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CICLISMO SOCIAL 7

CICLISMO & SOCIAL



L’ultimo caso è quello di Filippo Pozzato, a cui un 25enne di Messina aveva rubato l’identità su facebook e twitter per corteggiare la scrittrice Irene Cao. Ma i ladri di identità sui social sono sempre più frequenti. E non risparmiano neppure i big del ciclismo

 

Falsi profili social per diventare un vip e ottenere con l’inganno l’attenzione delle sue vittime.

Un messinese di 25 anni si è spacciato per il ciclista Filippo Pozzato e il pornostar Franco Trentalance ed ora sarà processato per sostituzione di persona e violenza privata.

Il meccanismo era piuttosto semplice: attraverso false pagine Facebook e Twitter l’uomo avrebbe intrattenuto alcune conversazioni con le sue vittime: la showgirl Justine Mattera – con la falsa identità di Trentalance – e la scrittrice Irene Cao – con quella di Pozzato.

 

La Mattera, per altro, sarebbe stata costretta a “proseguire le comunicazioni on line”, anche quando lei aveva scoperto l’inganno, con la minaccia di rendere pubbliche le videochat. Per l’uomo, il pm di Milano Alessandro Gobbis ha chiesto il rinvio a giudizio. Tutti e quattro i vip sono parti offese nel procedimento.

L’incidente “digitale”, in realtà, è molto più comune di ciò che si pensi. E non risparmia ovviamente neppure il mondo del ciclismo. Sono migliaia infatti i falsi profili di ciclisti che, loro malgrado, sono costretti a difendersi con smentite e denunce dai cosiddetti “ladri di identità”. Due gli obiettivi dei fake: divertirsi alle spalle del campione, dialogando con i fans e giocando a fare il vip; oppure rubare le identità per fini commerciali, cioè spacciandosi per un atleta e poi farlo diventare testimonial inconsapevole di qualche prodotto. Il problema è che, qualunque sia il movente, il furto d’identità, dallo scorso mese di agosto, è diventato reato penale e dunque chi si spaccia per un altro rischia la galera.

 

Il problema è molto più esteso di ciò che si pensi, perché – da Nibali ad Aru, da Contador a Froome – tutti i big del ciclismo, oltre ad un ricco campionario di fans pages, hanno il loro avatar. Instagram conferma l’identità dei cosiddetti vip apponendo un bollino blu di certificazione, ma difendersi su facebook è molto più difficile, perché i cloni operano con grande professionalità, pubblicando foto e commenti verosimili, tanto che per un tifoso riuscire a distinguere il vero dal falso diventa difficile.

 

fonte Sara Falco Copyright © INBICI MAGAZINE

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