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DONNA IN…. BICI, MARIKA PASSERI



Carina e simpatica nella vita di tutti i giorni. Ma quando sale in bicicletta diventa un caterpillar: “Il sogno? Un ciclismo sempre più rosa”

 

Montefalco (Perugia) – Giovane, carina, simpatica, dolce nella vita di tutti i giorni. Ma quando sale in bicicletta, la passione trasforma Marika Passeri in una ciclista determinata e pronta ad affrontare qualsiasi sacrificio.

Ha scoperto la bicicletta soltanto diciotto mesi fa, ma oggi è una delle sue inseparabili compagne di vita. Per lei lo sport è un mezzo per scoprire angoli incontaminati e condividere con altri la sua stessa passione. Ha idee ben precise anche in quella che è l’attività sportiva e nelle gare amatoriali vorrebbe confrontarsi solo con le donne. In una Gran Fondo l’impresa è sicuramente ardua, ma nelle gare in circuito si potrebbero iniziare ad inserire questo tipo di sfide rosa. L’idea insomma è lanciata…

 

 

 

a destra Marika Passeri vincitrice del Master club Tricolore 

 

Come ti sei avvicinata al mondo delle due ruote?

“Di punto in bianco! Praticavo un altro sport, l’atletica, mi dicevano di provare ad andare in bici perché poteva essere un’attività sportiva adatta a me, forse per la mia determinazione e la voglia di emergere. Ma a me il ciclismo non piaceva. Però quando sono salita per la prima volta sulla bici, è scoppiata la passione. Quella passione che oggi più che mai mi spinge a fare sacrifici e ad affrontare sfide con me stessa e le altre, sempre nel rispetto delle avversarie”.

 

Nelle categorie giovanili in quali squadre hai militato e quali i risultati centrati?

“É solo un anno e mezzo che vado in bici. Prima non sapevo nemmeno cosa fosse e per fortuna che l’ho scoperto”.

 

Da quante stagione gareggi tra i cicloamatori?

“Questa e la seconda stagione”

 

Che cosa vuol dire, per te, svolgere attività amatoriale?

“Principalmente credo che la cosa più importante sia divertirsi. Proprio perchè, non essendo prof e non avendo obblighi, la cosa che muove il tutto è solo la grande passione… Poi al secondo posto metterei l’agonismo anche se questo è un aspetto molto più personale, perché c’è chi sente di più e chi meno la competizione”.

 

Per chi non ti conosce che tipo di ciclista sei?

“Mah. Credo che dopo così poco rtempo, definire il tipo di ciclista sia un po’ difficile. Devo ancora scoprirmi del tutto, anche se credo di avere buone doti di scattista e di sprinter”.

 

C’è un corridore al quale ti ispiri nel tuo modo di correre?

“Uno in particolare non proprio, poiché ognuno di loro (prof) mi affascina nei propri modi di pedalare, chi per un verso o chi per l altro… Ma se proprio dovessi fare un nome, direi Cancellara”.

 

 

Un tuo pregio e un difetto

“Un mio pregio la determinazione e la costanza, un difetto? Mmm… L’impulsività credo”

 

– Hai altre passioni oltre al ciclismo?

“Si, la moto”

 

Traccia un bilancio della tua stagione 2013…

“Essendo stata la mia prima stagione, il bilancio è piuttosto positivo per quanto mi riguarda, con dei risultati inaspettati, tra cui due gare e un circuito vinto”.

 

 

– Quali obiettivi ti poni per questa stagione?

“L’unico obiettivo è quello di ritagliarmi qualche soddisfazione (qualunque esse siano) che ripaghino l’impegno e i sacrifici che si fanno tutti i giorni”.

 

 

Quali difficoltà incontri nella tua realtà di ogni giorno per svolgere attività?

“Non ho grandi difficoltà, poiché ho la fortuna di avere abbastanza tempo libero”.

 

 

 

Marika esulta con la rivale amica Veronica Pacini Cicli Copparo

 

 

Finalmente molte ragazze si stanno avvicinando al ciclismo: quali credi siano gli ostacoli maggiori per una ragazza nell’attività sportiva?

“L’ostacolo principale è l’errata convinzione che sforzi intensi e prolungati possano nuocere e, comunque, non essere adatti al corpo femminile, ad esempio si pensa che troppo allenamento faccia ingrossare le gambe. In realtà, la mia stessa esperienza mostra che, la pratica dell’attività ciclistica, migliora il tono fisico e diminuisce la percentuale di grasso corporeo, permette di mantenere sotto controllo il peso corporeo e l’efficienza dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio”.

 

Se ne avessi l’opportunità che cosa vorresti realizzare nel mondo del ciclismo a sostegno dell’attività femminile?

“Sicuramente squadre solo femminili, in modo tale da poter avere un confronto reale e alla pari”.

 

 

Fonte Mirko D’amato Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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