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GIRO D’ITALIA IN VAL VENOSTA E VAL MARTELLO



Val Martello e Val Venosta preparano l’avvento della Corsa Rosa il 27 maggio

Ultima salita di quasi 25 km e oltre 1400 metri/dsl immersi nel Parco dello Stelvio

Due ruote chiamate a cavalcare le vallate altoatesine tra… mele e fragole

Le strade della Val Venosta hanno accolto gli iridati Ullrich, Zülle e Camenzind

 

 

 

Passi, salite, tornanti: il Giro d’Italia punta l’Alto Adige. Martedì 27 maggio la Corsa Rosa farà tappa – la 16.a – in Val Venosta e lungo tutta la Val Martello, al termine della quale sarà collocato il traguardo a duemila metri abbondanti di quota. Dopo l’annullamento dello scorso anno per neve sul tracciato, nonostante la Val Venosta e la Val Martello fossero agibili, gli organizzatori altoatesini con la regia di Val Venosta Marketing rilanciano la sfida, e la corsa a tappe quest’anno al via il 9 maggio da Belfast in Irlanda del Nord accetta con piacere.

 

Per “scaldare” l’atmosfera in attesa della tappa altoatesina, nei giorni scorsi in Val Venosta sono giunte alcune leggende delle ruote fine come Jan Ullrich, Alex Zülle, Thomas Ziegler, Jörg Ludewig e Oscar Camenzind, i quali hanno speso parole di elogio per la vallata conosciuta anche come “Giardino delle Mele” e terra ideale per la bici da corsa. Hanno incontrato gli organizzatori della tappa e gli appassionati del posto, ma per loro non c’è stata possibilità di affrontare le salite della gara del 27 maggio, come detto c’è ancora parecchia neve in quota, tuttavia i passi e le erte di queste zone sono stati ricordati da tutti con affetto e grande spirito sportivo. Gli svizzeri Zülle e Camenzind furono anche fra i protagonisti del Giro d’Italia del 1998. Il primo, vincitore della Vuelta di Spagna nel 1996 e nel 1997, indossò la maglia rosa per 15 giorni prima di essere messo fuori gioco da un imprendibile Pantani, il secondo invece concluse al quarto posto e poi, sempre in quella stagione, trionfò nella prova in linea del Campionato del Mondo.

Il “Kaiser” Jan Ullrich, dominatore del Tour de France 1997, delle Olimpiadi di Sidney 2000 e di due Campionati del Mondo a Cronometro, invece si è soffermato sulla bellezza dei percorsi della Val Venosta.

Per rendere l’idea del grado di difficoltà e di spettacolo della prova di fine mese prossimo, bastano alcuni riferimenti numerici e geografici di una tappa che, dopo lo start da Ponte di Legno in provincia di Brescia, attacca prima il Passo Gavia, poi scende verso Bormio e risale agli oltre 2700 metri dello Stelvio (Cima Coppi) con il conto parziale dei metri di dislivello di sole salite nelle gambe dei girini che a questo punto segna 3000. A quel punto la tappa entra in Vinschgau, nome tedesco della Val Venosta, dalla suggestiva discesa di Trafoi e Prato allo Stelvio che in 25 km riconduce sotto i 900 metri di quota. Lasa, Silandro e Coldrano sono i caratteristici paesi immersi nelle floride coltivazioni di mele “marchiate” con la coccinella che fanno da sfondo ai successivi 20 km, lungo i quali gli atleti devono ricaricare i muscoli prima della scalata conclusiva in Val Martello (Martelltal) dove tutto si chiude ai 2059 metri di Malga Grogg, anche perché la strada li …finisce!

 

 

Prove del percorso con Nibali

 

Oggi la Val Martello è ancora dipinta di bianco e mèta di appassionati di sport invernali. A fine marzo si è disputata la nota gara di ski-alp Trofeo Marmotta e il moderno poligono di biathlon accoglie ogni anno eventi di alto livello. Con l’arrivo della bella stagione, poi, gli scenari cambiano in maniera radicale e sotto lo sguardo austero del Gruppo montuoso dell’Ortles-Cevedale si sente profumo di pascoli, alpeggi e di …fragole. La Val Martello, infatti, è patria di fragole e le coltivazioni dei prelibati frutti che per gli Antichi Romani erano lacrime di Venere cadute sulla Terra e trasformati in cuori rossi, sono sparpagliate da Coldrano lungo tutta la risalita.

 

A Coldrano, tra l’altro, si può arrivare anche con il trenino portandosi la bicicletta, per poi fare una piacevole pedalata lungo la rete di ciclabili della Val Venosta e se i muscoli sono pronti, perché no, anche all’insù verso gli ampi tornanti della Val Martello e il bacino di Gioveretto, che in estate diventa anche mèta di passeggiate e relax in compagnia. Il Parco Nazionale dello Stelvio è unico, la natura incontaminata e le sue cime sono spettacolo da respirare a pieni polmoni e con gli occhi sgranati, anche lungo quegli ultimi 10 tornanti che il 27 maggio portano alla chiusura della tappa del Giro, alla bella Malga Grogg dove si potranno acclamare i vincitori, la maglia rosa e in definitiva tutti i ciclisti in gara.

Nel pomeriggio del 27 maggio a Silandro sarà allestito l’Open Village, con la telecronaca live sul maxi schermo nel parcheggio della Casa Culturale, dove tutti potranno seguire le gesta dei campioni su due ruote per un evento che rappresenta di sicuro il clou della stagione delle due ruote in Alto Adige.

Info: www.giroditalia-valvenosta.net  

 

Fonte NEWSPOWER

 

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