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GRANFONDO INTERNAZIONALE GAVIA & MORTIROLO



Il 25 giugno all’Aprica il grande popolo dei cicloamatori si sfiderà tra le salite leggendarie del ciclismo moderno

 

Il 25 giugno andrà in scena una delle manifestazioni ciclistiche dedicate agli amatori che più si avvicina alle sfide fra i grandi del pedale: la Granfondo Internazionale Gavia & Mortirolo all’Aprica (So) tocca infatti i Passi Gavia e Mortirolo, dove è transitata la storia del Giro d’Italia e dove i percorsi granfondo di 175 km, mediofondo di 155 km e fondo di 85 km regaleranno prove agonistiche davvero imperdibili, sia per i pedalatori più accaniti che per i semplici appassionati.

I Passi del Gavia e del Mortirolo hanno contribuito forse più di ogni altra cima, asperità od erta leggendaria, all’epopea gloriosa del ciclismo internazionale e del Giro d’Italia in particolare.

Il Mortirolo collega la Valtellina, in provincia di Sondrio, alla Valcamonica, in provincia di Brescia, e non è una salita bensì una raffinata opera d’arte che esalta gli sportivi più arditi; scalato dal Giro per la prima volta nel 1990, nella diciassettesima tappa Moena-Aprica. A tornare in grande spolvero per la Granfondo Internazionale ci penserà anche l’ascesa del Gavia, classificabile come una salita alpina lunga, dall’importante dislivello e dall’elevata quota altimetrica (è stata “Cima Coppi” per ben sette volte nel Giro d’Italia 1989, 1996, 1999, 2004, 2006, 2008, 2010).

La prima ascesa risale al 1960, con il vicentino Imerio Massignan – soprannominato “gamba secca” per la sua caratteristica pedalata dovuta ad una gamba più corta dell’altra – che giunse solitario in vetta prima di cedere all’angelo della montagna Charly Gaul a causa di ben tre forature in discesa, con la strada allora in molti tratti ancora in sterrato, poi asfaltata negli anni ’90 nella seconda parte della salita dal versante bresciano di Ponte di Legno proprio per favorire il passaggio della competizione ciclistica.

L’ennesima sfida firmata dal GS Alpi di Vittorio Mevio dopo Laigueglia, Alassio e Novara, propone tre spettacolari percorsi, quello della granfondo vera e propria, che con i suoi 175 chilometri e un dislivello complessivo di 4.500 metri pretende un allenamento perfetto, una strategia puntuale e soprattutto una volontà ferrea, per affrontare in un solo colpo i Passi Gavia, Mortirolo e Santa Cristina; il mediofondo, che taglia il Passo Santa Cristina e si concentra su Gavia e Mortirolo per un totale di 155 chilometri e un dislivello di 3.600 metri; infine il corto, che si ‘limita’ a Mortirolo e Santa Cristina, per una distanza comunque tutta da pedalare di 85 chilometri e 1.850 metri di dislivello.

Oggi, assieme al Passo del Mortirolo, il Gavia rappresenta la meta più ambita dai cicloamatori, un’area, quest’ultima, tristemente famosa anche per essere stata teatro, durante la seconda guerra mondiale, di alcune battaglie fra partigiani e fascisti in ritirata verso il Trentino. Il Mortirolo, invece, è uno dei luoghi più densi di significato nella storia italiana: due sono infatti le battaglie che portano il suo nome, entrambe combattute nel 1945 tra i partigiani delle Fiamme Verdi e le truppe della Repubblica Sociale Italiana.

 

 

 

Nello specifico, la Seconda Battaglia del Mortirolo, combattuta per tre lunghe settimane tra il 9 aprile e il 2 maggio ’45, è ricordata come la più grande battaglia campale della Resistenza italiana. Il Mortirolo è salito alla ribalta anche nel mondo dello sport per le pendenze accentuate e costanti, e per imprese entrate nella leggenda del ciclismo, come quando un allora emergente Marco Pantani staccò i più quotati avversari in occasione del Giro d’Italia 1994, rappresentato anche in località “Piaz de l’acqua” con una scultura di Alberto Pasqual dedicata al “pirata”.

Non si può dunque dire di essere dei granfondisti fatti e finiti se non si sono portate a termine delle determinate ascese scolpite nella storia del ciclismo nazionale ed internazionale: e nel taccuino di qualsiasi cicloamatore ci sono disegnate le due scalate del Gavia e del Mortirolo, due passi che, solo a nominarli, provocano brividi lungo la schiena del vero appassionato. Chi ha già affrontato queste due salite non riesce a dimenticarle e sogna di affrontarle di nuovo, magari migliorando la propria prestazione; chi invece non le ha ancora aggiunte al proprio palmarès… beh, sa che deve recuperare terreno.

La Granfondo Internazionale Gavia & Mortirolo permette dunque di inanellare questi mitici passi e di dare una spinta di vitalità al proprio animo, contando inoltre che le sfide proposte dalla Granfondo Internazionale Gavia & Mortirolo sono valevoli per circuiti del calibro del Gran Trofeo GS Alpi, Prestigio, Zero Wind, InBici Top Challenge e Coppa Lombardia. Questi luoghi mitici sono stati attraversati dai più grandi campioni della storia del ciclismo e, per riviverne le gesta, basta sfruttare le quote d’iscrizione della Granfondo Internazionale Gavia & Mortirolo, alla cifra di 50 euro fino al 21 giugno, a 25 euro per i concorrenti disabili, ed a 60 euro nelle giornate del 24 e del 25 giugno in loco (30 euro per gli atleti disabili).

E l’offerta sportiva non è finita qui, poiché i competitors più accaniti avranno a disposizione un ulteriore pacchetto, il quale originerà una speciale classifica formata dai tempi ottenuti dagli atleti sulle due principali salite della Granfondo Gavia & Mortirolo (il Gavia e il Mortirolo sui percorsi medio e lungo) sommati alle due salite della 3Epic Cycling Road (Tre Cime di Lavaredo e Val Visdende sul percorso lungo), le quali assegneranno la maglia verde di scalatore maschile e femminile. Partecipandovi si potrà approfittare di una quota speciale di 80 euro per entrambi gli eventi, accedendo alla pagina riguardante le iscrizioni della 3Epic Cycling Road e selezionando alla voce modalità di pagamento l’opzione “Combinata dello Scalatore”. L’occasione, per i cicloamatori, è dunque quella di affrontare due oppure tre dei mostri sacri del loro sport preferito, con la carica che solo una competizione agonistica come questa può dare, potendo inoltre contare su tutto il supporto e la gestione della sicurezza che contraddistinguono gli eventi targati GS Alpi.

 

a cura della redazione Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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