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CENTRO CITTÀ AL CASELLO EMISSIONI ZERO

CENTRO CITTÀ: AL CASELLO “EMISSIONI ZERO”



Inaugurata in Germania la prima autostrada riservata alle biciclette. Misurerà 100 chilometri, costerà 180 milioni di euro e sarà utilizzata da almeno due milioni di pendolari

 

Scordatevi telepass, tutor e autovelox, perché gli unici veicoli che possono circolare sull’autostrada appena inaugurata a Mülheim an der Ruhr, cittadina della Germania occidentale, sono le biciclette: si chiama Radschnellweg (o, più brevemente, Rs1) ed è stata definita la prima autostrada al mondo per velocipedi.

Una volta completato, il percorso dovrebbe essere lungo 100 chilometri e collegare 10 città, tra cui Duisburg, Bochum e Hamm. Il condizionale è d’obbligo, perché Rvr, l’azienda costruttrice dell’autostrada – o meglio: bicistrada – ancora non ha reperito tutti i fondi per ultimarne la messa a punto (nel capitolato sono indicati investimenti per circa 180 milioni di euro).

Pochi giorni fa è stato inaugurato il primo tratto della Radschnellweg RS1, da Essen a Duisburg (circa 20 km) lungo il tracciato di una ferrovia in disuso (ferrovie in disuso e fiumi sono i migliori alleati di chi progetta percorsi ciclabili a lunga percorrenza).

Le previsioni di Rvr sono entusiastiche: a regime, infatti, la Radschnellweg dovrebbe essere usata da oltre due milioni di pendolari, per un totale di 50mila automobili in circolazione in meno ogni giorno, con la conseguente riduzione di emissioni di CO2, polveri sottili e altri inquinanti che, proprio in questo periodo, abbiamo, nostro malgrado, imparato a conoscere da vicino.

Il progetto, fanno sapere i costruttori, è molto più che una semplice pista ciclabile: Rs1 sarà infatti un’infrastruttura extralusso, larga quattro metri, con corsie separate per il passeggio e per i sorpassi, sottopassaggi per i pedoni, asfalto liscio e regolare, illuminazione minima garantita, nessun incrocio e nessun semaforo. Il sogno di ogni ciclista, insomma.

 

 

A onor del vero, non si tratta del primo progetto del genere. Mentre in Italia l’attenzione al turismo “slow” sta iniziando a crescere solo ora , in alcuni paesi del Nord Europa, infatti, usare la bicicletta per andare al lavoro o per fare la spesa è ormai una routine di moltissime persone. Le piste ciclabili, così come le corsie riservate al transito delle sole biciclette, sono una cosa normale e ogni giorno vengono approvati progetti per il miglioramento della mobilità ciclopedonale. I ciclisti danesi, per esempio, possono sfrecciare sulla Cycle Super Highway, una superstrada di 22 chilometri che connette il centro di Copenhagen con la città di Albertslund e che, nelle intenzioni dei costruttori, dovrebbe essere parte di un network più esteso, che si svilupperà su 300 chilometri di asfalto in tutto il paese. L’Olanda, dal canto suo, si è dotata di un’autostrada per le biciclette lunga sette chilometri, che connette le città di Breda e Etten-Leur. A Londra è in programma la costruzione della East-West Cycle Superhighway, un percorso di 30 chilometri che dovrebbe connettere i quartieri di Acton, nella parte occidentale della città, e Barking, dal lato opposto. Costerà la bellezza di 900 milioni di euro.

Anche l’Italia, comunque, non sta a guardare. Uno dei progetti più interessanti è certamente la Ciclovia Vento, un’idea del Politecnico di Milano per connettere Venezia e Torino unendo i 102 chilometri di piste ciclabili già percorribili ad altri tratti che potrebbero diventarlo con interventi abbastanza leggeri, per un totale di 679 chilometri.

 

fonte redazione INBICI magazine febbraio 2016

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