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LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA 4

LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA



Come riconoscerla, come curarla, quando intervenire con protesi, placche e fissatori 

 

 

 

La frattura del femore è, purtroppo, un infortunio frequente nel ciclismo a causa del pesante impatto che può verificarsi nelle cadute laterali e non solo.

Sinteticamente classifichiamo le fratture di femore in due categorie, ossia le DIAFISARIE, cioè quelle che interessano la parte centrale dell’osso; e quelle distali EPIFISARIE, che coinvolgono la zona articolare prossimale dell’anca (collo del femore ed acetabolo) oppure la zona articolare distale del ginocchio(condili femorali e piatto tibiale).

Inoltre le fratture possono essere composte, cioè senza perdita di continuità fra i due monconi; oppure scomposte, dove invece i monconi si spostano perdendo di continuità e deformando, più o meno gravemente, la normale morfologia dell’osso. Nel momento in cui uno o più monconi perforano i tessuti fino ad uscire dalla cute si parla di frattura scomposta esposta.

       

Frattura diafisaria scomposta                     frattura epifisaria scomposta

 

            COME RICONOSCERE LA FRATTURA DEL FEMORE

 

Quando il malcapitato cade a terra, non riesce ad alzarsi e a caricare peso sulla gamba. Accusa un forte dolore che solitamente parte dall’inguine verso il ginocchio attraverso la faccia anteriore della coscia. Nella maggior parte dei casi l’arto leso è visibilmente accorciato rispetto a quello sano e girato verso l’esterno, in modo che il piede tende a toccare il terreno con il suo margine esterno.             

        

 

Se assistete ad un evento del genere, cercate di evitare che il traumatizzato si muova e a maggior ragione che venga mosso; allertate il sistema di soccorso e attendete l’arrivo dell’ambulanza. Purtroppo capita spesso che passanti occasionali si improvvisino esperti soccorritori e compiano gesti dannosi e pericolosi che compromettono ulteriormente la gravità della situazione; i monconi scheggiati e puntiformi, durante un movimento scorretto potrebbero lesionare un vaso sanguigno o un nervo limitrofo creando un gravissimo danno.

Nella seconda parte, che troverete nel numero di marzo, parleremo dei trattamenti specifici delle fratture del femore

 

 A cura di Bruno Filippi Copyright © INBICI MAGAZINE

 

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