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Visto l’avvicinarsi dell’estate volevo oggi parlarvi di pelle, sole e raggi ultravioletti e acido ialuronico. Quasi la metà dell’acido ialuronico presente nel corpo umano si trova a livello del derma (pelle) dove svolge diverse funzioni e funge da matrice fra le cellule, e dove può raggiungere una concentrazione di 2.5 g/l.
Una delle sue funzioni principali è quella di trattenere acqua nei tessuti essendo una delle molecole più igroscopiche presenti in natura, si comporta quindi come una spugna, in grado di assorbire, trattenere e rilasciare grandi quantità di acqua in base al fabbisogno locale (1). L’acido ialuronico nel derma ha inoltre la funzione di influenzare la proliferazione e la differenziazione cellulare, i processi di riparazione del tessuto e regolare la produzione di collagene ed elastina (1) (2), componenti essenziali della nostra pelle. L’acido ialuronico si occupa di smaltire i radicali liberi generati dall’azione dei raggi ultravioletti: la componente ultravioletta della luce esercita infatti un forte stress ossidativo sulle cellule che se non smaltiti rischiano di danneggiarne il materiale genetico cellulare. L’acido ialuronico agisce perciò come “radical scavenger” (ovvero, spazzino di radicali liberi) e ha un effetto antiossidante fondamentale nella protezione dai danni provocati dall’esposizione ai raggi solari UV (2).
Il concetto fondamentale che bisogna tener sempre ben presente è che la produzione di acido ialuronico tende a diminuire con l’avanzanzare dell’età (3): se a 20 anni l’acido ialuronico che abbiamo nel nostro corpo capta il 100% dell’acqua, a 65 anni il valore scende al 25%. Il calo di questa importantissima molecola si ha, oltre che in termini quantitativi, anche in proprietà qualitative, cioè si verifica una riduzione della grandezza della molecola dell’acido ialuronico con conseguente invecchiamento cutaneo, perdita di compattezza ed elasticità della pelle e comparsa di rughe, scarsa attività di “radical scavenger” e di insufficiente protezione dai danni causati dall’esposizione ai raggi solari.
Inoltre, da ultimi ricerche si evince, che gli stessi raggi UV causano una riduzione in qualità e quantità dell’acido ialuronico ed una riduzione della sintesi endogena di nuove molecole (4). Da quanto detto, puo’ risultare utile l’integrazione di acido ialuronico di elevata qualità che sia cioè biologicamente attivo (alto peso molecolare). In uno studio del 2013 (2) si afferma che solo l’acido ialuronico ad alto peso molecolare è in grado di svolgere la funzione di “radical scavenger” ed inattivare così l’azione dannosa dei raggi UV ai quali siamo continuamente esposti soprattutto durante il periodo estivo e in tutti gli allenamenti all’aria aperta. Molte creme per uso cosmetico e dermocosmetico contengono già acido ialuronico nel loro interno, ma per permetterne la sua penetrazione a livello epidermico le aziende produttrici devono necessariamente ridurne il peso molecolare dell’acido ialuronico con conseguente ridotta attività “radical scavenger” perciò qualora la pelle sia estremamente danneggiata e tutte quelle volte che gli allenamenti outdoor si protraggono per ore,può risultare utile affiancare l’assunzione di creme con l’integrazione per via orale di acido ialuronico ad alto peso molecolare.
Una valida proposta è rappresentata da IALUDROP acido ialuronico ad alto peso molecolare in gocce dell’azienda DuemmeTrade.
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