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GIUSEPPE RIVOLTA

GIUSEPPE RIVOLTA



Giuseppe Rivolta è un volto molto noto nel mondo del ciclismo: direttore di corsa e organizzatore di moltissime gare, è indubbiamente riconosciuto dal mondo delle due ruote come  il numero uno del Giro Rosa Cycling Race.

 

Buongiorno Giuseppe, benvenuto da parte di tutta la redazione INBICI. Come è iniziata la sua passione per le due ruote?

 

Buongiorno ai lettori di INBICI. Ricevetti una bicicletta in regalo da mia moglie nei primi anni di matrimonio. Non me ne staccai più. Da allora nella mia famiglia il ciclismo è diventato parte integrante della vita quotidiana

 

Lei è direttore di corsa ma anche e soprattutto direttore del Giro Rosa. Una corsa che sta crescendo di anno in anno e soprattutto in grado di catalizzare l’attenzione dei media. Ce ne parla?

Come organizzatore ho avuto il mio bel da fare per moltissimi anni nelle varie categorie del ciclismo. Ho diretto anche parecchi ragazzi nel V.C Sovico, come per esempio Fabrizio Dell’Oste che vinse parecchio da junior negli anni 90 nella Mountain Bike. Il Giro Rosa invece rappresenta un po’ la mia sfida personale. Un qualcosa che sento dentro e che mi spinge a credere nel ciclismo femminile, che è in crescita sotto ogni punto di vista. Tengo a precisare che il Giro Rosa Cycling Race è di proprietà della Federazione Cilcistica Italiana e dunque io sono semplicemente un tassello del complesso mosaico del Giro al Femminile.

 

Quali differenze ci sono tra il Giro maschile e il Giro Rosa?

Ovviamente il Giro d’Italia per noi è qualcosa a cui ispirarsi. Il Giro Rosa Cycling Race è la massima espressione al mondo per quel che riguarda le corse a tappe, anche perché il Tour de France non esiste più. Questo ha portato ancor più interesse verso l’Italia e verso la nostra creatura. Naturalmente le tappe del Giro sono 21, le nostre sono soltanto 10. Cambia poi ovviamente la distanza da percorrere, che nel nostro caso è ovviamente ridotta.

Quello che è diverso e a favore del Giro Rosa è invece rappresentato dal fatto che in questo caso tutte le più forti del mondo, proprio tutte, vengono in Italia per sfidarsi. Al Giro maschile non sempre succede, perché essendoci anche Vuelta e Tour de France, oltre a tutte le altre corse, per i più fori è necessaria la caendarizzazione degli eventi. Ed è certamente un motivo di orgoglio per noi, che siamo poco più che una grande famiglia, un’organizzazione fatta prima di tutto da appassionati che sottraggono tempo alla famiglia in onore di questo meraviglioso sport.

 

 E’ stato da poco presentato il Giro Rosa 2015, che è stato appena presentato in Slovenia. Come stanno procedendo le cose?

Tutto è nato per caso, ci tengo a precisarlo. L’anno scorso ci trovammo al bar durante il Giro Rosa con Gorazd Penko, D.S. della BTC City, squadra Slovena di Ljubljana. Quasi per scherzo ci propose di prendere in considerazione l’dea di fare la partenza dalla sua terra. Gorazd è un ex corridore, ha 54 anni e una forte passione per questo sport, soprattutto verso il settore femminile. Grazie ai suoi contatti siamo entrati subito nell’orbita BTC City, una sorta di città nella città di Ljubljana, e abbiamo conosciuto il presidente di BTC e il suo braccio destro, Maja Oven. Loro ci stanno dando il massimo appoggio sotto ogni punto di vista, logistico e tecnico.

 

Quante tappe ci saranno in Terra Straniera?

Ci sarà la Team Presentation nella piazza centrale di Ljubljana, quindi il prologo nella stessa locatione e poi la prima tappa, con altimetria non proprio rilassante.

 

Avete fatto dei sopralluoghi?

Si siamo stati da poco in Slovenia proprio a BTC City, siamo stati accolti, come delegazione, dal presidente di BTC in maniera incredibilmente bella e amichevole. I presupposti per fare bene ci sono tutti. Gorazd Penko, che è d.s. del loro team femminile non sta lasciando nulla al caso. La loro voglia di fare è incredibile. Il loro obiettivo è che tutte le ragazze che prenderanno il via al Giro Rosa si possano ricordare in futuro di Ljubljana.

 

Avete già della adesioni importanti?

Ci aspettiamo tutte le più forti del mondo, da Pauline Ferrand Prévot a Marianne Voss, senza dimenticarsi della Abbott. E poi Cecchini, Berlato, Bronzini, Longoborghini, Ratto, Cauz. Tutte le più forti del mondo saranno della partita.

 

E in termini di seguito televisivo?

In termini televisivi dobbiamo ringraziare la TV nazionale. La Rai con Raisport ha dato un amano a tutto il movimento femminile. La finestra di circa dieci minuti durante le trasmissioni in diretta del Tour de France (le due corse sono contemporanee, n.d.r.) non può che essere motivo di orgoglio per noi. Insomma possiamo approfittare del pubblico del Tour per far vedere la nostra corsa, cosa importantissima

 

Che Giro Rosa dobbiamo aspettarci per il 2015 ?

Sarà un Giro giovane, moderno e al passo coi tempi, con oltre 150 partenti. Non poca cosa insomma. E la partenza slovena potrebbe farlo decollare.

 

L’UCI  che idea ha di voi?

Siamo stati a Aigle nell’agosto scorso, abbiamo parlato con i vertici del ciclismo mondiale. Ci hanno dato il loro appoggio in termini di visibilità, chi hanno fatto capire che credono in noi. La situazione è in evoluzione, il Giro Rosa è , assieme al Tour Of Britain, l’unica corsa a tappe di livello al femminile. Noi agiremo nella direzione di far crescere il movimento, nel rispetto soprattutto delle ragazze.

 

Grazie per la disponibilità, Giuseppe.

Grazie a voi, che date spazio al ciclismo femminile.

 

Fonte  di PAOLO MEI Copyright © INBICI MAGAZINE

Nella foto  Giuseppe Rivolta con alcune protagoniste del giro rosa

1 Rivolta
     
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