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LE CITTÀ ITALIANE BIKE-FRIENDLY


La buona abitudine di spostarsi in bicicletta si sta progressivamente diffondendo sempre più in Europa e in Italia. Pedalare si rivela, infatti, essere un buon affare sotto molteplici punti di vista: migliora la salute, allenta lo stress, è economico e, nelle realtà urbane, contribuisce a ridurre notevolmente  le emissioni di Co2, l’inquinamento acustico e a snellire il traffico.

 

Tuttavia, rispetto alle realtà del nord Europa (basti pensare a città quali Amsterdam, Utrecht o Copenhagen), il nostro paese ancora arranca nel divenire “bike friendly”. Certo vi sono delle realtà che potremmo definire virtuose ma, secondo i dati raccolti e distribuiti da Legambiente, a fronte di un aumento delle piste ciclabili (+ 50 % nell’ultima decade) la mobilità su bicicletta è pressoché la stessa dal 2008. Ciò risulta inoltre essere una paradossale controtendenza se si tengono in conto i dati economici relativi al mercato delle biciclette. L’Italia infatti è, insieme alla Germania, uno dei maggiori produttori ed esportatori di biciclette (circa il 19% delle biciclette che circolano in Europa  è “made in Italy”), i nostri marchi sono riconosciuti per la qualità e l’affidabilità dei prodotti e creano un indotto di svariati milioni di euro

Entrando nel dettaglio, sempre secondo quanto rivelato dalla ricerca di Legambiente, una città può essere considerata ecosostenibile se almeno il 15% degli spostamenti totali viene effettuato in bici. Le città italiane che possono dunque essere realmente definite bike friendly (da notare che, la presenza di piste ciclabili non è necessariamente indice di buona cicloviabilità) non sono che una manciata.

 

Quali sono?

Bolzano e Pesaro si distinguono rispetto a tutte. Qui circa un terzo degli spostamenti totali è effettuato in bicicletta e le amministrazioni locali hanno investito saggiamente in infrastrutture, educazione e marketing. La “Bicipolitana” pesarese, cioè una metropolitana di superficie con piste ciclabili organizzate razionalmente al posto delle linee metro è un perfetto esempio di sviluppo sostenibile che ora vanta ben 85 chilometri di percorsi che collegano tutte le aree della città.

Ci sono poi altri centri dove le percentuali di spostamenti in bici sono inferiori ma non trascurabili. Annoveriamo Ferrara, Reggio Emilia, Ravenna e Treviso, dove gli spostamenti in bici raggiungono percentuali tra il 22 ed il 27%, e poi ancora Forlì, Padova, Pisa, Cremona, Rimini  e Novara, con percentuali via via decrescenti.

Ci sono poi città che potrebbero decisamente affrontare la questione in maniera più saggia e producente: città come Torino e Bologna ad esempio, riflettono la quasi totale inadeguatezza delle scelte urbanistiche a favore della ciclomobilità. Le due città sono prettamente pianeggianti, quindi teoricamente ideali per esser vissute in sella ad una bicicletta, ma sfortunatamente sembra che, nonostante l’affermazione negli ultimi anni delle ideologie “green”, le due città non abbiano adottatto appieno le innovazioni necessarie; Torino in particolar modo risulta essere una città quasi nemica dei ciclisti, una città dove il traffico e le macchine la fanno da padrona, e le possibilià per un ciclista di compiere un tragitto in sella in maniera sicura e senza aver paura di essere investiti dopo ogni incrocio è quasi impossibile se non al di fuori del centro storico.

In buona sostanza l’Italia non è il paradiso delle biciclette ma qualcosa si muove nel verso giusto, il cambiamento verso una mobilità sostenibile potrebbe essere una splendida e salutare sfida per tutti, dal bambino che va a scuola al professionista che pedala verso l’ufficio, dal cicloamatore della domenica, al ciclista esperto. È ovvio che per ogni cambiamento ci vuole pazienza ed un minimo di criterio così come, in questo caso, anche un buon mezzo di locomozione. Fortunatamente, come già accennato, in questo settore noi italiani vantiamo una produzione d’altissimo livello ed un mercato accessibile e ben fornito sia reale che virtuale, ma non da meno, anzi, maggiormente leader nel settore sono le case produttrici tedesche come la Cube, un’azienda ormai pilastro internazionale nella produzione di Mountain Bike d’altissimo livello (siti come bikester.it ad esempio possono soddisfare con pochi click qualsiasi curiosità in merito alle biciclette Cube); basta dunque salire in sella, fare un bel respiro e iniziare a pedalare.

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