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FURTO DI BICICLETTE 2

FURTO DI BICICLETTE



I predoni delle bici di nuovo al lavoro Nella notte quattro incappucciati scardinano la vetrina e fuggono con mezzi per 25.000 euro

 

 

Finché l’assicuratore non si stanca di pagare andiamo avanti, dopo non so…”. E’ comprensibilmente esasperata la titolare del negozio di bici ‘Cicli Matteoni’ a Sant’Ermete di Rimini, che nella notte tra martedì e mercoledì è stato oggetto dell’ennesimo furto nelvgiro di pochi mesi, “il sesto da quando abbiamo aperto”, precisa Morena Matteoni. Erano circa le 2.30 quando quattro persone incappucciate hanno preso a colpi di mazza la vetrata del negozio. Che non è andata in frantumi, ma è stata divelta dal telaio, consentendo così ai ladri di introdursi all’interno dell’esercizio commerciale. Nonostante le sirene dell’antifurto suonassero all’impazzata, i 4 malviventi sono riusciti a rubare sei biciclette, cinque da corsa e una mountain bike, per un valore complessivo di 25mila euro. Dopodiché, bici in spalla, sono fuggiti con tutta probabilità a bordo di un furgone nascosto nelle vicinanze.

 

L’allarme al 112 è stato dato intorno alle 2.40 da una vicina che, affacciandosi dalla finestra della propria abitazione, ha notato due uomini incappucciati scappare. Pochi minuti dopo, in via Marecchiese, sono intervenuti i carabinieri, che hanno recuperato le mazze usate dai ladri per sfondare la vetrina e acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianze nella speranza che dai f togrammi possano emergere elementi utili alle indagini.

 

Che il negozio ‘Cicli Matteoni’ sia finito nel mirino dei ladri non ci sono dubbi. Lo scorso fine giugno sei uomini, sempre col volto travisato, a bordo di un Daily Iveco, poi risultato rubato, tentarono un’altra spaccata. In quell’occasione, però, i pali di ferro posizionati a protezione del negozio frenarono la corsa del mezzo, costringendo i ladri alla ritirata.

 

Dopo aver installato l’allarme e il sistema di videosorveglianza, proveremo a montare delle inferiate a protezione delle vetrate, anche se a quel punto il negozio assomiglierà a un carcere – racconta la titolare, Morena Matteoni -. Oltre al danno delle sei bici rubate, si aggiunge quello per la vetrata distrutta che, cadendo, ha anche danneggiato tre telai della Pinarello”. Le due ruote, una volta sottratte, vengono trasferite all’estero e, in alcuni casi, messe in vendita sul web: “Qualche anno fa, su un sito ucraino, abbiamo individuato una bici da corsa, che ci era stata rubata, che veniva venduta con ancora la borraccia firmata ‘Matteoni’. Abbiamo provato a recuperarla, ma fu tutto inutile”. Come inutili finora sono risultati i vari tentativi di porre un freno all’escalation di furti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di un’attività storica come quella dei Matteoni.

 

fonte Lamberto Abbati

www.romagnanoi.it

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