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FABIO FELLINE: NIBALI MAI FORTE COME QUEST’ANNO



Reduce dalle fatiche del Giro d’Austria, che comunque non gli hanno impedito di seguire una prima parte di Tour entusiasmante per i nostri colori, Fabio Felline è stato ospite della puntata di “Velodrome – opinioni a confronto” che segna il giro di boa del talk-show dedicato alla Grande Boucle. Spiegandoci il suo punto di vista su quanto accaduto fin qui, sulle strade francesi.

 

 

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«È un Tour che sta premiando gli italiani, non solo per la maglia gialla di Nibali ma anche per la vittoria di Trentin – riconosce il corridore della Trek -. Peccato per il ritiro di due grandi protagonisti come sarebbero stati senz’altro Froome e Contador, ma guai a sminuire un’eventuale vittoria di Vincenzo; la corsa è corsa e le cadute e i ritiri, purtroppo, fanno parte dei giochi».

 

D’altra parte, prima ancora di perdere per strada i suoi avversari più accreditati, il messinese aveva già saputo scavare un solco importante in classifica, tanto che nemmeno per l’inglese e lo spagnolo sarebbe stata una passeggiata togliergli la maglia gialla. «Nella tappa della Roubaix Vincenzo ha fatto qualcosa di eccezionale, infliggendo un vantaggio tale che gli avrebbe comunque permesso di ipotecare il Tour, salvo crolli clamorosi. Perché se da una parte Contador e Froome sono dei cagnacci e degli autentici fuoriclasse, c’è da dire che lo stesso Nibali si sta esprimendo a livelli che non aveva mai raggiunto prima».

E di uno Squalo forte come non mai, Felline è sicuro: «Questo Nibali è superiore anche a quello del Giro dell’anno scorso, perché è il Tour ad essere ad un livello superiore rispetto a qualsiasi altra corsa: al di là dei ritiri, qui ci sono i corridori più forti al mondo, e primeggiare in questa gara è qualcosa di eccezionale».

Meno di due settimane di attesa (e di speranza), e sapremo se Nibali sarà riuscito a coronare il suo sogno giallo. Ma anche la carriera di Fabio Felline – già al quinto anno da professionista a dispetto dei soli 24 anni – è vicina ad un punto di svolta: «Non voglio più nascondermi dietro al fatto di essere considerato ancora giovane. È arrivato il nostro momento e tanti ragazzi nati nel 1990, in questa stagione, lo hanno già dimostrato salendo, ad esempio, sul podio del Giro [il riferimento è a Nairo Quintana e Fabio Aru, entrambi classe ’90, ndr].

 

Spero di iniziare presto a raccogliere anch’io qualcosa di buono e anche se, questa, è la prima stagione in cui non sono ancora riuscito a vincere, credo di avere imparato più cose quest’anno in Trek, che in tutta la carriera. Ora so qual è la mia dimensione: non sono né un velocista puro né uno scalatore, ma un corridore completo che in una corsa dura, avendo un buono spunto veloce, si può giocare le sue carte. E le Ardenne, forse, potrebbero fare per me».

 

Chiaro, poi, il grande obiettivo del torinese per questa seconda parte di stagione: il mondiale di Ponferrada, che il corridore della Trek ha visionato, due settimane fa, in compagnia di Colbrelli, Battaglin, Pozzato, Quinziato, Nizzolo. Oltre ovvaimente, al commissario tecnico Davide Cassani: «Il percorso mi piace, è impegnativo, ma non è né per scalatori né per velocisti: è per gente che ha gamba e, se sarò nelle migliori condizioni, credo possa essere adatto a me. Certo, dovrò meritarmi la convocazione e ci sono tanti pretendenti alla maglia azzurra. Non abbiamo un leader riconosciuto da tutti intorno a cui costruire la squadra, ma tanti giovani come me e gli stessi Colbrelli e Battaglin che partono tutti più o meno sullo stesso piano. Penso infatti che Cassani abbia in mente una squadra di attacco, non certo di “tiratori”».

 

Augurandosi di ricevere la chiamata del ct per Ponferrada, Felline correrà Polonia, Amburgo e Plouay, e non è esclusa una sua partecipazione anche alla Vuelta a España: «Inizialmente non era nei piani, avendo già nelle gambe il Giro e una sessantina di giorni di gara. Ma vedendo il percorso, la squadra si è accorta che ci sono diverse tappe congeniali alle mie caratteristiche e quindi, perché no? Se avrò recuperato bene dalle fatiche della prima parte di stagione, spero di esserci: intanto, sono nella lista dei pre-convocati».

La speranza, dunque, è quella di vedere Fabio sulle strade spagnole, con la libertà di giocare le sue carte nelle tappe intermedie per poi mettersi a disposizione della squadra in quelle di montagna, dove la Trek tornerà a puntare su Robert Kiserlovski, già protagonista al Giro d’Italia chiuso al decimo posto e nostro prossimo ospite proprio questa sera, per una nuova puntata di “Velodrome, opinioni a confronto“, che sarà proposta come sempre in diretta streaming alle 21,30 su www.velobike.it, e poi in replica sul nostro canale youtube.

 

Foto: Bettiniphoto

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