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CAMPIONATO EUROPEO DI CICLOCROSS ACSI 2

CAMPIONATO EUROPEO DI CICLOCROSS ACSI



Dopo la vendemmia di maglie tricolori a Falzè di Piave, un’altra scorpacciata di casacche di caratura internazionale  sono finite sulle possenti spalle di amatori “griffati” Palzola. C’erano gli Europei da blindare e risposte da confermare ed entrambi gli obbiettivi sono stati centrati.

 

Silvia Bertocco e gl’uomini del Velo Club Valsesia hanno messo in scena una bellissima gara che inorgoglisce l’Acsi e grazie al suo massimo esponente Emiliano Borgna  (Delegato Nazionale) apre le braccia a tutti gli uomini e donne di buona volontà  che per quest’evento si sono prodigati fino allo sfinimento per  regalare sane  emozioni, rifocillare tutti i 186 iscritti e il loro fans, premiare tutti  e donare una marea di dolcetti ( un furgone stracolmo) ad tutte le onlus della zona, un’attenzione al sociale tipica di chi crede che lo sport sia  una meravigliosa avventura da condividere con chi soffre, un sacramento che mette a fuoco una  disarmante realtà tipicamente amatoriale  che taglia come una lama i buoni sentimenti  da tutto il resto. Alle 10.00 in punto la laboriosissima giuria di Brontolo Filippini in collaborazione con quella di Milano dà lo start ai Super “A” con a ruota i “veci super “B”,  le splendide donzelle poco dietro, e subito s’intuisce  che lo spettacolo è di caratura eccelsa. Se ne va quasi subito l’ex azzurro Claudio Dovigo che in quella maglia tricolore si sente proprio a suo agio e l’unico che potrebbe impensierirlo è Aldo Allegranza ma Dovigo ha molti cavalli nel suo motore e dopo una passarella durata 40’ più un giro si presenta solo soletto al cospetto di Barbara Filippini che ne certifica il dominio su Aldo Allegranza e Marco Ciccardi il quale anticipa l’idolo locale Claudio Biella. Intanto fra i “veci”  il solito Tiranno Pirozzini dimostra di avere  un tigre nel motore, famelico e spietato aggredisce la categoria con disarmante sicurezza, eppure dietro insegue la storia amatoriale per eccellenza che ha nomi e cognomi pesanti, scolpiti nella roccia: Giovanni Bertoldo, Antenore Scarpetta , Claudio Guarnieri e Vincenzo Vezzoli che finiscono nell’ordine e aprono le spalle ammettendo  che contro … chel Pirozzini lì no ghe niente da far! C’è chi sogna di vincere una gara, chi un tricolore e chi una challange, bhè, l’austriaca Chistiane Koschier,  donne “B”, i sogni li realizza tutti e lo fa con una sicurezza disarmante e una superiorità  schiacciante  e dopo aver vinto il tricolore otto giorni fa, oggi ha devastato la categoria scavando un abisso fra lei,  Simona Etossi e Daniela Di Prima arrivate nell’ordine e poi ci confida in un italiano quasi perfetto :” ho iniziato a corere  il ciclocross zolo due anni fa e mi diverto,  il vantaccio che avevo non zo, però zono proprio in forma”. Le grandi stelle non hanno colori, sono belle e brillano e ieri le comete di Cristina Cortinovis e Sabrina Masin hanno illuminato la scena lottando a viso aperto, lealmente e senza mai risparmiarsi.

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Potevano vincere entrambe e forse Cortinovis ha avuto l’imput di osare un po di più e ha preceduto l’amica /rivale di sempre di pochissimi metri , il tempo di girarsi appena tagliato il traguardo e abbracciarsi congratulandosi a vicenda per lo spettacolo offerto e il pubblico ricambia con un lungo e caloroso applauso. Occhi puntati su Davide Bertoni,  Angelo Tosi e Angelino Borini padroni assoluti dei gentleman che se ne vanno già al primo giro. Come al solito Sua Maestà Bertoni tira dei rapportoni impossibili per i comuni mortali, i suoi .. soci resistono fin che possono ma a metà gara esplode una bordata micidiale e resta solo, del resto lo sappiamo che è un … lupo solitario e arriva da par suo, senza alzare le braccia perché è timido, Angelo Tosi già pago dell’italiano, anticipa Angelino Borini per un podio che sa di storia, la stessa alla quale si sta affacciando con grande slancio il senior Marchino Colombo,  che ora sta facendo davvero sul serio e dopo il regionale e l’italiano fa suo anche l’europeo con una prova di forza davvero notevole ai quali solo Claudio Pivotto e Francis Corradini oppongono una certa resistenza. Come da copione le gare dei debuttanti con Mike Gelli splendido vincitore su Lorenzo Mondino e quella dei primavera con il solito Bum Bum Ballini ( primavera 2 ) che porta a spasso la maglia dei Ca’ Di Ran per tutto il percorso rincorso da Jacopo Barbotti e Miazza Gabriele deliziando tutti ma altri ragazzini crescono , è il caso di Leonardo Cerutti  ( primavera 1) che vince su Mattia Birocchi, Elia Lopardo, Samuele Piemontesi e Federico Cecere. Ci vuole coraggio ad affrontare un veterano uno come Davide Montanari e anche un pizzico di spregiudicatezza e se non sei supportato da una forma eccellente e meglio lasciar stare. Ieri Graziano Bonalda ha espresso tutto il suo repertorio e lo ha contrastato per tutta la gara tanto che s’accettavano scommesse  e solo una potentissima volata, fatta più di … testa che di gambe ha fatto prevalere  il modenese che ha avuto parole di stima per tutti ma anche per Remo Bardelli ( terzo) che tutto è tranne che gregario. E infine la gara dei  junior che ha registrato un’altra entusiasmante lotta tra il campione italiano Edoardo Beltrami e Manuel Ballinetor sostenuti entrambi da un tifo da stadio. Lottano da par loro, da combattenti puri quali sono e per metà gara sono una … coppia di fatto , poi Beltrami rompe gli induci e guadagna parecchio spazio tanto che al suono della campana è nettamente in testa ma, dall’ultima curva spunta Manuel Ballini da solo e Beltrami? Arriva qualche secondo dopo e s’accascia dolorante sotto il traguardo e solo dopo sapremo che ha fatto un volo micidiale urtando la testa. Termina fra ristori Palzola-Party , pizze e leccornie la bella gara del Velo Club Valsesia e tutti vengono premiati, ritirati compresi e al Delegato Nazionale Emiliano Borgna non resta che certificare un altro successo annunciato con un unico doloroso neo: il ritorna alla casa del Padre di Sergio Robutti sol il giorno prima di questa festa sportiva, un vero “Rapace” il Nibbio, come Lui stesso si definiva, che ha vissuto la gara di Silvia Bertocco dalle gradinate del giardino dei giusti.

 

 

 

 

Fonte Carmine Catizzone

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