Di forza, di rabbia, a sfoggiare la maglia tricolore: Elia Viviani (Deceuninck-Quick Step) firma la quarta tappa del Giro di Svizzera (163 chilometri tra Murten e Arlesheim) e torna al successo ad oltre tre mesi dall’ultima affermazione, risalente addirittura alla Tirreno-Adriatico. Una tappa che lo proietta con maggiori sicurezze verso il Tour de France dopo un periodo non facile. In ottica Tour, attenzione al campione uscente: Geraint Thomas è stato vittima di una caduta le cui conseguenze potrebbero impedirgli di difendere il successo del 2018.
La fuga, nella giornata odierna, ha faticato a trovare subito vantaggio: dopo una prima fase di gara molto laboriosa, Robin Carpenter (Rally UHC Cycling), Simon Geschke (CCC Team), Gian Friesecke (Svizzera) e Taco Van Der Hoorn (Team Jumbo – Visma) sono riusciti ad avvantaggiarsi sul plotone. La BORA – hansgrohe, però, non hai lasciato realmente spazio agli attaccanti e si è sempre tenuta tra i 2 e i 3 minuti di ritardo per provare a favorire la terza vittoria di tappa di un Peter Sagan ispiratissimo.
Il gruppo entrando negli ultimi 30 chilometri è tornato a poco più di un minuto dagli attaccanti, ma per alcuni lunghi istanti la rimonta degli uomini della BORA – hansgrohe è passata in secondo piano. A circa 26-27 chilometri dal traguardo Geraint Thomas, capitano designato per il Team INEOS in vista del Tour de France, è caduto rovinosamente a terra con Zeits, costretto subito al ritiro. Il gallese, invece, è rimasto a lungo a bordo strada, sanguinando dall’arcata sopracciliare destra e toccandosi la spalla: da valutare le sue condizioni nelle prossime ore in vista di una Grande Boucle dove era atteso tra i protagonisti. Thomas, in ogni caso, si è ritirato e nelle prossime ore si sottoporrà agli esami strumentali necessari per valutare i possibili danni.
Sull’ultima salita di giornata si è rotto l’accordo nel quartetto al comando e Friesecke ha forzato l’andatura rimanendo da solo al comando con un vantaggio di 30’’ dopo un’ottima scalata con coi ha tenuto a distanza il plotone. Nel finale, però, il gruppo è riuscito a sviluppare andature altissime e ha accorciato sul leader della corsa fino a riassorbirlo a 10 chilometri dall’arrivo.
Le squadre dei velocisti hanno preso in mano le redini della corsa, in particolare con la Trek-Segafredo molto attiva. Solo negli ultimi due chilometri è uscita prepotentemente la Deceuninck-Quick Step per Elia Viviani: in particolare, ottimo lavoro di Asgreen, Lampaert e Morkov, che ha lasciato il compagno a meno di 200 metri dall’arrivo. Peter Sagan, attentissimo a prendere la ruota di Viviani, è uscito dalla scia del veronese lanciando una volata di circa 180 metri: Elia ha reagito immediatamente e negli ultimi 50 metri ha dimostrato maggiore brillantezza allungando sul campione slovacco, superato anche da Michael Matthews (Sunweb) per la seconda posizione. Quarto, invece, Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), seguito da Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). Peter Sagan si è confermato leader della classifica generale con 10’’ di vantaggio su Matthews risalito in seconda posizione.
ordine d’arrivo
1 Elia Viviani (Ita) Deceuninck – Quick Step 3:46:02
2 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb 0:00:00
3 Peter Sagan (Svk) Bora – Hansgrohe 0:00:00
4 Matteo Trentin (Ita) Mitchelton – Scott 0:00:00
5 Jasper Stuyven (Bel) Trek – Segafredo 0:00:00
6 Sep Vanmarcke (Bel) EF Education First 0:00:00
7 Reinardt Janse Van Rensburg (RSA) Team Dimension Data 0:00:00
8 Ivan Garcia Cortina (Esp) Bahrain Merida 0:00:00
9 Stan Dewulf (Bel) Lotto Soudal 0:00:00
10 Fabian Lienhard (SUI) Nationalmannschaft Schweiz 0:00:00
11 Greg Van Avermaet (Bel) CCC Team 0:00:00
a cura di Gianluca Santo per iNBiCi magazine