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Angelo Citracca

CITRACCA: “NOI AL GIRO? QUANDO CI HANNO ESCLUSI SONO STATO ZITTO. GLI ALTRI INVECE…”


“Io ho un mio obbligo morale ogni anno. Che è quello di fare la squadra, portare a termine la stagione e dare visibilità ai miei sponsor”.

Taglia corto Angelo Citracca, team manager della Vini Zabù dopo le polemiche scatenate da Gianni Savio per l’esclusione dal Giro d’Italia della Androni Sidermec, il suo team professional. “RCS ha fatto una scelta dettata da ragionamenti interni che, sinceramente, non mi interessa conoscere. Una scelta esattamente come è stata fatta in passato.

Nel 2019 noi come team siamo rimasti fuori dal Giro d’Italia e non mi sono permesso di dire nulla. Ho accettato serenamente la decisione di RCS e non entro nemmeno nel merito delle scelte fatte sul nostro team in passato.

Luca Scinto con Francesco Moser

Ribadisco, siamo stati lasciati fuori nel 2010 e 2019 e in tutte e due le occasioni avevamo nel nostro team un certo Giovanni Visconti. Nel 2019 Visconti aveva due anni di meno e nel 2010 addirittura dieci di meno e vestiva pure la maglia tricolore. Quindi figuriamoci. Io per mia scelta deontologica non entro mai nelle dinamiche degli altri team, penso alla mia società e alla mia azienda. E già questo mi basta. Non conosco i problemi degli altri team e guardo sempre e solo al mio gruppo – continua secco Angelo Citracca -. La verità la sanno sempre i diretti interessati. Del resto, anche qui al Giro d’Italia è accaduto ciò che abbiamo visto al Tour de France. Ci sono tre wild card e quattro team italiani.

Vini Zabu – photo Dario Belingheri/BettiniPhoto©2020

La scelta è ricaduta stavolta sulla nostra Vini Zabù, sulla Bardiani e sulla Eolo. Due anni fa eravamo sempre in quattro, io avevo la Fantini Neri Sottoli e siamo rimasti fuori. Mentre l’Androni di Savio ci è entrata. RCS mi ha semplicemente comunicato la loro scelta e noi abbiamo accettato. Non sta me dire se hanno fatto bene o male.

Avevamo Visconti e Pozzato. Ora abbiamo Marezko. Io, ribadisco, preferisco  rimanere alla finestra e non polemizzare con nessuno. Colgo l’occasione per dare un consiglio a tutto il ciclismo italiano: continuare con le polemiche si rischia l’ennesimo danno di immagine per il nostro movimento e per tutto il nostro sistema. Io a casa degli altri non vado a fare i conti. E la chiudo qui. Ora pensiamo alla stagione che deve ripartire, a far le corse e a far star bene i nostri ragazzi”.

a cura di Tina Ruggeri Copyright © InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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