Infine non potevano mancare le parole del padrone di casa, il sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan: “Per Pieve di Soligo poter ospitare il Cycling Stars Criterium è stata un’occasione straordinaria. Noi della giunta comunale ci abbiamo creduto fin da subito, e vedere una serata realizzarsi in questo modo, con una tale affluenza di pubblico e un tale spettacolo sportivo non può che riempirci di orgoglio. È stata una grande festa per tutta la nostra comunità, un successo da ogni punto di vista, che certamente avrà ricadute molto positive per tutto il nostro territorio.”
Il giovanissimo atleta cileno correrà con la Green Project Bardiani-CSF Faizanè a partire da agosto 2023 come stagista. Comincerà ufficialmente la sua prima stagione in maglia verde dal 2024.
Vicente Rojas, giovane corridore cileno classe 2002 ha firmato un contratto a partire dal 2024 con la Green Project Bardiani-CSF Faizanè, tuttora milita nella squadra spagnola G.D. Supermercados Froiz. Nel suo palmarès vanta un titolo di campione continentale panamericano U23 su strada, ha vinto recentemente la Rutas Xacobeas in Spagna, si è piazzato 16° in classifica generale alla Vuelta a San Juan. Un corridore con caratteristiche di scalatore ma dallo spunto veloce. Un ragazzo promettente che va ad arricchire il giovane organico della Green Project Bardiani-CSF Faizané.
Le dichiarazioni del giovane 21enne cileno:”Sono felicissimo di questo passaggio al professionismo, avevo partecipato a qualche ritiro con la squadra questa primavera e mi sono trovato bene col gruppo, ringrazio la famiglia Reverberi che mi sta dando questa grande occasione, cercherò di ripagare la fiducia con i risultati e con il lavoro, voglio dimostrare il mio valore“.
Dal 18 al 21 maggio si è svolto il primo ritiro per gli Juniores in Val di Peio agli ordini del CT Mirko Celestino. Annunciata oggi la partnership.
Annunciata oggi la partnership tra la Federazione Ciclistica Italiana e le Valli di Sole e di Peio che diventano Centro di preparazione della Nazionale di Cross Country in vista dei Campionati del Mondo di Mountain Bike 2023 e dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Un legame naturale, quello tra la capitale italiana della Mountain Bike e la nazionale di Cross Country: la Val di Sole è infatti da anni indiscusso punto di riferimento in Italia per la MTB ai massimi livelli, tappa fissa di Coppa del Mondo di Mountain Bike, che quest’anno si terrà dal 29 giugno al 2 luglio nella consueta location di Daolasa di Commezzadura, e già sede di tre Campionati del Mondo, con in vista un quarto appuntamento iridato nel 2026.
Agli ordini del CT Mirko Celestino, gli azzurri di Cross Country delle diverse categorie effettueranno in Val di Sole e in Val di Peio diversi periodi di preparazione, sfruttando in particolare gli allenamenti in altura nelle settimane che condurranno al Mondiale di Glasgow. Ulteriore valore aggiunto per gli azzurri, a fianco della ricchissima offerta di percorsi MTB e di un’accoglienza studiata su misura per gli sportivi e gli amanti della vita attiva, è la collaborazione con le Terme di Pejo, che metteranno a disposizione degli atleti il meglio di trattamenti e percorsi dedicati agli sportivi, un prodotto affermatosi negli ultimi anni a livelli di assoluta eccellenza.
Campagnolo lancia il suo nuovo gruppo da strada Super Record Wireless a 12 velocità, inaugurando così la nuova generazione di questo prodotto di punta per offrire prestazioni senza pari e un’esperienza di guida dinamica.
Il Gruppo Super Record Wireless introduce una tecnologia di cambiata wireless all’avanguardia che rappresenta un nuovo punto di riferimento in termini di precisione e garantisce un’interazione immediata tra ciclista e bicicletta.
Fedele all’etica “Dream Bigger” di Campagnolo, incentrata sull’ingegnosità e sul distinguersi dalla massa, questo gruppo altamente innovativo è prodotto con fibra di carbonio, titanio e alluminio di altissima qualità per fornire la massima funzionalità con un peso minimo.
Si svolgerà venerdì 2 giugno 2023 l’84ma edizione del Giro dell’Appennino, corsa in linea italiana (livello 1.1) dedicata a Davide Rebellin. Il percorso si svilupperà tra Piemonte e Liguria: si partirà da Novi Ligure alle ore 11:00 e si arriverà, dopo 198,5 km ricchi di insidie, sul traguardo di Genova.
IL PERCORSO AI RAGGI X
Dopo i primi 50 km senza grosse insidie, si affronterà la prima vera ascesa di giornata, il Passo della Castagnola (2.9 km al 5.3%). Una volta superata questa salita, si scenderà a Voltaggio e ci si dirigerà poi verso il Passo dei Giovi (2.3 km al 4.5%), seconda asperità di giornata con la cima che è posta a 97.1 km dall’arrivo.
Seguirà una discesa prima della salita di Crocetta d’Orero (9 km al 3.3%) e successivamente si affronteranno anche le dure ascese di Pietralavezzara (Loc. Vixella, 6.2 km al 7.7%) e Madonna della Guardia (6.9 km al 7.9%). Si scollinerà su quest’ultima salita quando mancheranno 25.1 km al traguardo, poi una ripida discesa e un ultimo tratto di pianura accompagneranno i corridori al traguardo di Genova in via XX Settembre.
Con la passerella conclusiva nello splendido scenario di Roma si è conclusa l’edizione 2023 del Giro d’Italia. Ai Fori Imperiali è stato incoronato vincitore Primoz Roglic (al suo primo successo nella Corsa Rosa) che ha preceduto per appena 14 secondi Geraint Thomas e per 1:15 Joao Pedro Almeida.
Al quarto posto (con un distacco di 4:40) troviamo il primo degli italiani, Damiano Caruso, protagonista di tre settimane di livello nella corsa a tappe di casa nostra. Il ciclista siciliano ha fatto il bilancio della sua esperienza ai microfoni di Tina Ruggeri di InBici.net: “Sono soddisfatto del quarto posto finale, un risultato che mi gratifica dopo tre settimane molto particolari. Devo dire che chi mi precede si è guadagnato le proprie posizioni e io ho concluso in quella che più sento mia”.
Il ciclista classe 1987 prosegue nell’analisi della sua gara:“Ho chiuso ai piedi del podio, ma va bene così. Ho vissuto una bella esperienza, sia per me, sia per la mia squadra. All’interno del team Bahrain Victorious tira un’aria serena e piena di soddisfazione”.
Damiano Caruso passa poi a raccontare come si è sviluppato il Giro d’Italia 2023: “Sicuramente una edizione difficile, specialmente le prime due settimane, con le tappe rovinate dal maltempo. Una situazione che non ha permesso di vivere lo spettacolo al 100%. Ci sono state tante cadute, poi, che hanno danneggiato le varie squadre. Alla fine però ci siamo rifatti nella terza settimana che penso sia stata davvero bella. Le tappe delle Tre Cime di Lavaredo o del Monte Lussari sono state splendide e hanno raccontato nel migliore dei modi l’essenza del Giro. Anche la chiusura di Roma ha rappresentato davvero uno dei finali più eleganti e affascinanti che abbia mai visto”.
Lo splendido scenario delle Dolomiti è pronto per accogliere per il prossimo 2 luglio una nuova edizione della Maratona dles Dolomites, ricca di conferme e novità. In occasione del vernissage ufficiale, svoltosi ieri a Milano presso le Gallerie d’Italia, sono stati svelati i temi e i numeri di questa 36° edizione che sarà dedicata all’Umanité.
Come annunciato lo scorso anno il tema caratterizzante l’edizione 2023 della Maratona dles Dolomites sarà l’Umanité. scritta che campeggia sul logo della 36° edizione e sulla maglia ufficiale, sotto forma di codice a barre. Il rischio è di ridurci veramente così: codificati, classificati, monitorati. Siamo oramai un codice o torneremo ad essere umani? L’interrogativo posto dal comitato organizzatore è più che mai sfidante, in un mondo che rischia di essere travolto dall’invasione tecnologica, che sempre di più detta i ritmi della nostra esistenza. La risposta spetterà ai partecipanti a questo grande evento, tra poco più di un mese.
Dal punto di vista ciclistico i partecipanti si cimenteranno sui consueti tre percorsi: la Maratona con 138 km e 4230 m di dislivello, il Medio con 106 km e 3130 m di dislivello e il Sellaronda con 55 km e 1780 m di dislivello. Lo scenario sarà quello dei passi dolomitici: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, Giau, Falzarego, Valparola, alcuni dei quali percorsi quest’anno in una tappa del Giro d’Italia. Gli ottomila “fortunati”, prescelti a fronte di 27000 richieste, di cui la metà stranieri, beneficeranno dell’assistenza di ben 1500 volontari, fondamentali per garantire l’eccellenza dei servizi di questa manifestazione.
Il tema della sostenibilità ambientale sarà ancora una volta al centro di varie iniziative: confermata la scelta di utilizzare piatti invetroceramica, quest’anno sarà la volta dell’introduzione di bicchieri riutilizzabili al pasta party, riducendo così al minimo la plastica monouso. I Green Angel garantiranno l’assistenza meccanica ai ciclisti lungo il percorso con officine mobili a bordo di auto full electric, mentre la medesima medaglia di partecipazione sarà realizzata dagli artigiani della valle praticamente a mano con materiali naturali. La sostenibilità sarà al centro dell’attenzione anche con la sacca per i pacchi gara concepita dalla Cooperativa Selyn dello Sri Lanka, una borsa 100% cotone da usare e riusare più volte, ecologica e sostenibile, nel rispetto dei diritti di chi ha lavorato per produrla e dello spirito ecologico dei partecipanti alla manifestazione. Anche il gilet Carvico garantirà l’ecosostenibilità con il suo filo di nylon, rigenerato da materiali di scarto pre e post consumer come reti da pesca, fluff dei tappeti e tulle rigido.
Interessante iniziativa anche il “piatto del ciclista” ideato dalla nutrizionista Elena Casiraghi e dallo chef locale Manuel Mangutsch: si tratta di “Mezzelune di segale ripiene di ricotta e porcini su salsa all’ortica, aria all’abete rosso, concassé di pomodoro e formaggio Gran Bracun del maso Lüch da Pcëi”. Questo piatto, esalta la territorialitá dell’Alta Badia, essendo frutto della natura e degli alimenti del territorio locale, e che si adatta perfettamente agli atleti.
A noi appassionati non resta che mettere a punto gambe e cuore per affrontare il lato umano delle Dolomiti. Saranno a nostradisposizione anche il Sella Ronda Bike Day del 10 giugno e il Dolomiti Bike Day del 24 giugno, giorni di completa chiusura del traffico, per preparare l’evento. Ma con la mente siamo già a quell’alba che vedrà il sole accendere i monti Pallidi sopra di noi…
Il CT della Nazionale ha sbaragliato la concorrenza nella gara riservata agli ex professionisti.
Daniele Bennati si è aggiudicato la prima delle tre gare del Cycling Stars Criterium 2023, quella riservata agli ex professionisti, battendo in volata Franco Pellizotti e Cadel Evans.
Gli “ex” hanno affrontato 20 giri del circuito di 1 km nel centro di Pieve di Soligo, un circuito già affollato da migliaia di tifosi che attendevano di vedere in azione i propri beniamini del recente passato.
21 i corridori al via, con in gara ben 3 campioni del mondo – oltre il già citato Evans (vincitore della passata edizione) anche Alessandro Ballan e Maurizio Fondriest – e nomi del calibro di Sacha Modolo, Franco Pellizotti, Mariano Piccoli, Alessandro Bertolini e poi proprio il CT della Nazionale Italiana.
Come da tradizione tra gli ex, è stato un festival di scatti, allunghi e contrattacchi, col pubblico che ad ogni giro accoglieva con un boato il passaggio sul traguardo un campione diverso.
Il percorso di Pieve di Soligo però, molto veloce anche se tecnico, sembrava disegnato apposta per sorridere ad uno sprinter, e così è andata: dopo aver preso la ruota di Pellizotti nella penultima curva, Bennati lo ha regolato nel rettilineo finale, aggiudicandosi la sesta edizione del Cycling Stars Criterium dedicato agli ex professionisti.
È mancata la ciliegina sulla torta in quel di Roma, dove non è riuscito neanche a disputare la volata, ma Jonathan Milan può esultare al termine di un Giro d’Italia 2023 clamoroso e nettamente sopra le aspettative.
Il campione olimpico del quartetto a Tokyo è riuscito in maglia Bahrain-Victorious a trovare il definitivo salto di qualità su strada, conquistando la Maglia Ciclamino.
Le sue parole: “Sono molto contento di questa maglia. È stato un Giro incredibile per me e anche per la mia squadra. Abbiamo fatto del nostro meglio e ci siamo meritati quello che abbiamo ottenuto. I miei compagni di squadra sono stati favolosi nell’aiutarmi, soprattutto nella tappa delle Tre Cime di Lavaredo, quando ho sofferto molto”.
Importante per il futuro: “Voglio sempre migliorare e fare esperienza”. E aggiunge: “Forse quello che rimpiango di più è il secondo posto di Caorle, ma alla fine non posso che essere soddisfatto del mio primo Giro d’Italia“.