MAGNETIC DAYS SKIN BANNER
HOTEL ON BIKE TOP BANNER
andrea-righettini-jpg

ANDREA RIGHETTINI



Il passaggio del giovane trentino dalla Ktm alla Trek Selle San Marco è stato uno dei colpi di mercato più interessanti in vista del 2018. Motivato e sempre sorridente, promette battaglia anche nelle gare più lunghe

 

Era molto atteso il focus su uno dei migliori bikers italiani. Andrea Righettini, del resto, è il volto sorridente del fuoristrada, l’emblema del sorriso, della semplicità, della classe.

Al momento dell’intervista lui era in Brasile in occasione della sua prima gara in maglia Trek Selle San Marco, la squadra diretta da Marco Trentin. La “Brasil Ride” è stato cosi il momento in cui il biker trentino ha conosciuto il suo nuovo team per la stagione 2018.

Le prospettive – e anche le aspettative – sono molte, ed ora gustiamoci l’intervista, avvenuta in condizioni proibitive a diverse migliaia di chilometri di distanza, dopo aver dormito per tre giorni in tenda ed essere “tornato da poche ore alla civiltà”, come ha scherzosamente ammesso Andrea.

 

Andrea, da dove nasce la sua passione per le due ruote?

Ho iniziato a 5 anni, nel mio paesino. Ero un ragazzino iperattivo, sempre in movimento. I ragazzi del mio paese mi chiamavano “lo sbirro” perché ero in giro in bici dalla mattina alla sera. Ho cominciato a correre a 12 anni facendo le gare cosiddette “minori”. Da esordiente poi ho iniziato a girare col comitato trentino e lì ho iniziato ad accumulare esperienza cimentandomi in eventi sempre più prestigiosi.

 

E’ “freschissima” la novità 2018: il suo cambio di casacca che l’ha portata alla corte della Trek Selle San Marco. Quali sono le ragioni di questa scelta?

E’ un team molto prestigioso, uno dei migliori in Italia. Qui ho trovato corridori molto forti dai quali ho intenzione di imparare tanto per crescere ulteriormente.

 

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nell’XCO e nell’XCE, dobbiamo interpretare questo cambio di team come una svolta anche tecnica, ovvero verso le gare di lunga durata?

L’idea per il 2018 è di fare XC ad alto livello, partecipando alla Coppa del Mondo, agli Internazionali d’Italia, per poi cimentarmi in qualche marathon e testare la mia condizione.

 

 

Andrea con il compagno di squadra Samuele Porro alla Brasil Ride

 

 

Che atmosfera ha trovato nel nuovo team visto che, di fatto, ha già esordito in Brasile con i nuovi colori?

Ho trovato persone molto serie e già in questa corsa ho imparato molto. Ho gareggiato in coppia con Samuele Porro, un ragazzo molto forte, oltre che disponibile e simpatico. L’altro nuovo innesto per il 2018 è Michel Casagrande, un “pazzo” che mi fa stare bene anche nei momenti meno facili. Poi c’è Fabian Rabensteiner che conosco bene perché eravamo compagni di squadra alcuni anni fa. Damiano Ferraro ci segue in qualità di direttore sportivo, veste insolita per lui, ma devo dire che è di una disponibilità unica. Il resto del team lo conoscerò strada facendo.

 

Ha corso in team importanti come Carraro e KTM: c’è qualche compagno di squadra che l’ha impressionata o comunque che abbia contribuito alla sua crescita personale?

Sì, ho avuto la fortuna di avere diversi campioni in squadra. Il mio idolo da sempre è Martino Fruet, con cui ho corso nella Carraro. Ricordo anche il primo anno di Leonardo Paez in Italia, stava proprio a casa mia quando ero esordiente. E anche lui è uno dei miei idoli. Aggiungerei Michele Casagrande: siamo compagni di team da pochi giorni, ma ci conosciamo da una vita, lui è un vero spasso!

 

Il 2017 è stato un anno per lei molto positivo soprattutto nell’XCO. Pensa che un eventuale Top 20 in Coppa del Mondo sia accessibile?

Sono felice per la mia stagione, sono solo un po’ deluso dall’Italiano perché non ero in giornata. Anche in Val di Sole in coppa non è andata come volevo e mi dispiace, forse ho ceduto a livello mentale. In coppa vorrei sempre fare di più ma non è semplice perché, avendo pochi punti UCI, parto sempre molto indietro. Se guardo i tempi sul giro capisco che più di una volta giravo da top 20, come a Lenzerheide, dove ero davvero in forma. Per il 2018 devo entrarci in questa top 20! Già quest’anno, al termine di questa Brasil Ride, porterò a casa diversi punti UCI che mi ritorneranno utili tra qualche mese.

 

 

 

Andrea Righettini con la maglia della Ktm Protek

 

Obiettivo per il 2018?

Quello principale è migliorare le prestazioni di quest’anno. Bisogna puntare in alto e allora dico che il sogno è il podio ai campionati italiani. Il livello è molto alto, ma ci credo.

 

Affascinato dal settore strada? Non ha mai pensato di provarci?

La strada mi piace e la seguo in TV, sinceramente per pensare ad un ingresso in quel mondo forse sono già vecchio. Bisognerebbe pensarci ai primi anni da Under 23. Io mi sento biker e, per il momento, sto bene da biker.

 

Siamo ormai al termine della stagione agonistica. Come si prepara durante la stagione invernale un top rider come lei?

Adesso mi dedicherò per 15 giorni al relax, poi farò qualche camminata, un po’ di bicicletta solo per divertirmi. In seguito aggiungerò un po’ di palestra e, sperando di vedere la neve, vorrei fare un po’ di sci di fondo e magari di sci alpino. Ovvio che non mollerò mai del tutto la bici, che ho intenzione di usare durante l’inverno per farmi trovare pronto.

 

Nella foto di testa 

Andrea Righettini in azione alla Brasil Ride

 

A cura di Paolo Mei Copyright © INBICI MAGAZINE

1 Righettini
2
3
 
KTM REVELETOR ALTO BANNER NEWS 3
ACSI BANNER BLOG+ DENTRO NOTIZIE
Magnetic Days Biomecanica
SCOTT BANNER NEWS
GELMI BANNER BLOG
KTM XSTRADA MASTER BANNER NEWS 6
GIST BANNER NEWS BLOG
BELTRAMI SIGMA BLOG NEWS
BANNER THREEFACE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *