Il ciclista Davide Rebellin, 44 anni, è stato assolto dal tribunale di Padova dalle accuse di evasione fiscale per oltre 2 milioni di euro e di utilizzo di sostanze dopanti.
Nato San Bonifacio (Verona) ma cresciuto a Lonigo (Vicenza) e con residenza a Galliera Veneta (Padova), Rebellin nel novembre del 2009 si era visto strappare dal collo dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) l’argento olimpico conquistano l’anno prima a Pechino secondo i suoi accusatori grazie ad un aiutino di Epo.
Sul fronte fiscale all’atleta era stato contestata, come indicano i quotidiani locali, un’evasione di quasi due milioni e mezzo di euro quando tra il 2002 e il 2007 era residente nel Principato di Monaco ma per l’accusa era di fatto sempre a Galliera vivendo nella villa dei suoceri.
Anche se nessuno restituirà l’argento a Rebellin il tribunale di Padova ha accolto le tesi della difesa del ciclista secondo la quale tra Pechino, Losanna e Parigi era stata violata la custodia delle sue analisi e a Montecarlo viveva davvero mostrando contatti, fatture e percorsi di allenamento nel Principato.
Infine il ciclista, al quale il Coni aveva chiesto un risarcimento di 500 mila euro, nulla dovrà al Comitato Olimpico Nazionale.