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DIFENDERE LA PROPRIA BICI DALLA GIUNGLA CITTADINA, COME RINTRACCIARE E TUTELARE IL PROPRIO MEZZO IN CASO DI FURTO


Si parla spesso di bicicletta quando parliamo di tutela dell’ambiente, esercizio fisico e trasporti sostenibili, tanto che, nel nostro Paese questo mercato ha davvero cifre da capogiro: oltre 6 miliardi di euro il valore totale, che comprende sia il fatturato della produzione di bici che degli accessori e pezzi di ricambio, piazzando l’Italia nella Top 20 come percentuale di mezzi venduti ogni 100 abitanti e al primo posto in Europa per quanto riguarda la produzione e l’export.

Purtroppo salta all’occhio un altro dato, questa volta negativo, che affligge il mondo delle due ruote italiano: ogni anno vengono denunciati dalla sola FIAB (Federazione Italiana Amici delle Biciclette) circa 320.000 furti. Sembra che non ci sia verso, almeno per il momento, di trovare una soluzione al problema. Se da un lato lo Stato, in accordo con gli enti locali, spinge per un utilizzo sempre maggiore di questa tipologia di trasporto (che consente di risparmiare l’anno oltre 120 milioni di euro solo in carburante), dall’altro il consumatore che vuole investire nell’acquisto di una bicicletta (costo che si attesta per un buon mezzo tra i 400 e i 1000 euro circa) può essere intimorito dai dati proprio sulla frequenza dei furti.

Fortunatamente, però, proprio negli ultimi anni stiamo assistendo a un’inversione di tendenza, per cui se da un lato non si è ancora debellata la piaga delle ruberie, dall’altro sono stati avviati progetti pilota in varie città d’Italia (tra cui Milano, capitale italiana delle bici, Livorno e Pisa) che stanno registrando dei miglioramenti. Di conseguenza, dotandosi dei giusti mezzi e avendo ben chiari quali sono gli atteggiamenti più a rischio, il ciclista può iniziare a dormire con più tranquillità.

Vademecum del bravo proprietario

Avete appena comprato la vostra bella bicicletta, che sia per salvaguardare la vostra linea o l’ambiente poco importa. State placidamente pedalando verso casa godendovi il tramonto quando, improvvisamente, vi sorge un dubbio: come faccio a proteggere il mio mezzo? Con i giusti strumenti e qualche piccolo accorgimento la vostra bici non correrà alcun rischio. Vediamo quali sono.

  1. Appena potete fate subito una foto del vostro veicolo, segnatevi il numero del telaio e inserite negli elementi tubolari (ad esempio dentro le manopole o nel tubo della sella) un foglietto che riporti i vostri dati: in questa maniera avete a disposizione delle prove per testimoniare la proprietà del mezzo in caso di denuncia di un eventuale furto.
  2. Ricordatevi di bloccare sempre la bici quando scendete di sella, non solo sulle parti che possono essere rimosse (come ruota, sellino o manubrio), ma soprattutto sugli elementi fissi, come il telaio. A questo proposito, scegliete lucchetti possibilmente “a U” o “a pitone”, meno facilmente deformabili e ricordatevi di rimuovere tutti gli accessori (come contachilometri, borsa, borraccia etc.) che possono essere rimossi senza difficoltà. Cercate di parcheggiare, per quanto possibile in luoghi affollati: sarà più problematico rubare la vostra bici se è “sorvegliata” dalla gente che passa.
  3. Se non vi ritrovate il mezzo, denunciatene sempre il furto o smarrimento alle forze dell’ordine ed evitate di acquistare bici fuori dai circuiti convenzionati: spesso e volentieri si tratta di precedenti sottrazioni illecite.

Antifurti in commercio

Se da un lato queste semplici regole possono aiutarvi ad evitare di subire furti o di esserne complici acquistando all’insaputa, mezzi rubati, dall’altro la tecnologia e le forze dell’ordine si stanno occupando con sempre maggiore frequenza di fornire soluzioni utili contro questi ladri di biciclette (e non stiamo parlando di quelli ritratti nella bellissima pellicola di Vittorio De Sica…).

Dagli antifurti per bici GPS, passando per i registri dei telai accessibili anche alle forze dell’ordine (tramite dei codici forniti direttamente ai proprietari), per terminare con piattaforme web che controllano la posizione del mezzo (inviando avvisi in caso di necessità), le soluzioni, anche se non ancora frequenti, ci sono e sono a disposizione del ciclista per godere nella maggiore tranquillità possibile la migliore esperienza che le due ruote possano offrire.

 

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