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IL PUNTO DI VISTA 7

IL PUNTO DI VISTA



Nel dibattito – purtroppo sempre attuale – sulla sicurezza dei ciclisti, troppo spesso si dimentica lo stato pietoso delle nostre strade. Ma adesso dall’Europa arriva una speranza…

 

Ormai da diverso tempo stiamo trattando, con puntiglio e costanza, il tema della sicurezza. In corsa ed anche fuori dalle gare. Purtroppo le recenti e tragiche vicende ci impongono di sottolineare ulteriormente il problema.

Il livello di sicurezza e di professionalità degli addetti durante le manifestazioni si é alzato tantissimo. Purtroppo la prudenza, il rispetto e l’educazione di chi circola sulle strade non altrettanto.

Credo però sia venuto il momento di riflettere tutti, ciclisti ed automobilisti. Infatti non è più tollerabile che 250 ciclisti l’anno perdano la vita sulle strade italiane, come è totalmente insopportabile che vi siano anche oltre 700 pedoni vittime di incidenti mortali (fonte Istat media 2001/2015).

Io non credo che leggi più severe o i regolamenti più stringenti possano fare più di tanto. La grande differenza la deve fare il nostro buon senso quando guidiamo, un’automobile così come una bici. Oppure nell’attraversare la strada sulle strisce pedonali. 

Cerchiamo di diffondere questa cultura a tutti i nostri amici e mostriamoci sempre critici nei confronti di coloro che non rispettano le regole fondamentali di sicurezza.

Vacanze sui pedali tra le buche

Un altro argomento che mi sta particolarmente a cuore è la prorompente crescita del turismo sportivo legato alla bicicletta. Naturalmente su questo dato molto incide l’aumento dei praticanti. Ciclisti che potremmo chiamare anche “principianti”.

Evidentemente non sono dotati dell’abilità di guida di un biker esperto ed è qui che, oltre alle norme da rispettare ed al buon senso reciproco, entra in gioco un fattore a volte determinante: lo stato ignobile delle nostre strade. Tranne alcune “isole felici”, Trentino o Maremma, troviamo asfalti iper-degradati ovunque.

È impossibile cercare di attrarre turisti in bicicletta quando le vie somigliano molto di più a un percorso di trial che ad una strada provinciale.

In una delle terre a maggior vocazione turistica e ciclistica, la nostra amata Romagna, esiste un progetto che con fondi europei dovrebbe vedere cambiata completamente la situazione in non troppi mesi. Sarà possibile infatti – grazie agli stanziamenti vincolati provenienti dall’Ue – riasfaltare e mettere in sicurezza centinaia di chilometri di strade.

Noi siamo molto speranzosi, ma purtroppo anche scettici, ed è per questo che vigileremo sull’iter di questo progetto e terremo informati tutti i nostri amici appassionati.

Nel frattempo cari amici ciclisti, diamo il buon esempio per primi: circoliamo in fila tutte le volte che il traffico lo richiede, non mandiamo a quel paese chi suona il clacson per avvisarci del loro arrivo e mettiamo piede a terra ai semafori e agli stop. Non perderemo nulla, né classificazione ma soprattutto nemmeno la vita.

 

Saluti a tutti

 

a cura di Gian Luca Giardini Copyright © INBICI MAGAZINE

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