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L’EROICA



Il 1 ottobre a Gaiole in Chianti la 21ª edizione della cicloturistica d’epoca. Cinque i percorsi, migliaia le adesioni nel ricordo del compianto Luciano “Lucky” Berruti

 

 

Domenica 1 ottobre a Gaiole in Chianti si celebra, per il 21° anno, il rito laico de L’Eroica, la cicloturistica d’epoca nata da un’idea di Giancarlo Brocci per la salvaguardia delle Strade Bianche della provincia di Siena. L’Eroica vuole riscoprire le radici autentiche del ciclismo, sport di grande popolarità e fascino attraverso il quale rivivere “la bellezza della fatica ed il gusto dell’impresa”.

Il ciclismo proposto da L’Eroica, infatti, è quello degli eroi di questo magnifico sport, capace di insegnare la cultura del sacrificio, quando sete, fame e stanchezza si fanno sentire in tutta la loro brutalità.

“Il ciclismo de L’eroica diffonde rispetto e crea legami tra avversari leali – sottolinea spesso Giancarlo Brocci – oggi è anche un esempio di valorizzazione del Patrimonio ambientale, di Stile di Vita Sostenibile, di ciclismo pulito che, guardando al passato, indica il futuro”. Lo scorso anno a Gaiole furono oltre settemila i ciclisti a partecipare, di cui un terzo circa dall’estero.

Il castello di Brolio, le vedute di Siena; i borghi medievali di Radda e Castellina, nel Chianti; di Buonconvento e Lucignano d’Asso; la rocca di Montalcino; e la partenza e arrivo sulla piazza di Gaiole. Questi i punti fermi di un evento che si muove veloce, acquista consensi, diventa format e si esporta oggi come una bottiglia di Chianti di ottima annata. Il format dell’evento sportivo dal carattere vintage ha infatti conquistato molti paesi nel mondo.

La pensata nostalgica e geniale è di un gruppo di amici che nel ’97 del secolo scorso decidono che il ciclismo non si tocca, che la passione non si tocca, che le strade e il paesaggio si lasciano intatte. Niente asfalto, nessun carosello al seguito e nientemeno elicotteri ballonzolanti sopra maglie in lana merino e caschetti vecchio stile.

Ben cinque i cinque percorsi de L’Eroica disegnati tra le magnifiche colline della provincia di Siena.

 

 

 

 

PASSEGGIATA 46 KM

E’ il percorso che tradizionalmente scelgono i neofiti de L’Eroica, il più facile ma comunque d’un certo impegno. Condivide con tutti gli altri percorsi la fase iniziale di circa 20 km passando dal Castello di Brolio per poi pianare su Pianella, dopo una sosta fotografica presso il “Leccione” del 17° chilometro

 

PERCORSO CORTO 75 KM

Percorso interamente all’interno delle zone di produzione del Chianti Classico, con i “must” dei passaggi dal Castello di Brolio, da Vagliagli e la vallata dell’Arbia ancora giovane, il centro storico di Radda in Chianti che si trasforma per l’occasione in un paesino d’altri tempi, con il popolo in costume ad offrire ristoro e assistenza ai ciclisti de L’Eroica. La stessa cosa farà a Panzano il Cecchini, il re della “ciccia”. Dopo aver affrontato la parte più dura del percorso, attraverso lo sterrato che conduce verso il poggio di Volpaia, vi aspetterà il ristoro più rinomato de L’Eroica, in uno dei casali della Fattoria di Lamole.

 

PERCORSO CHIANTI CLASSICO 115KM

Il nuovo percorso transiterà per tutti i comuni del Chianti Classico. Sarà identico agli altri percorsi chiantigiani fino alle prime case di Vagliagli, quando devierà a sinistra, subito duro, attraverso una rampa al 12%. Si proseguirà poi in cresta, su strada bianca, fino quasi a Castellina in Chianti per poi discendere attraverso Fonterutoli e San Leonino fino a Lilliano, Bibbiano e Fizzano. Poi Cispiano e Sante Dame. Nel tratto da Bibbiano a Sante Dame, quasi tutto di strada bianca, si salirà con pendenze anche oltre il 26%. Fonterutoli è il punto dove fu tracciato il confine tra le Repubbliche di Siena e Firenze. Tornando al percorso, dopo Pietracuta, su asfalto, si passerà dalla sede del Consorzio del Chianti Classico a Sambuca e poi dalla salita di Fabbrica, Tignanello. Si ricomincia con le strade bianche da Santa Maria a Macereta e, sfiorando la Badia a Passignano, si sale a Testalepre con punte del 18/20%.

 

 

 

 

PERCORSO MEDIO 135 KM

Si cambia totalmente scenario. La partenza all’alba, il passaggio da Brolio in chiaroscuro illuminato dalle fiaccole a olio, il sole che sorge mentre si incominciano a vedere le torri di Siena all’orizzonte. Emozioni che vi resteranno, indelebili, nella mente e nel cuore. Poi Murlo, con il passaggio attraverso il Castello, i cui abitanti pare conservino nel loro sangue l’ultimo DNA etrusco. La Valdarbia e le Crete di Asciano, lo spauracchio del Monte Sante Marie, il rientro in Chianti. Perderete molto tempo per guardarvi intorno ma a L’Eroica il tempo non conta.

 

PERCORSO LUNGO 209 KM

Fino alla Valdarbia, strade e sensazioni saranno le stesse del percorso da 135. Poi il gioco si farà duro. Si salirà verso Montalcino da Castiglion del Bosco, la salita santificata dall’arrivo del Giro del 2010, quando i ciclisti avevano tutti la maglia dello stesso colore, quello del fango. Si riprenderà poi fiato anche grazie al tempo che potrete dedicare a buttare un occhio a destra e a manca per godere delle viste sulla Valdorcia che vi si pareranno davanti, fino a ritornare a Buonconvento attraverso Pieve a Salti. Luoghi che molti conoscono già grazie a Nova Eroica e Eroica Montalcino. Poi ci si ricongiungerà con il percorso da 135km, per Asciano, Monte Sante Marie, Castelnuovo Berardenga, Radda. Quando riuscirete a vedere le prime case di Gaiole scendendo da San Donato e Vertine, anche se saranno illuminate nella notte, potrete incominciare ad assaporare l’emozione di potervi definire “veri eroici”!.

 

Ma l’edizione 2018, tra le pieghe della festa, sarà listata a lutto. Il 13 agosto scorso, infatti, è scomparso Luciano Lucky Berruti, protagonista e ambasciatore de l’Eroica di Gaiole. Fondatore del Museo della bicicletta di Cosseria ha reso vivo il suo amore per le due ruote collezionando e correndo sulle strade del mondo. Era un collezionista speciale, voleva conservare la bellezza del ciclismo, quello fatto di fatica e dello spostarsi guardando il mondo, per questo cercava gli oggetti che tutto questo ricordano. E’ stato l’Eroe numero 1, e non poteva essere che lui. La sua storia, nata in bicicletta, è finita come forse lui sognava: sui pedali.

 

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