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Giro d'ell'Emilia 2018 - 101th edition - Bologna - Bologna colle San Luca - 207 km - 06/10/2018 - Scenery - SMP - photo Roberto Bettini/BettiniPhoto©2018

GIRO D’ITALIA: PRESENTAZIONE TAPPA 1


Quale miglior modo per iniziare il Giro d’Italia se non mettendo subito alla prova i favoriti per la vittoria finale? La prima tappa dell’edizione numero 102 della corsa rosa ha tutte le carte in regola per regalare i primi distacchi in classifica e per stabilire le prime gerarchie tra i big più attesi in una cronometro breve ma atipica e impegnativa sotto il profilo altimetrico.

Partenza da Piazza Maggiore (Bologna) per gli 8 chilometri in programma, che i corridori dovranno affrontare da soli contro il tempo. I primi 6000 metri sono sostanzialmente pianeggianti e si snodano veloci su strade larghe nel centro cittadino, senza curve a stretto raggio che possano seriamente mettere in difficoltà i contendenti. Una volta usciti dalla zona abitata, secca curva a destra per iniziare la salita di San Luca, che conduce al traguardo.

2 chilometri e 100 metri con una pendenza media del 9,7%, e punte nel tratto centrale che arrivano al 16%. Di fatto, il primo chilometro e mezzo di ascesa presenta pendenze costantemente in doppia cifra, mentre nel finale le pendenze mollano e si assestano su valori inferiori ma comunque impegnativi. Sarà fondamentale avere energie nelle gambe fino alla fine per evitare di piantarsi proprio quando si può fare maggiore velocità nei metri conclusivi.

Difficile, con pochi punti di riferimento, individuare i favoriti, anche se è probabile che gli scalatori possano fare la differenza sulle rampe del San Luca. Basterà per portare gli uomini di classifica ad una prima sfida diretta? Tra le incognite anche il meteo: tutti i big hanno optato per partire con i primi numeri, mentre Simon Yates scatterà tra gli ultimi, teoricamente dopo uno scroscio di pioggia se non addirittura durante la precipitazione. Inoltre, non va scartata la possibilità di un cambio bici all’imbocco della salita che potrebbe mescolare le carte, anche se al momento le squadre principali non sembrano propendere per questa ipotesi, mentre l’idea più accreditata potrebbe essere quella di bici tradizionale con appendici sul manubrio per favorire la posizione aerodinamica nei primi chilometri di corsa. I nomi? Sicuramente Tom Dumoulin e Primoz Roglic, che eccellono sia nelle prove contro il tempo sia in salita, oltre Vincenzo Nibali e Simon Yates per completare il poker dei grandi favoriti per la vittoria. Tra gli altri, fari puntati su atleti come Bob Jungels, un Rafal Majka apparso brillante al Tour of the Alps e, perché no, i giovani terribili del Team Ineos come Geoghegan Hart, Sivakov e Sosa.

 

a cura di Gianluca Santo per inbici magazine

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