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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL IL TRITTICO DEI SOGNI

LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL: IL TRITTICO DEI SOGNI



Dal 7 al 9 luglio tre eventi che valgono una stagione. Dall’omaggio all’Angelo della montagna alla Moserissima, Trento si conferma, per il 12° anno, la capitale mondiale del ciclismo amatoriale

 

Mancano solamente pochi giorni alla dodicesima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series”, dal 7 al 9 luglio a Trento, un trittico che è ben più di un evento, quasi un raduno sportivo di cicloturisti e competitors provenienti da tutto il mondo. Teatro delle manifestazioni saranno le vie della città tridentina e i percorsi che culmineranno sul Monte Bondone, l’erta che rese celebre l’“angelo della montagna” Charly Gaul, ma i partecipanti si divertiranno anche nelle altre sfide come la cronometro di Cavedine fra gli splendidi scenari paesaggistici della Valle dei Laghi, o respirando la storia ciclistica vestendosi di tutto punto e salendo in sella assieme a Francesco Moser ne “La Moserissima” nella giornata di sabato, che in serata verrà inoltre arricchita da un nuovo appuntamento per gli amanti dello scatto fisso.

I percorsi della manifestazione del 9 luglio dedicata al coraggioso lussemburghese Charly Gaul saranno ancora una volta un ‘granfondo’ ed un ‘mediofondo’, rispettivamente di 141 km e 4000 metri di dislivello e di 57 km e 2000 metri di dislivello, entrambi con partenza da Piazza Duomo a Trento ed arrivo ai 1654 metri di quota del Monte Bondone, una gara che quest’anno sarà parte dell’Alpe Adria Tour, di InBici Top Challenge, di Dalzero e di Alé Challenge. “La Leggendaria Charly Gaul” porterà inoltre ed ancora una volta l’Italia nel più grande e qualificato circuito internazionale del settore, l’UCI Gran Fondo World Series, la serie con prove che concedono la possibilità di qualificarsi per i Campionati del Mondo Amatori e Master.

 

 

 

 

I cicloamatori, dopo i primi chilometri a velocità controllata in centro città, proseguiranno a spron battuto verso Lavis, puntando decisi verso la salita della Strada del Vino. Lievi pendenze sino al decimo chilometro di Pressano, spingendo a fondo nel tratto finale prima di Maso Roncador al 10% di pendenza. A Ville di Giovo comincerà la discesa che porterà la corsa nuovamente a Lavis, tornando verso Trento per ripercorrere le orme dell’Angelo della Montagna. All’altezza del Ponte di San Lorenzo i ciclisti s’imbatteranno nel bivio fra i due percorsi: alla rotonda dedicata a Charly Gaul i “mediofondisti” svolteranno a destra imboccando la lunga ascesa intitolata a Gaul, i granfondisti, invece, proseguiranno dritti, transitando al cospetto del MUSE e proiettandosi poi sulla strada provinciale in direzione Aldeno. La scalata sino ai 1563 metri di quota di località Viote misura 20 km e alterna tratti con pendenze superiori al 10% a sezioni in cui è possibile rifiatare. La lunga picchiata successiva porterà la gara nel cuore della Valle dei Laghi. Gli ultimi “mangia e bevi” condurranno gli atleti a Vezzano e Terlago, attaccando la salita conclusiva verso il Monte Bondone sino al traguardo di Vason. Le manifestazioni agonistiche sono inoltre convenzionate con svariate strutture della zona e i cicloamatori potranno usufruire di offerte ad hoc adatte a tutte le esigenze, dai lussuosi hotel nell’elegante centro cittadino, ai comodi bed&breakfast, passando per i tipici agritur, dagli scenari cittadini a quelli dolomitici la scelta è davvero ampia.  “La Leggendaria Charly Gaul” propone un’offerta assolutamente eco-sostenibile (contenimento dei rifiuti, scelta dei prodotti del territorio a km 0 e certificazione 100% Energia Pulita di Dolomiti Energia) ed al top dal punto di vista della sicurezza, con oltre 1000 volontari.

 

 

 

La Leggendaria Charly Gaul collabora anche con iniziative a scopo sociale, e da molti anni lega il proprio nome alla ricerca sulla fibrosi cistica: “Siamo un’associazione nata nel 2005 – afferma Bruna Cainelli dell’Associazione trentina Fibrosi Cistica – e da dodici anni operativi nella provincia di Trento, con l’obiettivo di far conoscere la malattia; è una malattia grave ma negli ultimi anni l’età media si è alzata per una certa parte dei nostri pazienti. In Italia ci sono circa 3 milioni di portatori sani e la nostra finalità è quella di farla conoscere alle istituzioni attraverso ‘il test del portatore sano’ che farebbe anche risparmiare soldi alle aziende sanitarie. L’esperimento in Veneto sta funzionando e per noi gli eventi sportivi sono un’occasione preziosa: prevenire affinché sia possibile evitare il manifestarsi della malattia”.

E nell’anno della 12ᵃ edizione de “La Leggendaria Charly Gaul – UCI Gran Fondo World Series” la Fondazione Museo storico del Trentino e l’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi promuovono con il sostegno della Fondazione Caritro una nuova produzione televisiva con un format in 10 puntate sulla storia del Monte Bondone e sulla sua funivia. Il programma verrà trasmesso in questo mese su History Lab, canale tematico dedicato alla storia della Fondazione Museo storico del Trentino in onda sul 602 del digitale terrestre, e verrà reso disponibile sul canale YouTube dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi. Le 10 puntate del nuovo programma, della durata di circa 15 minuti ciascuna, sono state girate proprio all’interno della funivia. Durante il percorso di andata e ritorno sono stati affrontati i principali argomenti della storia del Monte Bondone e del rapporto tra la città e la montagna nel corso dell’ultimo secolo. Le dieci puntante affrontano temi centrali per la storia della montagna: tra i quali la storica tappa dell’8 giugno 1956 e La Leggendaria Charly Gaul, che narra l’impresa del funambolo lussemburghese. L’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi è impegnata da anni nella promozione del territorio del Monte Bondone con iniziative rivolte sia alla popolazione della montagna sia agli abitanti della città di Trento. Importanti manifestazioni come l’organizzazione de La leggendaria Charly Gaul, in un lavoro che è un tentativo di indagare il rapporto complesso tra la montagna e la città individuando le tappe della storia che hanno portato il Monte Bondone a caratterizzarsi come «l’Alpe di Trento».

 

A cura della Redazione di iNBiCi magazine

foto Newspower.it

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