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LA BICI D’EPOCA, UN TESORO …..IN CANTINA?


Dal bloccaggio rapido brevettato da Tullio Campagnolo alle modifiche tecnologicamente all’avanguardia, ripercorriamo le innovazioni epocali della storia della bicicletta.

La bicicletta ha subìto negli anni aggiornamenti e modifiche continue. Dai primi modelli del secolo scorso a quelli attuali, sia il telaio che i componenti hanno registrato profonde modifiche e miglioramenti.

Ogni epoca ha un suo preciso punto di riferimento tecnico. Possiamo affermare che un primo punto cardine per chiunque pedali è il 1930. In questo anno viene brevettato da parte di Tullio Campagnolo il suo primo brevetto: il bloccaggio rapido che sostituisce i famosi galletti alle ruote.

Il 4 maggio 1933 campagnolo brevetta il primo cambio a bacchette (due stecche sul forcellino destro posteriore) che permetteva ai corridori di cambiare rapporto senza scendere dalla bicicletta per girare la ruota e quindi cambiare rapporto (il cosidetto “cambio giro ruota”).

Nel 1950, alla fiera di Milano, viene presentato il cambio Campagnolo Gran Sport che permetteva di cambiare velocemente rapporto senza dover pedalare al contrario, come avveniva invece nel cambio a bacchetta. Con questo tipo di cambio era possibile cambiare su 5 rapporti posteriori dal 14 al 26 denti. Nel 1952, al cambio Gran Sport, viene affiancato il deragliatore Gran Sport che permetteva di scegliere il rapporto anteriore tra 47 o 50 denti. Si dovrà aspettare il 1958 perché la nuova guarnitura Campagnolo, con giro viti di 151 millimetri, possa accettare corone con un numero minimo di 44 denti. E’ il 1958 che segna il passaggio nei prodotti di alta gamma dalle chiavelle al bullone centrale per fissare le pedivelle al perno centrale.

Dal 1930 al 1985 c’è stato un susseguirsi di innovazioni tecniche. Il gruppo del cinquantenario di Campagnolo (versione dorata del gruppo super record) e il gruppo Campagnolo Record C del 1985 -1987 rappresentano gli ultimi gruppi con caratteristiche “epiche” e segnano il limite delle bici d’epoca intesa con cavi freni esterni e levette del cambio al tubo obliquo.

Cosi come i componenti delle bici, anche i telai – negli anni – si sono evoluti sia come materiali che come geometrie. Artisti del calibro di Ernesto Colnago, Ugo De Rosa, Faliero Masi, Tolmino Gios, Ernesto Marastoni e tanti altri piccoli artigiani hanno dato vita a telai in acciaio unici, guidati da campioni del pedale che con le loro vittorie hanno dato lustro e prestigio al ciclismo.


Roger de Vlaemink in sella alla bicicletta Gios

In questo primo articolo presentiamo alcune foto della bici GIOS modello Super Record che un campione del calibro di Roger De Vlaeminck – vincitore di ben quattro Parigi-Roubaix (1972-74-75-77) – ha cavalcato negli anni 70.

A cura di Adriano Vispi e del Dr. Dario Corsi – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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