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L’ATLETA DEL MESE 5

L’ATLETA DEL MESE



Samuele Porro è il numero uno in Italia nel settore delle granfondo e delle marathon in mountain Bike. Campione italiano in carica, nel 2015 ha ottenuto la top-ten ai mondiali di specialità. E il 2016 potrebbe essere l’anno della consacrazione

 

Abbiamo incontrato Samuele nel settembre scorso, in occasione della Gimondi Bike a Iseo, in Franciacorta, da lui vinta. Abbiamo conosciuto un ragazzo intelligente, disponibile, ma soprattutto una persona determinatissima. Le sue idee sono chiarissime, la sua voglia di vincere è qualcosa di incredibile. A distanza di qualche mese, all’alba della nuova stagione, lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la sua storia e le sue ambizioni.

Samuele, partiamo dal bilancio della stagione passata. Una maglia tricolore, una top-ten a Selva di Val Gardena ai mondiali Marathon, la vittoria alla Gimondi Bike, la vittoria alla Forestière e quella alla Roc Marathon, solo per citare i risultati più eclatanti. Non male come ruolino di marcia: che anno è stato il 2015?

Un anno di duro lavoro ripagato da molte soddisfazioni. La stagione è iniziata presto (8 febbraio, in Messico, la prima gara) ed è finita ad ottobre con la Roc d’Azur. Fortunatamente sono riuscito a “staccare” verso fine luglio, potendo preparare molto bene gli ultimi due mesi di corse, quelli in cui ho colto i migliori risultati della stagione.

 

Ci sono, nella sua particolare storia, alcuni elementi che fanno riflettere: il primo è che lei non è ancora un corridore “a tempo pieno”, il secondo che lei alle gare di distanza ci è arrivato quasi per caso. Ne parliamo?

Credo che ognuno abbia bisogno di trovare il proprio “equilibrio” per correre al massimo delle proprie potenzialità. Io personalmente mi trovo molto bene ad allenarmi al mattino e lavorare il pomeriggio. Penso che stare in ufficio spesso mi aiuta ad allentare la tensione delle gare e comunque posso permettermi di variare gli orari, senza mai sacrificare gli allenamenti. E’ vero anche che alle marathon ci sono arrivato quasi per caso, essendo stato fino al 2011 un purista dell’xc. Tutto è iniziato col passaggio alla Silmax di Giuseppe Giordano, a cui devo molto e che mi ha permesso di crescere gradatamente, diventando appunto un maratoneta con alle spalle due maglie tricolori Elite. Infatti iniziai le prime granfondo nel 2012 e poi, quasi per scherzo, sempre lo stesso anno la prima marathon, al campionato italiano di Schio. Capii subito che il mio fisico era portato per le lunghe distanze visto che senza allenamenti specifici arrivai ottavo. Da lì mi avvicinai gradatamente a questa nuova specialità.

 

 

gli atleti del team Trek Selle San Marco

 

Per il 2016, la grande novità è rappresentata dal cambio di casacca, quella della Trek Selle San Marco. I nuovi compagni di squadra si chiamano Damiano Ferraro e Ivan Alvarez. Anno nuovo, vita nuova, nuovi obiettivi e cos’altro?

Sarà sicuramente un anno in cui mi metterò in gioco. Non è mai facile cambiare, ancor meno quando lasci un gruppo di amici ed una squadra in cui ti sei sempre trovato a tuo agio. Con Ivan e Damiano sono andato sul sicuro, già li conoscevo e da tempo con Ivan trascorro gran parte degli allenamenti. Ho avuto modo di conoscere meglio gli altri, Fabian, Mattia, Aleksei e Christina con i quali mi trovo molto bene. Quest’anno sarà molto importante fare esperienza in ambito internazionale, parteciperò alla Cape Epic ed alla Transalp in coppia con Damiano, un’esperienza nuova e, come tale, non posso sapere  a cosa potremo ambire. Noi di certo ce la metteremo tutta, come sempre!

 

Tra le “cose belle” dell’anno passato, ricordiamo nuovamente che lei ha vestito la maglia azzurra ai mondiali, dove ha chiuso settimo. Cosa significa vestire l’azzurro?

Vestire la maglia della nazionale è sempre motivo di orgoglio ed uno stimolo in più a fare bene. Oltretutto ho avuto il piacere di indossarla in casa, tra tanti tifosi italiani ed in un evento unico nel suo genere. Spero di proseguire su questa strada e di ritrovarmi ancora il prossimo 26 Giugno a Laissac a difendere quella maglia.

 

Molti addetti ai lavori sono pronti a scommettere che quel settimo posto sia solo un punto di partenza per lei. Cosa rispondiamo?

Che dire, io sono molto contento della mia prestazione a Selva di Val Gardena. Certamente scorrendo l’ordine d’arrivo in molti mi hanno fatto notare come io sia il più giovane nella top ten, ma nel nostro sport non è tutto così matematico. E’ molto difficile arrivare ad un appuntamento del genere al meglio della condizione ed ancor di più riuscire a fare andare tutto liscio. Sicuramente il mio obbiettivo sarà quello di migliorarmi, il percorso ho già avuto modo di provarlo e posso tranquillamente dire che mi piace. Sono già impaziente di correre quest’altra sfida!

 

Quali sono le sue caratteristiche tecniche?

Io tecnicamente sono in tutto e per tutto un atleta da endurance e prediligo i percorsi tecnici e con tanta salita. Soffro in particolar modo il freddo in gara e se piove faccio davvero fatica a far girare le gambe. Purtroppo al giorno d’oggi il livello tecnico delle marathon italiane è molto basso rispetto alle prove estere, anche se sono convinto che noi italiani abbiamo un buon livello tecnico rispetto ai nostri avversari stranieri.

 

 

 

Samuele Porro in azione

 

Quali saranno invece le novità tecniche in merito al mezzo per il 2016?

Sono molto entusiasta dei nuovi materiali. Adesso sto usando la nuova Trek Top Fuel, equipaggiata con forcella Formula 33 e freni T1R, gomme Maxxis, ruote Alchemist, pedivella PMP, manopole ESI,  pedali Exustar, sella Aspide della Selle San Marco e componentistica Mud by Deda Elementi. E’ sicuramente quanto di meglio si possa vere, materiali con ho avuto da subito un ottimo feeling.

 

Raccontiamo ai lettori di INBICI quale sarà, a grandi linee il suo calendario per la nuova stagione?

Sarà una stagione frammentata. Da subito un appuntamento importante e fisicamente dispendioso come la Cape Epic, poi avrò sicuramente bisogno di un periodo di stacco per presentarmi ancora in forma per un lungo tour de force. Da metà maggio a fine luglio ci sarà la Capoliveri Legend Cup, Campionato Italiano mx, Mondiale mx e Translp, per citare le più importanti. Sarebbe poi un sogno riproporre un finale di stagione come il passato, riconfermandomi almeno in qualcuna tra le varie Marathon Bike della Brianza, Gimondi Bike, la Forestiere, roc d’Azur.

 

C’è qualcuno che desidera ringraziare?

Come già detto credo che sia d’obbligo esprimere la mia riconoscenza alla Silmax per quanto fatto assieme in questi quattro anni. A loro devo molto e li ringrazio in particolar modo per aver compreso le motivazioni della mia scelta che mi ha portato a questo cambio di società. Hanno dimostrato ancora una volta la loro serietà. Grazie anche al team Trek Selle San Marco che mi ha accolto e che è pronto a scommettere su di me.

 

Sogno nel cassetto (si sbilanci pure…)?

Ah, certo che mi sbilancio, come sempre il vero sogno nel cassetto è la maglia iridata.

 

fonte  Paolo Mei Copyright © INBICI MAGAZINE

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