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GP LIBERAZIONE



I due corridori attualmente in forza all’Omega Pharma e alla Bardiani-Csf sono stati gli ultimi due italiani che hanno trionfato a Caracalla.

 

Gli ultimi due italiani che hanno trionfato sul traguardo di viale delle Terme di Caracalla sono stati Matteo Trentin ed Enrico Barbin: attualmente sono due dei giovani piu’ promettenti del panorama ciclistico internazionale.

 

Matteo Trentin, 24enne professionista nell’Omega Pharma Quick Step, ha vinto il Gran Premio della Liberazione nel 2011 con la maglia del Team Brilla-Pasta Montegrappa, al termine di un’azione solitaria nata negli ultimi tre giri: “Ho un bellissimo ricordo del GP Liberazione.

Ho vinto altre corse in carriera, ma portero’ sempre nel cuore il successo che ho ottenuto il 25 aprile 2011, perche’ vincere a Roma, e in particolare nel meraviglioso scenario delle Terme di Caracalla, e’ qualcosa di unico al mondo.

Ho sempre avuto il pallino per il Gran Premio della Liberazione, e’ una corsa che mi ha sempre affascinato; quel giorno ero partito per vincere la gara e alla fine ce l’ho fatta”. Ma non c’e’ solo lo scenario a rendere meravigliosa e unica questa corsa: “La bellezza del GP Liberazione secondo me e’ da ritrovare anche nel percorso, perche’ e’ molto tecnico e aperto a diverse interpretazioni: io sono riuscito ad arrivare da solo, ma spesso la corsa si decide anche in volata, quindi puo’ essere vinta sia da attaccanti coraggiosi che da velocisti. Questa incertezza rende la gara ancora piu’ affascinante; tutti i partecipanti, inoltre, vogliono mettersi in mostra, perche’ e’ una gara talmente importante che e’ una vetrina enorme, quindi dal primo all’ultimo chilometro non hai tregua, sei sempre a tutta”.

 

 

 

Matteo Trentin vincitore nel 2011

 

Enrico Barbin si e’ aggiudicato il Gran Premio della Liberazione nel 2012, quando vestiva la maglia della Trevigiani. Il suo successo e’ arrivato in seguito ad uno sprint di gruppo. Attualmente il 24enne e’ professionista nella formazione italiana Bardiani-Csf: “Vincere a Roma e’ sempre un’emozione unica: adesso sono professionista e ho avuto la possibilita’ di partecipare a tante altre gare molto importanti, ma l’atmosfera che si respira al Gran Premio della Liberazione e’ assolutamente indescrivibile, anche perche’ puoi correre in uno scenario davvero molto particolare e suggestivo come quello della Capitale. Tra l’altro quel giorno non ero partito con l’ambizione di vincere la gara: dovevo lavorare per la squadra, ma alla fine la corsa si e’ messa in un certo modo e sono stato favorito. Il percorso lungo il quale si snoda la gara secondo me e’ molto difficile da affrontare, ci sono diverse curve insidiose che possono complicare la vita soprattutto quando sei nella pancia del gruppo oppure nelle retrovie: inoltre, trattandosi di una vetrina cosi’ importante, tutti i partecipanti vogliono mettersi in mostra, quindi la gara e’ sempre molto tirata dal primo all’ultimo chilometro. Quel giorno ho dovuto faticare davvero molto per riuscire a fare mia la vittoria, ma ne e’ valsa la pena, anche perche’ l’enorme prestigio che conserva questa gara ti permette di arrivare al professionismo con un ottimo biglietto da visita”.

 

nella foto sopra Enrico Barbin vincitore dell’edizione 2012

 

Fonte Ufficio Stampa Primavera Ciclistica

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