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DONNA IN…..BICI CORRINE BIAGIONI 1

DONNA IN…..BICI : CORRINE BIAGIONI



Timida (ma non troppo) davanti ai taccuini. Un “leone” quando inforca la sua bicicletta. Ritratto di una donna abituata a confrontarsi con l’altra metà del cielo

 

L’iniziale timidezza di Corinne si scioglie dopo poche battute e, senza più freni, prende forma il ritratto di una donna piacevole, simpatica e, soprattutto, con le idee ben chiare. Sia nel ciclismo che nella vita la cosa che conta di più è usare la testa. E, come si evince da questa intervista, Corinne l’ha capito da tempo.

 

Non si chiede mai l’età ad una donna, ma la domanda sorge spontanea: perché una ragazza della tua età decide di fare così tanta fatica in bicicletta?

La passione per la bicicletta nasce a sei anni. Seguivo con i miei genitori gli allenamenti e le gare dei miei due fratelli; io ero una pattinatrice, ho ricevuto una biciclettina in regalo e da quel momento ho cominciato subito a gareggiare. è stato bellissimo!

Già dalle prime corse ho dovuto confrontarmi con i maschietti perchè, nella mia regione (il Lazio), erano poche le bambine tesserate in quel periodo. Partecipavo e battevo i maschi tutte le domeniche; era una grande soddisfazione perchè non accettavano volentieri d’essere sconfitti dalla “piccola pantanina”, cosi venivo chiamata. La fatica era ripagata dalle vittorie e i complimenti che arrivavano mi facevano molto piacere. I miei fratelli hanno smesso da qualche anno ed io ora continuo a gareggiare, seguita sempre dalla mia cara mamma che mi assiste e soprattutto sopporta i miei stati d’animo. Caratterialmente sono un po’ irruenta, ma anche pacata; non sono rissosa ma, allo stesso tempo, non accetto facili compromessi. 

 

Quali soddisfazioni ti ha dato fino ad ora questo sport?

Per il momento le migliori soddisfazioni sono state le vittorie in diverse medio fondo e  nei tre campionati italiani. Nel 2010, nella settimana tricolore svoltasi a Treviso, con il tandem paraolimpico insieme a Cinzia Coluzzi; nel 2012 nella settimana tricolore, svoltasi a borgo Valsugana, nella categoria EWS e poi quasi per caso, alla mia prima e unica esperienza su pista,  mi sono ritrovata a vincere nell’inseguimento “2000 m donne” un altro titolo nazionale. Comunque anche arrivare terza alla nove colli del 2013 mi ha dato molta gioia anche perchè ho corso, come sempre faccio, senza l’aiuto di nessun gregario; cosa che invece nel mondo amatoriale femminile sembra di routine, purtroppo…

 

 

Visto che sei molto giovane, se tu potessi tornare indietro, sceglieresti ancora questa strada oppure opteresti per qualcosa di alternativo, magari uno sport un pochino più femminile?

No, sceglierei sempre la bicicletta, ma probabilmente l’alternerei alla mia prima passione, il pattinaggio. Gli sport troppo femminili non mi piacciono.

 

Così su due piedi, senza rifletterci troppo, cosa ti piace e cosa non ti piace del mondo della bici a livello amatoriale? E se avessi tu la possibilità di farlo, come lo cambieresti?

Eviterei assolutamente di far correre gli e le ex pro. Nella categoria professionistica, molti di loro sono stati solamente un numero ed ora nel mondo amatoriale sono dei campioni. A mio parere non si rendono nemmeno conto del vero significato della parola “amatore”… In questo periodo penso che il livello sia troppo sbilanciato e l’agonismo esasperato, soprattuto vedendo quelli che sono i distacchi tra i primi della classifica e gli altri ciclisti. Il mio sogno sarebbe quello di poter correre una granfondo fatta di  persone “eticamente vere” e donare i premi alle società giovanili.

 

A proposito di bici: che marca e che modello usi per correre? Il team Melania del quale tu fai parte come vi supporta a livello tecnico e come vi assiste nel corso della stagione agonistica?

Fino a pochi mesi fa correvo con la wdb di Wladimiro D’ascenzo, mio compagno di squadra nella Melania. Ora corro con una mia bici accessoriata con telaio e componenti che ho scelto a mio piacimento. Nel Team Melania, diretto da Fabrizio Petritoli (che ha festeggiato proprio pochi mesi fa il trentesimo anno di attività), corriamo tutti con il pensiero al presidente Giordano Gironacci, venuto a mancare prematuramente nel 2012 in un incidente stradale. Il Team Melania ha sede nelle Marche mentre io abito nel Lazio, quindi ci ritroviamo insieme alle corse più importanti del calendario granfondistico italiano.

 

Programmi e obiettivi, possibilmente da centrare, per il 2014? E, visto che stiamo entrando nel clou delle gare che contano, come ti sei preparata per affrontarle?

Obiettivi? sono scaramantica e quindi meglio se ne riparliamo a fine stagione. Mi sto preparando come ogni anno con sacrificio e dedizione; non è facile far coincidere il tempo degli allenamenti con il lavoro, con il clima, con la vita sentimentale e con la cura giornaliera per il mio piccolo cane che si chiama Enea.

Lo porterei con me sempre a tutte le gare ma non è possibile per la sua mole di 30 kg… o entra in macchina lui o entra la mia bici! 

 

Immagino che la bici per te non sia tutto: nella tua vita c’è spazio anche per i sentimenti o sei ancora troppo giovane per fare le cose seriamente?

Grazie alla bicicletta ho conosciuto una persona unica e speciale! Ma non fatemi dire altro…

 

 

Corinne Biagioni in azione con la maglia tricolore conquistata nel 2012

 

 

Fonte  Roberto Zanetti Copyright © INBICI MAGAZINE

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