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IL LATO OSCURO DEL PEDALE

IL LATO OSCURO DEL PEDALE



I ciclisti sono abituati ad affrontare le montagne, ma in questo inizio di 2016 sembra proprio che le scalate più interessanti il mondo delle due ruote sia destinato a farle nelle classifiche di vendita dei libri.

E’ di qualche giorno fa l’uscita in Francia di “Je suis le cycliste masqué” (Sono il ciclista mascherato), il libro scritto da un anonimo atleta ancora in attività che racconta il lato oscuro del nostro sport: dalla compravendita dei piazzamenti da parte dei direttori sportivi per piazzare scommesse, all’uso del Tramadol, un farmaco che rende insensibile tutto il corpo, dalle anche alle punte delle dita dei piedi, consentendo di continuare a stare in sella ben oltre l’estremo.

Fra qualche giorno invece sarà disponibile sugli scaffali “Bestie da vittoria”, il volume in cui Danilo di Luca racconta la sua storia di atleta fatta di successi, fatiche e doping.
L’abruzzese non usa mezzi termini per raccontare la vita di un corridore da grandi corse a tappe.

 

 La gente non si rende conto che cos’è correre una tappa di 250 chilometri dopo venti giorni che sei in sella a una bici, la neve l’acqua il freddo il caldo la febbre la dissenteria il dolore la fatica. Quando sai che domani devi correre la stessa distanza e anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora, tutto quello che puoi ingerire lo ingerisci. Non siamo eroi, siamo dei pazzi scatenati, dei coglioni. Gente che sta in dialisi, che si è bruciata le palle, che è morta per ispessimento della parete cardiaca. Per un ciclista l’importante è vincere, non pensi mai che ti ritiri, che ti possono beccare, che ti puoi ammalare, che puoi farti male. Esiste solo la vittoria.”

 

E non usa eufemismi nemmeno quando parla della corruzione dilagante fra i dirigenti delle squadre.

Quando i direttori sportivi dicono: «Non so niente», mentono. L’ambiente non ti obbliga a doparti, ti sollecita perché tutti hanno interesse che tu vinca”

Ma l’ex vincitore del giro non tralascia neppure il “caso” Pantani.

Lo hanno fregato al 300%. Era a fine Giro con dieci minuti di vantaggio sul secondo, in quelle condizioni non rischi

Comunque la si pensi, il libro del primo italiano italiano radiato dalle corse per uso di Epo è destinato a far discutere.

 

 

fonte Gianluca Comandini

danilo di luca le iene
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