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COSMOBIKE 2019. PAOLO COIN: “VI SPIEGO PERCHÉ IL NOSTRO BIKE-SHOW SI SVOLGERÀ A FEBBRAIO”


Paolo Coin, project manager della rassegna veronese, inaugura il new-deal delle fiere ciclistiche: “Il settore è in crisi, ma ci sono le condizioni per un rilancio”

 

Una fiera che voglia essere davvero efficace e che superi gli ‘umori’ ondivaghi del mercato deve riuscire a fare sintesi di tutte quelle necessità di relazione, visibilità e comunicazione che il settore fatica a coltivare e in particolare quello della promozione della bici ad un pubblico più ampio dei frequentatori di bike test”. Parola di Paolo Coin, project manager di Cosmobike, la rassegna veronese al centro di una radicale strategia di rinnovamento: “Il progetto per il 2019? Un BikeShow che sia un grande evento B2C spettacolare con caratteristiche fortemente attrattive per celebrare la bici come passione”, replica Coin. Che per ridare slancio alla kermesse scaligera, ha deciso – in primis – di cambiare data.

Ci ha pensato a lungo, valutando i “pro” e i “contro”, scorrendo con scrupolo le caselle del calendario alla ricerca della “data perfetta”.

Al termine di un’analisi minuziosa e dopo una serrata consultazione con gli addetti ai lavori, Paolo Coin ha annunciato urbi et orbi la sua decisione: la rassegna scaligera si svolgerà, sempre alla Fiera di Verona, il 16 e 17 febbraio 2019 e non più dunque nel mese di settembre. Un’edizione che nasce profondamente rinnovata, che guarda al consumatore e al target “passion driven”. Segmento, quest’ultimo, nel quale Veronafiere detiene alcune rassegne ed eventi di livello internazionale, come quelli delle moto custom, del modellismo e dell’equitazione. Una scelta sofferta e a lungo meditata, anche se alla fine assunta con grandissima convinzione, come spiega il projetc manger Paolo Coin: “La fiera deve essere prima di tutto un momento in cui si concentrano le energie e la voglia di comunicare di un settore e quest’anno, nonostante l’impegno e una serie di iniziative per migliorare il progetto, non si è creato il feeling giusto. Con le adesioni formalizzate a oggi avremmo anche potuto aprire una manifestazione nella data di settembre ma avremmo scontentato tutti e abbiamo deciso che era necessaria una riflessione seria”.

Abbiamo preso atto – prosegue Coin – che in questo momento il concetto tradizionale di Fiera del ciclo è in crisi o è comunque messo in discussione da Taipei a Las Vegas passando per Friedrichshafen. I principali eventi hanno reagito con riposizionamenti temporali e con alcune modifiche progettuali, nel tentativo di recuperare un appeal usurato. In particolare la recente esperienza di Eurobike, impone una riflessione. Si era posizionata a luglio dichiarando un rigoroso B2B nella speranza di recuperare gli espositori big persi negli ultimi anni e invece è stata disertata anche da buona parte delle aziende leader tedesche. Per dimensioni resta sempre una gran fiera perché il mercato della bici in Germania vale cinque volte quello italiano e, a livello globale, la bici è un’industria che cresce e propone nuove aziende. Faccio però una domanda ai palati esigenti del pubblico italiano: una Eurobike senza Specialized, Trek, Cannondale, Canyon, Cervelo, Cube, Focus, Giant, Pinarello, Bianchi, Rose può essere considerata davvero una grande fiera? E’ evidente che serve ripensare a quello che deve essere una fiera oggi e che c’è la necessità di una riprogettazione radicale che proponga un evento diverso, unico e non surrogabile. Per questo – conclude Coin – abbiamo deciso di cambiare”.

Già, ma cosa è cambiato negli ultimi anni? “Fino a pochi anni fa – spiega il project manager di Cosmobike – alcune aziende italiane in settembre partecipavano anche a quattro fiere (Friedrichshafen, Milano o Verona, Padova, Las Vegas), oggi purtroppo molti trovano insensato farne una. L’idea di fiera B2B in settembre ha perso progressivamente senso quando alcune grandi aziende hanno rotto una sorta di tacito accordo che prevedeva la presentazione delle novità a Eurobike in settembre appunto. Essere in settembre era strategico per una fiera. Oggi le novità vengono presentate praticamente ogni qualvolta se ne ha l’occasione e i mesi di settembre e ottobre sono diventati il periodo dei test che viene sfruttato in modo capillare per questo obiettivo. Da qui l’esigenza di pensare a un progetto fieristico che non sia ancorato ai paradigmi del passato”.

Ma nel mese di settembre sono previste altre manifestazioni di settore; quali sono allora le differenze? “Non è un momento esaltante per il mercato della bici – ammette Coin – e una fiera, pur restando di gran lunga il maggiore e più rappresentativo centro di aggregazione per il settore, presuppone un impegno economico significativo. Per il 2018 avevamo lavorato molto sul tema dei costi, ma un quartiere fieristico non è un giardino pubblico, un parcheggio o una strada e le aziende, avendo già largamente gestito la fase B2B, si concentrano su eventi low cost (o no cost). Non sono una novità e se ne conoscono pregi e difetti ma che si risolvono con investimenti molto contenuti e con un ROI, ritorno sull’investimento, legato all’”autocertificazione” degli organizzatori. Si tratta di iniziative dichiaratamente diverse da una manifestazione fieristica ed assolvono a funzioni precise per risultati e raggio d’azione”.

E allora, cosa dobbiamo aspettarci da Cosmobike 2019 a febbraio? “Presenteremo l’evento alle aziende e alla stampa nel mese di settembre – replica Coin -. Quello che posso anticipare è che lo stiamo costruendo con partnership importanti e con l’obiettivo di fare qualcosa di molto diverso dalla semplice esibizione di prodotto. Diversamente dalle collocazioni temporali più tradizionali, che per le fiere hanno dimostrato dei limiti evidenti non solo a Verona, siamo convinti che una grande overture della stagione ciclistica, agonistica e ricreativa, nel mese di febbraio possa rappresenterà una novità importante. Chiaro che si tratta di un appuntamento nuovo e tutto da costruire ma abbiamo la volontà, le relazioni e le risorse per fare qualcosa che solo una fiera può fare in un momento che precede l’esplosione dell’attività, la bici rinasce con la primavera. Un evento sostenibile che presenti al grande pubblico e agli appassionati le bici, le e-bike, i prodotti, le aziende, gli sportivi, i team, le granfondo, il turismo, i servizi e gli eventi che saranno protagonisti della stagione ciclistica e che soprattutto – conclude – contribuisca a far uscire le bici dai negozi”.

Paolo Coin project manager di Cosmobike
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