E’ stata inaugurata lo scorso 19 aprile, nella Villa Mussolini di Riccione, la mostra fotografica “Il ciclismo secondo Casadei”, un piccolo viaggio sentimentale a due ruote, con i testi di Marco Pastonesi e la collaborazione della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza.
L’evento si svolge nell’ambito delle manifestazioni che accompagnano il 19 maggio la nona tappa, la Riccione-San Marino, 34,7 chilometri a cronometro, del Giro d’Italia 2019. Durante l’inaugurazione si è tenuto un talk-show, in cui il campione olimpico Ercole Baldini, il supervisore delle nazionali italiane Davide Cassani e il campione del mondo 1988 Maurizio Fondriest si sono raccontati a Marco Pastonesi.
La mostra contiene uno spaccato del ciclismo del passato. C’è Gimondi che sorride e c’è Merckx che si gratta il naso. C’è Altig con la sacchetta del rifornimento e c’è Anquetil che si sistema la maglia. C’è Paolini con la maglia di campione d’Italia e c’è Zandegù con la tuta della squadra. C’è Adorni a tutta e c’è Massignan a piedi. C’è la Romagna del Gran premio Castrocaro, la Romagna delle tappe del Giro, la Romagna degli amatori. E c’è, soprattutto, dovunque, tantissima gente: così, a occhio, romagnola. E’ “Il ciclismo secondo Casadei”, o forse “Il ciclismo Secondo Casadei”, perché le fotografie appartengono a Secondo Casadei, secondo a nessuno almeno per quanto riguarda la passione per il mondo della bicicletta, cioè le corse e i corridori.