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Trofeo Beghelli 2018 - Monteveglio - Monteveglio 196,3 km - 07/10/2018 - Andrea Garosio (Bahrain - Merida) - photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2018

ANDREA GAROSIO: GIOVANI GRIMPEUR CRESCONO


Ambizioso, determinato e terribilmente efficace in salita. Un nuovo promettente scalatore si appresta a vivere la sua prima stagione da professionista nel Team Bahrain Merida: “Un sogno correre al fianco di Nibali”

Spesso, quando si mette grinta e passione, i sogni si realizzano. È questo il caso di Andrea Garosio, giovane emergente del ciclismo italiano che si appresta a vivere la sua prima stagione da professionista al Team Bahrain Merida.

Dopo aver iniziato a correre all’età di sette anni, approda con molte aspettative, a soli venticinque anni, nel World Tour. Il ciclista bresciano è pronto a iniziare il suo 2019 nel migliore dei modi, per esser di supporto a Vincenzo Nibali e per confrontarsi con i migliori scalatori al mondo. Con le nostre dieci domande sveliamo la determinazione e i sogni di questo talento.

Come hai vissuto il finale di stagione da “stagista”?

“Prima di tutto, correre le ultime gare della stagione con la Bahrain Merida è stata una grande esperienza ed è stato fantastico aver anche contribuito alla vittoria di Sonny Colbrelli al Gran Piemonte. Partecipare a corse di primo livello, soprattutto dopo che nella prima parte del 2018 avevo corso così poco, è stato importante per me. Spero di iniziar nel migliore dei modi il prossimo anno, cercando di dare il massimo per il team”.

Milano Torino 2018 – 99th Edition – Magenta – Superga 200 km – 10/10/2018 – Andrea Garosio (Bahrain – Merida) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2018

Cosa vuol dire per te essere già in una squadra World Tour?

“Per me entrare come professionista nel W.T. significa soprattutto tanta responsabilità perché devo dimostrare al team di valere l’investimento. Sono contento di essere alla Bahrain Merida perché è sicuramente una delle squadre migliori e avrò l’opportunità di correre al fianco di grandissimi campioni come Vincenzo Nibali, Rohan Dennis e Domenico Pozzovivo. Da scalatore, cercherò di ascoltare i consigli, seguire il loro esempio e dare il mio contributo”.

Visto che l’hai citato, hai già avuto modo di confrontarti con Vincenzo Nibali?

“L’anno scorso, quando ero alla prima esperienza da stagista, al Giro della Toscana e al Giro dell’Emilia abbiamo corso assieme. Mi sono trovato fin da subito in sintonia con Vincenzo. Anche fuori dalle corse è molto socievole e gli piace parlare di molti argomenti, soprattutto della sua Sicilia. Spero di rafforzare il mio rapporto con lui anche per potergli essere maggiormente d’aiuto durante le corse. In ogni caso, essere al fianco di un ciclista che hai sempre e solo visto in televisione è sicuramente una forte emozione”.

Cosa vorresti ottenere dalla tua prima stagione da professionista?

“Mi piacerebbe far bene, mettermi in evidenza e cercar di togliermi anche qualche soddisfazione personale. So di aver in squadra compagni molto forti e prima di tutto dovrò dare il massimo per loro, cercando di seguire quello che mi viene richiesto dal team. Mi metterò a disposizione dei miei capitani e, se poi un giorno dovessi avere l’opportunità di puntare al successo, di sicuro non mi tirerò indietro. La cosa importante per ora è che mi sento pronto ad affrontare la prossima stagione e credo nei miei mezzi”.

Per coloro che, non seguendo le categorie minori, ancora non ti conoscono, ci racconti le tue caratteristiche?

“Sono uno scalatore puro. Preferisco le corse dure, in salita e con tanti metri di dislivello. Essendo abbastanza magro sono meno esplosivo, ma posso contare su una buona resistenza. Se devo essere sincero penso sicuramente di dover migliorare a cronometro, soprattutto per il fatto che nelle categorie minori ne ho fatte poche. Cercherò di affinare comunque le mie capacità da scalatore e spero un giorno, magari al Giro d’Italia, di poter confermare le mie potenzialità”.

Giro della Toscana 2017 – 2nd Edition – 2nd stage Lajatico – Volterra 164,2 km – 27/09/2017 – Andrea Garosio (ITA – Bahrain – Merida) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2017

 

Quali sono le salite che preferisci?

“Mi piace molto andare a Montecampione e, quando mi capita di essere nella mia casa in montagna a Monno, scalare il Mortirolo. Vivo a Cologne, un paese nel bresciano, mi alleno soprattutto sulle strade della Franciacorta e intorno al Lago d’Iseo. Penso di esser fortunato perché vicino a dove abito io ho a disposizione molte salite, lunghe e corte, terreno ideale per le mie caratteristiche. Trovo bello pedalare in compagnia e a volte mi ritrovo con Alessandro Tonelli, Nicolas Marini, Davide Martinelli e Matteo Bono, che purtroppo quest’anno ha appeso la bici al chiodo”.

Quando hai iniziato a correre?

“In prima elementare ero indeciso sul praticare calcio o ciclismo. Poi, chiedendo a mio zio e a mio papà, entrambi calciatori, ho capito che le coppe di molti successi non le hanno potute tenere loro, ma sono rimaste alla società o ai compagni di squadra. Io invece volevo poter esporre nella mia bacheca i premi vinti e allora ho deciso di dedicarmi solo al mondo delle due ruote. Ho iniziato le corse molto giovane, da G2”.

C’è un ciclista al quale ti ispiri?

“Il mio idolo era Alberto Contador. Mi è sempre piaciuto per due motivi: il primo per il suo stile e la sua leggerezza di pedalata, il secondo, più banalmente, perché è nato anche lui il 6 dicembre come me. Sono cresciuto cercando di imitarlo e fantasticando sulle sue imprese”.

Quale corsa ti piacerebbe conquistare?

“Il sogno sarebbe vincere il Giro d’Italia. Ragionando con i piedi per terra però, mi piacerebbe prima di tutto vincere una tappa, magari quella regina o una dopo aver affrontato il Mortirolo, la salita quasi di casa per me. Certamente il massimo sarebbe conquistare la maglia rosa”.

Quando non pedali cosa ti piace fare?

“Fin da quando sono piccolo, quando ho del tempo libero, mi diverto andando a sciare o camminando per i boschi. Conosco bene le montagne bresciane e sono stato parecchie volte nella zona dell’Adamello e del Tonale. Un’altra grande passione è quella calcistica, sono grande tifoso della Juventus e non mi perdo una partita”.

a cura di Davide Pegurri – Copyright © INBICI MAGAZINE

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