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Seconda e terza piazza per Tony Longo e il belga Roel Paulissen. Maria Cristina Nisi strappa il successo in rosa. In 2000 al via sui tre percorsi. Pedali di Marca rafforza la sua candidatura per il Campionato Mondiale 2018.

 

Auronzo di Cadore (Bl) 3 settembre 2016 – Tutta un’altra 3Epic! Se la prima edizione era stata epica per le condizioni meteo proibitive – con la neve che nella serata aveva poi imbiancato le cime – questa lo è stata per il panorama, per la magia delle Tre Cime di Lavaredo che si stagliavano sullo sfondo della griglia di partenza, come a dire “Noi siamo qui… vi stiamo aspettando!”. Le hanno sfiorate i riders, in 2000, provenienti da tutta Italia e da fuori confine, divisi tra i tre percorsi: il Misurina Ride – 61 km e 1800 metri di dislivello -, il Lavaredo Ride – 59 ma con ben 2350 metri di dislivello -, e infine lei, la regina della corsa, l’Adventure Race, una cavalcata lunga 82 chilometri con quattro GPM e 3600 metri di dislivello tra Auronzo di Cadore (BL), il Lago di Misurina, e Tre Cime. Punto più alto i 2454 metri di Forcella Lavaredo, con vista suggestiva sulle Dolomiti ma anche sul Campionato del Mondo Marathon del 2018, per il quale Massimo Panighel e il Team Pedali di Marca hanno rilanciato la propria candidatura.

 

Metterei la firma per ripetermi fra due anni” dice al termine della gara un felicissimo Damiano Ferraro (Trek Selle San Marco), che a suon di pedalate ha scalato il podio della 3Epic fino a salire sul gradino più alto. Un capolavoro quello di Ferraro, lanciato in fuga con Tony Longo già sulla prima rampa. Nell’ascesa da Misurina verso Rifugio Auronzo, in pochi chilometri, Damiano ha scavato poi un abisso tra sé e il compagno di avventura. Il trentino della Wilier Force Squadra Corse non ha saputo rispondere all’allungo, complice anche un problema intestinale che ha stoppato sul nascere ogni speranza di successo. Tony Longo è riuscito, comunque, a difendere coi denti, un secondo posto dal tentativo di rimonta di Roel Paulissen (Torpado Factory Team). 

 

 

Senza storia la corsa femminile, con la grossetana Maria Cristina Nisi del Bike Garage Revolution Intense in testa dal primo all’ultimo metro.

Ma andiamo con ordine. Tre le partenze, la prima delle quali alle 8.10 dal pieno centro di Auronzo, con una griglia di partenza dove l’occhio cade inevitabilmente sulla maglia iridata di Tiago Ferreira, il portoghese del Team Protek, ed accanto a lui i top riders della specialità Marathon. Pronti via e si infiamma la corsa. Dopo appena dieci minuti, Damiano Ferraro e Tony Longo decidono di prendere di petto la salita verso Monte Agudo, e al Gpm il loro vantaggio è già considerevole: a 2’ c’è un terzetto composto dai due portacolori del Torpado Factory Team – il belga Roel Paulissen e l’italiano Riccardo Chiarini – insieme a Tiago Ferreira. I due di testa non accennano ad abbassare il ritmo, e il vantaggio sale, sale, sale come il dislivello nelle gambe dei riders. Tre minuti in Val Marzon, cinque al Lago di Antorno, con il solo Roel Paulissen in grado di dimezzare il gap al passaggio del Lago di Misurina.

 

 

È la voce di Paolo Mutton – live dal percorso – a spezzare la tensione che si respira al Palaghiaccio di Auronzo, con i tifosi in attesa di notizie: spaventosa l’accelerazione di Damiano Ferraro, che nella salita verso il Rifugio Auronzo, nell’arco di una decina di chilometri, rifila a Tony Longo ben cinque minuti. La picchiata verso Auronzo, con il mitico Lavaredo Supertrail è una lunga passerella per Ferraro, che arriva a braccia alzate tra due ali di folla al Palaghiaccio di Auronzo, dopo ben quattro ore e mezza di dura lotta con le Dolomiti. “Sono felicissimo per la vittoria”, racconta un tra le lacrime Ferraro al microfono di Paolo Malfer. “E’ stato un anno difficile, iniziato benissimo in Sud Africa, ma poi la caduta al Campionato Italiano ha complicato le cose. Tanti mi davano per finito, ma la vittoria di oggi ripaga di tutto”. “Ci tenevo tanto a vincere la 3Epic”, conclude Damiano, “perché volevo dedicare la vittoria a mia nonna e a mia cugina Nadia, che ci hanno lasciato, troppo presto, un anno fa”.

 

A sei minuti giunge uno stremato Tony Longo, a oltre otto il belga del Team Torpado. A chiudere la top five, Luca Ronchi seguito da Riccardo Chiarini, vittima di una caduta negli ultimi chilometri della discesa. Appena fuori dai dieci, il campione del mondo Tiago Ferreira, che ancora deve smaltire le fatiche delle Olimpiadi di Rio e le settimane dedicate alla preparazione della più importante prova di Cross Country dell’anno.  

L’assolo di Maria Cristina Nisi ha invece colorato di rosa la 3Epic. Una cavalcata imperiosa quella medaglia di bronzo al Campionato Italiano Marathon, già in fuga solitaria su Monte Agudo, dove aveva dieci minuti sulle più dirette inseguitrici. Un elastico lungo 80 chilometri, col vantaggio che si riduceva fino a un minimo di 4’ in Val Marzon, per poi tornare a salire ed attestarsi ai 13 minuti con il quale la biker di Grosseto è entrata nell’albo d’oro della 3Epic. Seconda piazza per la tedesca Bettina Uhlig (RV Concordia Reute), terza la Sosna, caduta nella prima discesa. “Con questa fanno 15 vittorie stagionali”, racconta la Nisi appena tagliato il traguardo. “La 3Epic si è rivelata una gara bellissima e dura, che deve essere preparata nei minimi dettagli”.

Una novità riguarda i due percorsi più brevi: nessuna classifica per il Misurina Ride e il Lavaredo Ride, ma premi a go-go per i fortunati riders che transitavano sotto il traguardo sentendo la musichetta della Champions League. Senza l’ansia del piazzamento e del cronometro avranno sicuramente goduto di una giornata meravigliosa: alzare la testa e respirare a pieni polmoni non è mai stato così magico.

 

 

Il compito di far calare il sipario su questa 3Epic è affidato al patron Massimo Panighel che in memoria del fratello Luca – scomparso nel 2003 – guida la macchina organizzativa, nel segno del numero 3: 3 come il numero indicato da Luca in una foto, 3 come le Cime di Lavaredo, 3 come la data di oggi, 3 come i percorsi proposti. “Noi vogliamo che la gente corra per divertirsi, in uno scenario unico nel suo genere, portarli in luoghi incredibili e purtroppo ancora poco conosciuti”, le prime parole di Panighel. “Abbiamo proposto tre percorsi, proprio per dare la possibilità a tutti di scegliere in base alle proprie capacità. Sarebbe bello se si vivesse la giornata con un po’ meno di agonismo e più amore verso lo sport e la natura”. Discorso a parte per gli Elite, alla caccia del successo agonistico e per i quali è “work in progress” un progetto ambizioso. “Piano piano, passo dopo passo, stiamo costruendo qualcosa di buono. Ogni anno è un test event, stiamo scoprendo il territorio, i sentieri, stiamo mettendo a punto i dettagli e tutto ciò che ci permetterà di arrivare nel miglior modo possibile al mondiale del 2018… se ci verrà assegnato”. L’arrivederci è per il 2017, ancora a inizio a settembre, per l’edizione numero 3.

 

Classifica 3Epic Adventure Race, uomini

1 Damiano Ferraro (Trek Selle San Marco) 4 ore 30 minuti 51 secondi

2 Tony Longo (Wilier Force Squadra Corse) +6’01”

3 Roel Paulissen (Torpado Factory Team) +8’22”

4 Luca Ronchi (Repartosport – Lee Cougan) +9’00”

5 Riccardo Chiarini  (Torpado Factory Team) +10’36”

6 Fabian Rabensteiner (Trek Selle San Marco) +12’59”

7 Mattia Longa (Cannondale RH Racing) +13’04”

8 Alessandro Gambino (FRM Factory Team) +17’06”

9 Matthias Leisling (RSV Garching) +18’07”

10 Massimo Debertolis (Wilier Force Squadra Corse) +18’15”

 

Classifica 3Epic Adventure Race, donne

1 Maria Cristina Nisi (Bike Garage Revolution Intense) 5 ore 58 minuti 9 secondi

2 Bettina Uhlig (RV Concordia Reute) +13’47’’

3 Katazina Sosna (Torpado Factory Team) +19’15’’

 
 

 

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