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Il Telaio ideale 1

Il Telaio ideale



 “Ghibli” è il nome di un vento caldo proveniente dal sud-est della Libia; di un aereo cacciabombardiere  in dotazione nella seconda guerra mondiale all’Aeronautica Militare Italiana; di una famosa fuoriserie risalente al 1967 della casa automobilistica Maserati. In questo caso, per noi di iNBiCi, “Ghibli” (la EVO Superlight) è il nome della protagonista del test bike di luglio; andiamo a scoprirla e a vedere insieme come va…

 

 

I lettori di iNBiCi l’hanno già potuta ammirare in bella mostra sulla copertina del nostro magazine nel numero di maggio. L’occasione era di quelle più ghiotte perché in quel mese ricorre, come da tradizione, un evento che per migliaia di ciclisti e appassionati rappresenta “la festa” nel senso più vero della parola: la mitica Nove Colli! Quale occasione è più ghiotta per far parlare di se e per farsi notare?

 

A prescindere da questa nota di colore ci tengo a dire che la Ghibli Evo Superlight di Rossin usata per il test ha riscosso, anche grazie alla nostra testata, un grande numero di consensi e io che ho avuto modo di provarla nei giorni successivi alla manifestazione romagnola non posso far altro che rafforzare le impressioni dei miei lettori, nonché dei miei compagni di pedalata sparsi in giro per il mondo.

 

Ovviamente il mio è un giudizio critico; io la bici l’ho guidata per circa 500 km nel giro di una settimana; da buon tester non posso certo limitarmi a una foto da copertina o a una semplice cartella stampa.

Nero opaco con livree rosse, ruote Zipp 404 alto profilo in carbonio, gruppo New Sram Red 2013 e un nome che rievoca lo storico telaio degli anni ottanta, la Ghibli Evo Superlight si colloca di diritto tra le specialissime di alta gamma, non potrebbe essere altrimenti.

 

Analizzando nei dettagli questa “cattiva” bici da corsa e principalmente il suo telaio, dal design filante e aggressivo, si può notare come si sia lavorato per riportare alla ribalta un nome prestigioso (e per qualche tempo un pò troppo dimenticato) come Rossin. Per merito dei tecnici di Gruppo Bici, l’azienda che gestisce le sorti del marchio, sono stati fatti degli interventi mirati sulla rigidità e sulla leggerezza. Naturalmente il materiale utilizzato è carbonio ad alto modulo ma la cosa che ha attirato la mia attenzione, oltre al peso davvero minimale, è la sezione dei tubi. L’orizzontale è quadro ma varia la sua misura, da più sottile a più grande, all’attacco della serie sterzo da 1-1/8”:1-1/4”.

 

Il verticale, tondeggiante nella zona del nodo sella, si allarga vistosamente in prossimità della scatola del movimento centrale dove va a congiungersi con l’obliquo. Questo, di forma quadra, rende la Ghibli Evo Superlight più imponente e la sua linea appare sempre ben proporzionata, in sintonia con la struttura della bici. Anche il carro posteriore con i verticali sottilissimi e piatti e gli orizzontali più robusti ha un suo perché: meno peso da portare in giro e flessibilità sul retrotreno significano, oltre all’evidente comfort, una linea pulita e sempre attuale.  

 

In evidenza:

So benissimo di non essere imparziale e mi scuso in anticipo con gli altri produttori (Shimano e Campagnolo) ma il gruppo New Sram Red presente sulla Ghibli Evo Superlight, per un agonista, è davvero il numero uno! Se poi, oltre alla cambiata e alla leggerezza, prendiamo in considerazione l’impianto frenante allora l’imbarazzo cresce notevolmente. Potente, affidabile, permette una decelerazione modulata e sicura sia con ruote full carbon (come le Zipp 404 Firecrest in foto usate per il test) sia con cerchio in alluminio.

 

Da rivedere:

Croce e delizia della Ghibli Evo Superlight sono, a mio avviso, le ruote. Il marchio Zipp non si discute e le 404 Firecrest in carbonio nemmeno, ma non sono ruote “facili”. Ottima la pista frenante, che accoppiata a dei validi pattini per carbonio (quelli usati sono gli Swisstop) svolge egregiamente il proprio lavoro. Purtroppo con il vento o il fondo stradale bagnato dalla pioggia, l’alto profilo del cerchio le Zipp 404 diventano pericolose. L’alto profilo del cerchio (58 mm) e l’estrema leggerezza, che sono le peculiarità di questo peraltro ottimo prodotto, formano dei vortici d’aria e acqua che ne condizionano l’utilizzo quotidiano: prima di montarle per un’uscita d’allenamento o per una gara, vi consiglio di dare sempre un’occhiata alle previsioni meteo, perché fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio…

 

Consigli per l’acquisto, perché comprarla?

Il nome è pesante, di quelli che hanno fatto la storia. “Ghibli” è un modello che nel catalogo Rossin ha sempre evocato grandi successi e anche solo per questo motivo meriterebbe di essere valutata come un acquisto di valore, magari da un collezionista di bici famose.

E poi mi sembra buona cosa dare fiducia a un marchio che vuole tornare alla ribalta, soprattutto a un marchio italiano gestito da persone competenti, capaci di fare bene il proprio lavoro.

 

Il Produttore:

Rossin

www.rossinbikes.it

 

Il Distributore per l’Italia:

GRUPPO BICI s.r.l.

Via Pitagora, 15

47521 Cesena (FC)

Tel. +39 0547 300170

Fax: +39 0547 301419

E-mail: info@gruppobici.it

Web site: www.rossinbikes.it

 

Caratteristiche Tecniche:

–          Telaio: Fibra di carbonio ad alto modulo

–          Cambio: New Sram Red

–          Deragliatore: New Sram Red

–          Guarnitura: New Sram Red compact 50×34, pedivelle 170 mm

–          Catena: New Sram Red

–          Ruota libera: New Sram Red 11×25

–          Movimento centrale: BB30

–          Freni: New Sram Red

–          Forcella: Rossin Carbon

–          Serie sterzo: Ritchey Carbon 1-1/8”:1-1/4”.

–          Attacco manubrio: Ritchey Carbon WCS 4 Axis 11 cm

–          Piega manubrio: Ritchey Carbon WCS EVO Curve 42 cm c/c

–          Reggisella: Ritchey Carbon Superlogic

–          Sella: Selle Italia SLR XP

–          Cerchi: Zipp 404 Firecrest in carbonio H. 58 mm

–          Coperture: Tubulari Continental Grand Prix 4000

–          Mozzi: Zipp

–          Peso bici completa (come in foto): 6,7 kg completa di pedali Look Keo Carbon e due portaborraccia

 

Prezzo:

A secondo degli allestimenti a partire da € 2.699,00 al pubblico, IVA inclusa

 

In vendita a partire da:

Settembre 2013

 

 

 

 

 

Accessori e materiali utilizzati per il test:

Gli accessori e i materiali che ho usato per il test sono:

–          Casco: Carrera Radius www.carreraworld.com

–          Occhiali: R&B XLITE www.carreraworld.com

–          Scarpe: Lake CX 331 www.lakecycling.com

–          Abbigliamento: Zipp Aero Race by Castelli www.zipp.com

–          Strumentazione: GPS Garmin 500 www.garmin.it

–          Pedali: Look Keo Carbon  www.lookcycle.com

–          Portaborraccia: Elite pvc www.elite-it.com

 

Didascalie:

1)     Bike Test

2)     Bike test

3)     Leva freno e levetta “double tap” del gruppo New Sram Red 2013

4)     Passaggio cavi integrato nel telaio e, sotto il marchio Rossin, la scritta che certifica il “fatto a mano”.

5)     Congiunzione dei tubi in carbonio nella scatola del movimento centrale

6)     Foderi posteriori alti molto sottili e lunghi

7)     Nodo sterzo con passaggio integrato delle guaine all’interno del tubo orizzontale e obliquo.

 

 

Fonte  Roberto Zanetti Copyright © INBICI Magazine

Foto statiche a cura di Michele Dansi

Foto in movimento a cura di Monica Cuel

 

 

1) Bike test.JPG
2) Bike test.JPG
2-Bike-test rid
3) Leve New Sram Red.JPG
4) Passaggio cavi.JPG
5) Scatola movimento.JPG
6) Carro posteriore.JPG
7) Nodo sterzo.JPG
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