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La più bella corsa ciclistica che ha commentato nel 2015?

Per enfasi, pathos e, anche, per un pizzico di campanilismo, dico la penultima tappa della Vuelta di Spagna, quella in cui Aru ha staccato Dumoulin conquistando la maglia rossa

 

Il momento più imbarazzante da raccontare al microfono?

Senza dubbio la bestemmia in italiano di Froome contro il motociclista in diretta tv. In cabina è sceso il gelo…

 

Il commentatore di ciclismo più bravo dopo di lei?

Se devo indicare qualcuno al di fuori della redazione di Eurosport, dico la coppia Pancani-Martinello

 

A chi diamo l’oscar al ciclismo per questo 2015?

Senza dubbio a Peter Sagan. Al di là del trionfo ai mondiali, penso sia un personaggio di grande impatto mediatico, l’uomo ideale per rilanciare il ciclismo tra i giovani. Sono convinto che nel 2016, con la maglia iridata addosso, ci farà vedere grandi cose

 

“Nessuno pensa al futuro”, vadano tutti a fanc…” ha detto Tinkov annunciando il suo ritiro dal ciclismo: d’accordo con lui?

Non sono quasi mai d’accordo con Tinkov, sulla cui passione per il ciclismo ho sempre dubitato. Penso che chi, come lui, gestisce capitali così importanti, dovrebbe pensare a “costruire” più che a “distruggere”

 

Il favorito del prossimo tour?

Più di cuore che di testa rispondo Alberto Contador

 

Nibali e Aru: a chi le insegne da capitano?

A tutti e due. Aru ci ha fatto vedere grandi cose, ma il valore di Nibali in Italia è assolutamente sottostimato. Anche nel 2015, al di là di qualche colpo a vuoto, ha confermato di essere un campione autentico. Piuttosto considero una disgrazia il fatto che Vincenzo e Fabio gareggino per la stessa formazione. Sono convinto – e lo dico nell’interesse di entrambi – che verrebbero valorizzati meglio in due squadre diverse

 

D’accordo sull’esclusione della Russia dalle competizioni internazionali per lo scandalo doping?

Chi bara merita la “pena capitale”. L’ho sempre detto e lo ripeto anche questa volta. Ma diffido delle sentenze postume che arrivano dopo anni. I sette Tour ad Armstrong, ad esempio, non glieli avrei mai tolti. O il dopato lo becchi subito oppure le punizioni esemplari ai corridori già in pensione mi lasciano perplesso

 

Marco Pantani: d’accordo sulla richiesta di archiviazione della Procura?

Io Marco preferisco sempre ricordarmelo per le gioie sportive che ci ha regalato. Tutto il resto, per rispetto verso il dolore della famiglia, preferisco non commentarlo

 

Il giovane italiano sul quale puntare nel 2016?

Ce ne sono tanti, ma dico Fabio Felline, uno che va solo “messo a regime”. Penso che abbia potenzialità ancora inespresse, ma il talento, quello, non si discute

 

*Riccardo Magrini è un ex ciclista su strada, dirigente sportivo e commentatore televisivo italiano. Professionista dal 1977 al 1986, vinse una tappa al Giro d’Italia ed una al Tour de France. Oggi è uno dei commentatori del ciclismo di Eurosport.

 

A cura di Mario Pugliese Copyright © INBICI Magazine

 

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